507 UDV1D, ACOSTO. 598 pluj nè inanello, perchè el prexio è prexio de Dio ; e che se debia star de boti cuor e aliegri. Et quelli che vignirà in la terra d’Alexandria, sia sotto salvocon-duto de Dio, la roba et la nave, chomo el nostro comandamento .è insido per avanti; e che ’1 sia ba-tallà tutte uxanze crcsuile c innovade, conio è sento per quelli comandamenti scritti per avanti, perchè el signor soldam se à volta a vardar de adrezar la terra d’Alexandria el i merchadanti, et questo tu abbi per cossa ferma. •>81 ‘ Nota, che per ben che in la scritura olirà scrila el para che l’abia conferma per un altro comandamento i capitolli fati a Veniexia, se dize revtra, che, al tempo fo fato l’ollrascrito comandamento, non haveva conferma cossa alguna ; ma ben ila [mjì, per l'ultimo comandamento fato, et in Alexandria rece-vulo, a dì primo marzo 1508 fo confirmati; el da poi, per un altro comandamento, confermò in quella parie del piper, che nel sopradito inanellava. 282 Dii mexe di avosto 1508. A dì primo, marti. Fo canta una messa, preparalo in corte dii fontego di todeschì, fabrichalo novamente ; opera bellissima, nel qual si à speso fin qui da ducati.... milia. Et à la cura di la expedi-tione sier Alvise Sanudo, provedador al sai. Ilor, cantato una solenne messa. El introno dentro li vicedomini a l'oficio, la nome di qual sarà qui sottoscripti, et li todeschi comenzono a intrar et ligar balle; e tutavia dentro si va compendo, et depen-zendo di fuora vìa, tamen non li core fìtto, sì non al primo di marzo 1509 si comenzerà ; et le botege di sotto fonilo afilade, e si trarà di fìtto dì più à l’anno ducali.....Hor li vicedomini, che comenzono, fonno sier Zuan Agustin Pizamano, quondam sier Fantin, sier Hironìmo Malìpiero, di sier Piero, et sier.......... Da poi disnar fo pregadi, pcrlezer lettere, le qual sono queste : Di sier Andrea Bondimier, capctanio di le galie di Alexandria, di 9 lujo, dal '¿ante. Avisa il suo partir di Alexandria a di ..., con licentia dii soldan, et le galie carge et tolto nave a ralla ; sì che queste galie è rii he di ducati 400 milia in zercha, et non è restà ducati liOOO di valuta di nostri in Alexandria. Iiem, che lui capetanio è stà anialato e im pericolo di morte, dì febre el cataro; tamen, gratia J)ei, è varilo etc., come in le letere. Di sier Marco Loredam, capctanio di le galie bastarde, date al Zante. Come, hessendo a Corl'ù, intese che alcune barze biscaine erano intorno, e, dubitando di le galie di Alexandria, era venuto con la conserva lì, et in Canal dii Compare le trovò, et col basilisco comenzò a diserar. Et li patroni ve-neno a lui, e inteso non havia fato danno niun, et andavano a far li so falli, nè haveano visto le galie, li licentiono el vene al Zante; e, trovate ditte galie, ritorna a Corphù. Scrive altre occorentic, come in ditte lettere apar. Di Udene, di sier Amlrea Loredam, luogotenente, a dì 29 lujo. Come in quel zorno era andato a Pordenon, a far la consigliatimi di quel loco, dove era podestà sier Zuan Foscarini ; et fo canta una messa per lo episcopo di Coron, di Franceschi, sufra-ganeo dii reverendissimo patriarci)» (¡rimani ; el lata per nome di la Signoria la consignatione. E il signor Bortolo usò alcune parole al populo; et poi dote un degno pranso in uno prado, con assa’ brigala ; et lauda il signor Bortolo etc. Dii signor Bortolo d’ Alviano, governador zencral di le zente d’ arme di la Signoria nostra, date a Pordenon, a dì 30 lujo. Biografia la Signoria di la consignatione fatta, lauda il luogotenente etc. Di Goricia, di sier Zustigmn Morexini, provedador. Come, hessendo stà robà alcuni cavali» di slralioli da’ soi garzoni et menati a Postomi», essi stralioli andono lì per averli; et il capetanio era andato a piacer, et vele li soi cavalli ; et volendoli |>oi aver, el capetanio disse erano ronzini, qual li comprò per ducati 3, e li stralioli li dete li soi danari. Et volendo ritornar, fonno asaltali et a le man con certi todeschi, et malmenati essi stralioli ; sì che non con-vicinano ben. Et altri avisi di zente si aspeta ; el il re non voi la trieva etc. Di Feltre, di domino Antonio Pizamano, 282 episcopo. Come avisa aver, per relalionc di uno suo fide digno, vien dì terra todescha, il re di romani esser a Spiera et far dietle; et non è contento di le trieve, dicendo che li soi non haveano libertà. Et manda il marchese di Brandihurg versso Postomi» con zenle ; et che madama Margarita, sua fia, havia dato una rota al duella di Geler grandissima ; et il ducha non si trova, si tien sia stà preso e fato morir. El altri avisi, ut in litteris. Di Verona, di sier Francesco di Garzoni, podestà, et sier Francesco Bragadin, capetanio, di 28. Come il marchese di Mantoa li ha mandato quel’ Alberico, neapolitano, homo d’arme dii capetanio di le fantarie, et quello che lo amazò ; el qual l’hanno cxaminalo a la tortura. Et manda il consti-