49 Dii dito, a hore 17 e meza. Come i nimici è alozati dove erano, e dicono voler venir a bater quella terra da la banda di la porta di San Thomaso alemanne francesi a Santi 40; starano vigilanti a la custodia etc. Item, in quella bora è venuto zercha un mio lonlaifeun grosso squadron di zente d’arme e molti cavalli lizieri el 5 bandiere de fanti, e hanno visto alcuni cavalli lizieri un terzo de mio apresso quella terra corcndo e non si fermando, scorendo in qua e in là per dubito di le nostre artellarie, qqale fece descargar, e sentendo cridar arme, tutti corseno a le mure et repari, ita che non li potevano tenir con tanto bon voler e animosità. Item, in questa sera hanno ricevuto tre lettere di la Signoria nostra, et cussi li hanno fato la risposta etc. 1 nimici hanno in campo molli rebelli, qualli sanno la forlifichation fata in .Treviso. Item, manderà scorta per li danari a Mestre. A di 9, la malina zonse di qui il canzelier dii go-vernador Baion, vien da Padoa, qual parlò a Piero di Bibicna suo secrelario, dicendo esser slà a l’erara e aver dimandato passo per alcuni saioni comprati a Bologna, e parlò al ducha, qual disse non voler dar passo. E lui disse: Non-sapeti di la liga fata, e vuole luorve conira tanti signori?» E che ’1 ducha inteso questo lacrimoe. Et li dimandò: « Ben, signor, che voleu far? » e ’1 ducha li disse, quel che farà questi miei vicini, videlicet fiorentini e bolognesi, zoè Ben-tivoy ; e cussi si parti e vene a Padoa. Item, si ha esser zonli a Chioza do marani di ditto Baion con cavalli, tra li qual si ave lettere dii podestà di Chioza esser smontati da cavalli 100 li più belli fosseno visti jsicbè è da creder dito Baion è ben in bordine. E nota: fo dito esser andato con la galia in Istria, e ozi o doman sarà qui. La caxa dii ducha di Ferara ohm, qui vicina dove el dia alozar, zà è preparata e posto li tapedi su li balconi. Di Padoa. Fo lettere aver aviati verso Treviso fanti 200 solo el S tra za, i quali andono verso Noal dove è dominò Meleagro da Forli governador con li cavalli lizieri; il qual fe’ la scorta a li diti fanti fino in Trevixo, come dirò di solo. IH Treviso, dii proveditor Gradenigo, di hore 5. Come i nimici erano li apresso la terra, ut patet in litteris, il sumario è di soto. Item, per villani venuti si ave, e questa voce fo spanta per la terra, i nimici levavano le loro artel-larje e andavano via; tamen non fu vero come dirò poi. Di sier Lunardo Zustignan. Vidi letere di eri sera, hore 2 di note. Scrive breve perchè non I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XIII. 60 è tempo di scriver ma di far fati. Replicha ozi sentito de li i nimici erano poco lontan di la terra, tutti si messeno in bordine con tanto cuor- cridando, che non è possibile meglio; sichè sono per aver grandissima vitoria senza alcun dubio; Di la liga non la credono fin non sia publicata, e cussi tien queli condu-tieri, per esser slà sojali dii zonzer dii Baion. I nimici sono alozati, per quello hanno per uno francese preso che scaramuzò con li nostri, dize esser alozati da la Boteniga fino a la porta di San Thomaso, e cussi etiam di la torre di le hore li vedeno, et dize farano un pocodcexperienzia e poi anderà con Dio. ludichano etiam todeschi esser alozati da San Thomaso fino al Sii, tamen non sano di loro. Scrive tien che ozi qui a Veniexia si habi sentito qualche colpo di artellaria trata per nostri de lì, e cussi questa note perchè i trailo a li soi alozamenti, e si stà attenti, perchè, volendo piantar le artellarie, per veder de tirar in quel loco per disconzar il suo disegno, e lino bore do di note non si à sentito niente. L’è stà messo guardia 23 grossa a le mure e tuta la note li va una bandièra de fanti atorno e una man de homeni 'd’arme e una de balestrieri e l’altra di stratioti, e in piaza li stà un squadron di zente d’arme e tre bandiere di fanti, et su la piaza dii Domo una altra bandiera oltra i soi sguaraguaiti ordenarii, e lui anderà sta note da 9 hore in drio con il proveditor, qual va fino 6 hore poi va a riposar fino le 9, e poi va fino è bora di disnqr. Scrive dii zonzer ozi lì sier Nadal Marzelo dì sier Nicolò con 10 homeni; el signor capitano sta hor di bona voglia e cussi il proveditor e tutto il resto, perchè è certi di aver lionor. Item, Matio da Zara e stà mandato de lì per esser un tristo, et la sua compagnia la mità e stà data a Damian di Tarsia e l’altra mità a Alfonso del Muto. Item, ozi hanno pagato la compagnia di Marco da Rimano ch’è slà una bella compagnia, et è stali a pagarla sier Ilironimo Capelo et lui sier Lunardo, perchè il proveditor iiavea altro da far. Item, è zonlo di Veniexia una compagnia di fanti 50, soto uno non sa il nome. Dii proveditor Gradenigo, di Treviso, di 8, hore 7 di note. Come ozi a hore 21 si aprescnto-rono li exerciti nimici a zercha uno mio apresso la terra fra la Boteniga e la porta di San Thomaso, e par lì se liabino acampali. Nostri li hanno salutati con qualche bocha de artellaria, e li nostri fanti erano fuora a la veduta scaramuzorono con loro fanli e ne amazono 4 di ditti fanti inimici et uno de li nostri. Lui proveditor li fece venir dentro perchè non voi niun fante vadi a searamuzar fuora di la terra, perchè voi vigilar, difender e varentar quella importan- 4 MDXI, OTTOBRE.