591 MDXI, DICEMBRE. 292 zonse domino Hironimo Savorgnan, qual vien a Veniexia, et vien molto in pressa ; non volse dimorar. Nulla disse. La sua fameia à amorbata; solum li à ditto aver clic Maximiano vien a Vilaebo e feva 1000 fanti. Scrive il capitano sarà diman; li solicita li 30 mieru de biscoti. 159 A di 5. Vene in Colegio domino Ilironimo Savorgnan venuto eri di Friul, e narrò la faticba auta in aquistar Venzon et la Cliiusa, et voi esser bon servitor di questo stalo; con altre particularità. E ritornava in la Patria per expedir le imprexe restava. Fo molto acbarezato, e cussi si partì. E per Colegio fu determinato donarli ducati 200 per le spese fate per lui, et li fo mandali drio et lui non li volse. Di sier Andrea Griti provedador generai, da Vicenga, di cri. Come à per uno suo explorator stalo di là de Milan, cbe verso Como è descesi sgui-zari 3000, et banno tolti do locbi al stato de Milan, unde, volendo il Gran maestro e missier Zuan Jaco-bo Triulzi tasentarli e conzar le cosse, mandavano a diti sguizari do oratori, videlicet monsignor di Gruc governador di Como c domino Zuan Batista da Piano cavalier brexano, ma voi prima salvo conduto, adeo per sguizari fu preso e datoli tuia. Itevi, si dize cbe etiam in Val Telina è desesi sguizari, unde francesi vanno a quelli confini per custodia. Item, scrive di quanto à fato il Manfron su quel de i nimici in Val ....: et à bruzato l’Hospedaleto locbo de todescbi e falò prede e danni ; poi non poi aver il Covolo. Di Cadore, di sier Filippo Salomon capitano, fo lettere, di 3. Come i nimici adunati insieme lì vicino da persone 10 mila con l’imperador, voleno venir soto la Pieve e luor quello locbo; però dimanda socorso, e fanti e vituarie, etc. Et per Colegio fo scrito a Treviso a sier Fauslin Dolfìn vice podestà et capitano cbe subito mandi 40 fanti, e cussi fono mandati 40 fanti di la compagnia di Do-menego da Modon, con promissione zonli lì ariano danari eie., etiam farine. Di Feltre, di sier Angolo Guoro provedador di £ di sera. Come questa adunation fo fata, ma, per soi exploratori, la si andava disfantando; e altre particularità. Dii provedador Gradenigo, vene do man di lettere di Friul, date la prima in la villa Ageli, a dì 2, hore 15. Come aspeta zonzi el capitano con le zente e tien zonzerano dimane, poi si melera-no in ordine per tuor la impresa eie. E spera aver vitoria, benché é un gran conlrario haver a far con soldati desperati, perché chi 50 et chi CO zorni è passati non hanno auto danari, e lutti cridano. Per tanto, suplica con ogni celerilà se mandi danari per poterli pagar. Scrive aver preparato boi per le arte-larie, guastadori e pan al bisogno per qualche zorno, et fa ogni cossa per ponerli fine; ma non si può far più di quello si fa. Item, scrivendo, ha auto lettere dii capitano qual manda a la Signoria, e tulto sarà in bordine al bisogno; solum li danari, dize si à Irovà 159* da ducati 1800 e comenzerà con quelli a pagar qualche eontestabele de quelli che hanno scorso più tempo, e dubita con gran faticba de acquietarli ; però si mandi presto li danari a Maral), perché è porlo molto lonlan de lì. Dii dito, di 3, hore 5 di note, ivi. Come ozi l’andoe a scontrar el signor capitano Renzo di Zere e a solicitar la impresa; e cussi in quella sera dito capitano zonse in campo zereha bora 1 e mezadi note, e steteno gran pezzo insieme a consultar e parlarli, dicendoli quanto a questa impresa necessita grandissima prestezza, e cbe la Signoria la desidera sopra tutto sia presto expedita, mostrandoli reporti mandali da la Signoria et altri, facendoli intender aver preparato le vituarie, li boi per le arlelarie, e li guastadori al bisogno, pregando soa signoria li piacesse diman di levarsi e metersi a camino per la impresa di Gorizia et Gradiscila, e cbe l’havea fato venir barche in l’izonzo per far el ponte acadendo. Esso signor capitano siete alquanto sopra di sé, e li rispose non era possibile levarsi se prima non si deva danari a quelle compagnie, cli’é 50 et CO zorni che non hanno auto danari, e molto in questo se extese con molte sue raxon ; e lui provedador pur exorlandolo a mettersi a camino perchè qui stava ógni suo onor et gloria immortai e non facendo questo l’haveria buttato via tutto quello l’ha fallo fin hora, per aver lui richiesto questa impresa a la Signoria e poi sia rimasto a mezo camino senza effetto alcuno, e di questo li disse che sua signoria dovesse ben considerare, e che la Signoria manderia danari subito ita che si satisfarla le zente, e che lui provedador domali daria danari per comenzar a pagar li più vechii, e che questo dir prima si pagino era come dir non voler tuor la impresa, e aspetar danari che poiria star a esser portali 4 et 5 zorni e l’impresa saria quasi in pericolo et con pocha repulazion nostra, danno e interesse di la Signoria nostra e de Italia, con molle altre parole conveniente, pregando el volesse far che si meteseno a camino, e ch’el non voleva al presente risposta da sua signoria ma ch’.el dovesse ben considerar e pensar perchè la note è madre di pensieri, e cli’el cognosceva benissimo sua signoria era pru-