309 MDXI, DICEMBRE. 310 tori di mezi fìtti, i quali, quantunque liabino el modo de pagar, sono tarnen renitenti contro ogni honestà, imperochè in questo urgentissimo bisogno per aiutar la terra doveriano sponte pagar i dicti mezi (iti che è graveza universal et honeslissima: et essendo necessario a questi tal poner un spiron per darli causa de far el dover suo, però l’anderà parte: che tutti quelli sono de questo Conseglio, et che intrano in quello quoquo modo, fra termine do zorni haver debano porta el suo bolletin de haver pagadi li mezi fiti, altramente siano immediate espulsi de questo Conseglio. Quelli veramente zentilhomeni che hanno offìcii et che intrerano in dicti offieii, et similiter i scrivani et nodari non possano exercitar l’oficio suo, se non haverano apresentà el dicto bolletin de haver paga i mezi fìtti. Et questo instesso se intenda de tutti i altri officiali et salariali de la Signoria nostra, et similiter de li sansari de Rialto et de fon-lego ut supra. Item, diiprovedador Gradenigo, fo etiam le-tere portate per domino Bonino degan de Treviso, date in campo apresso Gradiscila, a dì 10, liore 14. Come questa malina non è stato a cavallo per haver fato far alcuni gradizi per le artellarie e passato l’Isonzo a pe\ Scrive, mandando il pan per là, vardi di le artellarie ; è di là un pezo : per quelli di la terra, con uno schiopeto over archobuso fu ferito domino Orlando da le artellarie verso la nadega, e tien li liabi tochato l’osso; 1’ ha fato medegar e si manderà a Udene. Item, la terra è di opinion di te-nirsi, et è situada in quella campagna spazada. E per la descrition fata per il capitano, non barano muni-tion solo per tutto doman; sichè sono di pessima voglia. Non è ancora zonto là polvere, ni baiote. Di vi-tuarie de lì era stà proviste al bisogno, e di fermenti di la Signoria harà CO stera di pan al zorno. Per via di Udene, San Daniel, Fagagna e di là dii Taiamento, il primo zorno vene cara 27, el secondo per la via fu tolto li boi a li cariazatori, adeo niun voi più portar pan in campo, e il pan fu messo a sacho. Volea far la provision; quelli capi non li hanno risposto; le zente d’arme fanno cosse teribele, per li soi danari è passà do mexi non hanno auti. Item, dimanda danari e li orzi. Item, terza note li vene la febre, non volse dir niente per non disordenar, et hora ne ha grande con gran passion di cuor, et è in campagna con fredi grandissimi manchando di ogni cossa. 169 A dì 13, fo Santa Lucia. La matina fo letere dii provedador Griti, date in certa villa soto Feltre. Come andava a Seravaie dove era Zuan Paulo Manfron reduto, per redur le zente e unirle insieme. Et à aviso todeschi voleno venir di longo. Scrive molti discorsi, ut in litteris-, et se dice i ni-mici è inlradi in Cividal, perchè de lì se vede fuogi ; dubita non lo brusano, e altre particularità ut in litteris. Di Gradiscila, dii provedador Gradenigo, Non fo letere alcuna et mancho di Roma, che con gran desiderio erano aspetate. Et volendo li savij far ozi Pregadi per far la commissione a l’orator nostro va a Roma, non essendo zonte letere di Roma, fo terminato in Colegio non far ozi Pregadi e farlo doman, et però li consieri ordinono Gran Consejo lisci poche voxe vi era. Di Vicenza, di sicr Mathio Sanudo paga-dor, vidi lettere di 11. Come ha per via di Mantoa da più persone el calar di sguizari numero 30 mila, e aver fato certo capitano loro nominato ut in litteris, con juramenlo dove li sarà devedato il passo passarli per forza di arme, over morti tutti, et andarsene senza acordarse con alcuno potentado fino sia davanti il Pontefice, et che francesi haveano fato il possibele che il signor Zuan Jacomo Triulzi caval-chasse contra essi sguizari, el qual si ha excusato dicendo aver juramento e fede non andar in persona confra ditti sguizari da Bologna. Hasse li Bentivoy e la loro parte portavano le sue robe fuori di la terra. Si dice el Papa esser ussito di Roma, e aver falò tirar 27 pezi de artellaria grossa fuora; el vicerèdi Napoli e il ducha de Termini si dice esser zonti a Rimano. Dii provedador Griti nulla si ha..Ozi tien sia zonto a Feltre ; va con gran cuor per Irovarsa con li inimici, et maxime el signor governador. 11 Manfron con le altre zente era 8 mia più avanti di là Cividal a certo passo. I nimici si dice sono 4000, di li qual 1400 è a soldo, il resto è comandali, senza Mercurio Bua et Zinganeto con cavali 170. Di Verona hasse certi cavali e fanti venuti di Lignago per tuor le vi-tuarie, et maxime farine e fermenti che per avanti erano stati con scorta conduti in Verona cara 70; par li diti ne habino tolto bona parte, et conduli in Lignago. Diman pagerà la compagnia di Meleagro, qual è alozata a l’Olmo, mia 4 lontan de lì etc. . Da poi disnar, fo Gran Consejo, fato podestà a Castelfranco sier Alban Zane fo XL qu. sier Andrea, podestà a Porto Bufolè, sier Zuan Francesco Gradenigo qu. sier Lionello. Item, fo mandato zoso a la leze sier Zuan Arimondo qu. sier Zorzi eleto castelan a Vicenza, per esser intrado in election e visto per il Doze aver tolto più di una balota nel capello di mezo.