473 MDV1II, MAGGIO. 474 sento letere di credenza et recomandatorie a la Si-227 gnoria dii suo re, et dii re di Pranza ; et fece una oratione latina, in laude di questo stato e dii principe, e di la benivolentia dii suo re con la Signoria. Poi disse si consejeria di andar, o con la galia dii Zaffo o con la nave etc. 11 principe li usò grate parole, justa il solito. Vene sicr Zaearia Contarmi, el cavalier. dicendo esser in hordine a partirssi questa sera, volendo la Signoria el vadi. Fo laudato etc. Di campo, soto la Piera, di provedadori, date a dì 14. Di esser passato tute le zente nostre di là e le artilarie ; et si acamperano. Da poi disnar fo pregadi. Et leto le infrascripte letere: Di Goricia, di sier Zorzi Corner, el cavalier, di 14. Come per più letere si ha solicitato mandino danari per li fanti, qualli non si voleno mover senza le page. Si justillcha l’esser venuto lì con le zente, et è sta ben fatto, per la addunation si fa in Lubiana ; et suspese l’andar a Pcxim et Fiume, fin si veda quello sarà. El havendo auto letere di sier Lodovico Contarmi, provedador a Vipao, li avi-sa di tal nove, e saria bon mandarli qualche zente, volendo mandar, non trovò altri cha Zuan Francesco d’Ascole, che volesse vegnir con la sua compagnia. Itcm, scrive alcuni pixani volersi partir, perchè in-tendeno fiorentini venir conira Pisa, et maxime domino Renier di la Saseta. Et scrive dii signor Bortolo, et aver mandato verso Lubiana. Et vene, liessendo pregadi suso, letere di 15. Come, per vilani venuti di Vipao, sì ha che ì nimici erano mirali nel castcl de Vipao, dove era castelan vice sier Lodovico Contarmi, quondam sier Imperiai, con 25 fanti; et questo, perchè 1000 fanti ale-mani, veniva per socorer Trieste, intesa la perdeda, si fermono lì atomo Vipao, et haveano fochi artifi-ciadi. Or nostri dii castelo, volendo trar a i nimici, per esser il coperto dii castello di legname, se impiò luogo, et in quello i nimici inlrò dentro e lo recuperano; non si sa dii castelan alcuna cossa. Et che ha-vea letere di quel d’ Ascoli, era ristato in strada a Santa f, inteso questo. Item, che ’1 governador c lui provedador, con li fanti e cavali lizieri e artelarie, anderiauo lì ; ma aspdava li danari tante volte re-chiesti etc. In questa sera li fo mandato ducati 5000. Et nota, come vidi, per conto di fanti, poi è fuora, scrive non aver auto ducati 30 milia. Di Trieste", di sier Francesco Capelo, el cavalier, provedador, di 11 Come in quella matina I Diarii di M. Sanuto. — Tom. VII. fece far una precessione lietissima in la terra, cl in la chiesi» cathedral di San Juslo, suo confalonier, fece cantar una solenne messa. E, avanti il levar dii corpo dì Christo, li fo fato una bela oration, in laude di la Signoria et di lui provedador, ringratiando Dio esser ussiti di man di lyrani e venuti sotto l’ombra di San Marco. Esso provedador non li rispose allio-ra 0, ma le’ aprir il messal e li pehsuase a jurar fedeltà, prima la chieresia; e cussi con bon animo il primo fu il vicario dii vescovo, poi il resto di cliie-resia zuroe, cl cussi zercha 50 eitadinì prìmarij, e cussi tutto il popolo, etiam le femene, zoè cinque primarie, il resto non si curoe. Poi esso provedador fece una oratione, confortandoli a star (ideili sotto la Signoria etc., adeo tutti lacrimavit. Itcm, quel popolo mostra amarlo. Item, aver mandato sier Lodovico Querini, quondam sier Jacomo, è con lui, andato con fanti 50 in socorso di uno castelelo lì vicino, clic todeschi tentava recuperarlo indriedo, con commission di andar a tuor alcuni castelli li vicini. Item, havia fato trovar molte balotc di ferro, trale per le nostre artilarie, e bona parte recuperate e va recuperando. Nota, in eastel di Perscch per sier Zorzì Corner fo posto castelan sier Francesco Corner, quondam sier Zorzi, si ritrovava lì venuto. Di provedadori nostri in campo, soto la Piera, a dì 14, horc 22. Havia compito di acon-zar l’artilarie, et il di sequente trariano ; erano XI boclie piantate. Dentro è da 000 fanti et ben munito di artilarie; et altre particularìlà etc. Di Milani, dii secretarlo. Come il gran mai-stro era fuora in navarese per mutar ajere etc. ; co-loquij. E nota, li sguizari, si pagava per conto di la Signoria, fono licentiati, perché cussi fo consultato di far; si che non li fo mandalo danari. Fu posto, per i savij dii consejo e terra ferma, cxccpto sier Andrea Venier et sier Antonio Trun, procurator, di risponder in l’ranza zercha la liga, et maxime al capitolo 5, di non poter far pace senza voluntà dii re di Franza etc. ; et metevano, che vedesse di far fosse poste con nomination solum, ma, non potendo, concludesse cussi etc. Contradìsc sicr Andrea Venier preditto ; li rispose sier Domenego Trìvixan, el cavalier, procurator, savio dii consejo ; el poi parlò sier Antonio Trum, el qual messe indu-siar a doman, et si atendesse a la expeditioo dì sier Zaearia Contarmi, dove andar volesse; et cussi questa fu presa. Et se introno in le oppiniom, dove el dovesse andar, et tutto il colegìo messe l’andasse a Riva ; et sier Antonio Trun, procurator, el sier Piero Landò, savio a terra ferma, messe l’andasse in Val 31