477 MDXII, FEBBRAIO. 478 robe suo. 11 signor Frac basso non è ancor giolito ; si aspecla di hora in bora. Domino Domenico Coniarmi è vernilo lì con lui, e starà a veder come succedc-rano li andamenti hostili. Dii governador generai etiam fo le ter e, di Barbaran. Come il dano è stato homeni d’arme numero 20, tanti 200, uno canon di 40 et 4 falcone-ti, e la zenle nostra è parte col signor governador al ponte di Barbaran, parte in Vicenza e parte andati a la volta di Monlagnana, et i nimici par vadino a Brexa. Scrive esso governador voi retar il ponte, et veder di andarli driedo ctc. Item, il conte Guido Rangon non è morto ma fato prexon, et li danari di la Signoria è stà recuperati, perchè li cariazi si salvò. Item, par sia sia preso per i nostri da homeni d’arme francesi 27. Fo scrito, per Colegio, al provedador Capello è a Montagna!« : che de li ducati 5000 era lì, dovesse dar una paga a le zente. Item, è stà scrito etiam al provedador Grili di quesli successi, et mandate le lettere per più vie, acciò ne habi qualche una. 208 * Di Ravena, si ave aviso, per letere ante ne l’orator yspano dal signor Fabricio Cotona, di 12, da Castel San Fiero. Come in quella malina si levava col campo di spagnoli et il viceré in persona con viluaria per zorni.... et andavano a la volta di Cento e la Pieve. Fama era che anderiano a Parma o a conzonzersi con li nostri in brexana ; et volevano veder di aver Bologna ne l’andar e presentarsi a una porta va a Ymola ; et in Bologna è re-stà solum lanze____et fanti 4000. Et, per Colegio, fo scrito al viceré, itcrum avi-sandoli li successi, e la rota data a’ nostri è stà poeba, e cussi al Cardinal de Medeci legato ; etiam di questo fo scrito al provedador Griti. A dì 15 domenega. Tuta la noie piovete, et non si ave questa matina alcun aviso, solum Zuau Forte condutier nostro fo in Colegio et referì il tuto dii modo dii combater, e olirà quello se inlese inanellava da 100 nostri cavali lizieri. Lauda la bandiera biancha di quel capo di Pepoli, et che il nepole dii governator domino Baldisera di Signoreli fo preso a Moradega. Item, il falò d’arme fu fato a la Torre dii Magnali mia ... di Verona, e si non era l’hora tarda et lì sul passo e francesi slrachi, saria stà mal assai, et solum 500 lanze de’ francesi veneno avanti, le altre 500 reslono da drio con li cariazi et artelarie. Laudò il signor governador che combalc armato, e il suo cavalo fu ferito, et pur si salvò sempre recu-landosi al passo. Item, per li presi, si ha francesi vano a la volta di Brexa. Item, passono a Ponte Mo- lili, e il danno è sialo per il disfar il ponte nostro; che si non era disfato nulla era. Item, lien il provedador Zustignan e l’artelarie sarano zonle a salvamento a Brexa, c ringratia Dio è stà podio mal a quello poteva occorer. Lauda i nostri fanti che investitene gaiardamente. Nostri erano lanze ..., cavali lizieri____et fanti____con assà cari cargi di bulini et cariazi etc. Et è da saper, se intese, per letere di Ruigo, di sier Valerio Narzello podestà e capitano, i nimici haver disfato il ponte di sopra Po. Item, per altra via, fo dito francesi esser intrali in Verona. Et di Bergamo si ave aviso, per uno venuto, parli a dì i): come quelli di la Capella capitolavano per rendersi; et erano.in Bergamo 12 rnilia persone di le valle. Noto. Eri sera fono mandali de qui et arivali 0 citadini vicentini mandali di qui al Conseio di X, per quel podestà et capitano sier Francesco Falier, chi dize per stato et chi per rebelion, lo cui nome è questo qui avanti scriplo: ZuanDa Valle dotor, Bon- 20!) zilio Da Vello et uno altro suo fratello, Antonio Vcr-lato, Bernardin da Dressano et uno Zago di Favri. La causa perchè, si saperà da poi. Da poi disnar, fo Gran Consejo. Et poi publicha- lo le voxe per Gasparo di la Vedova in loco dii can-zelicr non era venuto a Consejo per non si sentir bene, fo leto una parte presa nel Consejo di X, dii 1481, zercha quelli priegano li Signori di note, Cinque di la Paxe et Capi di Sestier per restitution di arme: Et siano saeramentadi ogni mexe dal Principe etc. E venuto zoso, erano solum do cai di X, sier Antonio Loredan cl cavolicr et sier Lucha Trini, il 3.° sier Marco Zorzi è amalato di gote, etiam sier Alvise Emo, per il qual è vice cao dito sier Lucha Trun. E1 qual sier Lucha chiamò Gasparo dicendoli havia fato mal a publicar parte dii Consejo di X senza licentia loro; el qual Gasparo disse il Principe li havia comesso questo. Et dito Gasparo vene a dir questo al Principe che sier Lucha Trun cao di X si doleva che senza soa licentia era stà lete parte del Consejo di X. Hor fo chiamati li avogadori e cai di X a zurar, e zurato, il Principe chiamò sier Luca Trun dicendo havia fato mal a riprender Gasparo, e che lui era Principe, et che non li veniva lauto, parlando con gran colera, dicendo era indegno cao di X. Sier Luca Ti un disse: « Li cai di X non è cai di sc-slier e con soa licentia si dovea lezer le so parte » e si parli. E il Principe venuto in gran colera si levò in piedi dicendo: «Volemoel Consejo intenda questo», e disse cussi, la superbia era quella ne feva mal capi-