li) MDXI, OTTOBRE. 20 e Muran a questo effe (lo : di la qual nova tuia la terra fo piena, dolendosi di lai eossa che i nimici ha-bino tanto ardir, che siano corsi fino a la marina eh’è mia 15 lontan di qui. Vene in Colegio etiam sier Andrea Orili pro-curalor, et con lui fo consultato zerta materia, zer-cha le zente di Padoa, et fo mandato per li .deputati sopra li sestieri, e ordinato trovino per doman da liomeni 200 per sextier, di quali si cernirà certo n.° et se li darà ducati 3 per uno, e anderano a Pa-doa: e cussi li diti mandono adira li capi di le contrade trovasseno li ditti liomeni, et ozi le chiesie steteno aperte dove si reduseno li deputati di le contrade a far la dita descriptione di liomeni. Di Treviso, di sier Lunardo Zustigmn, di 3, horc 5 di note. Come in questa matina non ha scrito, e poi disnar il proveditor lo mandò a chiamar e lo mandoe a parlar a uno trombeta dii campo nimico, e cussi andò con i cavalli a catar il signor capitano e insieme andono fuori di la terra a parlarli, el qual è venuto per richieder uno arzier di monsignor di Baiardo, el qual è preson lì in Tre-vixo. El qual trombeta vegnando disse lì era sta tolto da’ villani scudi 8 che ’1 portava, 6 per scuoder el dito arzier e 2 per lui, e li fo dimandato quando zonzerà el campo todesco al campo suo ; disse do-veano zonzer al Ponte di là di la Piave questa sera, e poi conzonti insieme voleno venir qui a campo. El capitano li disse che si dovesseno spazar e non ne tegnir in ste fantasie, perchè non desiderava altro che la sua venuta perchè bora mai non havemo più da far, perchè i ne havea dà tempo assai a far quello ne bisognava, e altre parole. Poi partito, andono a far corer i cavalli fuora di dita porla, e fato una volta e conduto assà buoi in la terra per far doman i carizi e quello bisogna, e trovoc 4 nostri zentilhomeni veniva in una careta a veder Trevixo, zoè sier Michiel Trivixan, sier Vetor Lipomano, sier Piero Bragadin qu. sier Andrea e sier Zuan Zorzi. Scrive haria a caro doman compareseno i nimici per farli paura che non poteseno più ussir e stesseno de * lì, per esser venuti per sindacar etc. ; et li disse esser nova il campo doveva esser doman qui, e il Zorzi disse : « varda ben si senio bestie a esser venuti qui ». Poi li disse potevano ben star do zorni senza paura alcuna. Item, in questa matina zonse sier Se-baslian Moro con li 10 liomeni, el qual è sta a veder il tutto, e li è aparso cossa fortissima e mai non l’a-vria creduto. Item, da novo si ha per alcuni slra-tioli, vien di là di la Piave, per far botini ai nostri andati et hano menà 2G cai di bestiame, e dicono che per molti presoni hanno preso, li è sta dito che to-deschi è in Friul se dia conzonzer con francesi doman, e poi voleno venir a campo di lì; etiam, che i ha fato la crida a tutti quelli di là di la Piave ch£ diebano condur la sua roba e bestiame al monte, perchè se la ge vegniria tolta sarà suo danno, e trovando li impicherano per la gola : che si questo aviso è vero, pareria voleseno far altro pensier che venir soto Trevixo, et pareria volesseno andar via, perchè volendo venir a campo de lì, l’è necessario sia habilà le campagne, aziò i possano haver le vituarie, che andando al monte, starnano freschi avanti le ve-niseno. Etiam, altri stratioti dize venir in persona l’Imperador ; ma non è da creder, per non esser nova alcuna el sia a ste basse. Doman sperano aver cerleza di tutti do li campi e quello faranno. Scrive loro de lì stanno in pronto, e preparali come di bora in hora dovesseno venir i nimici, e non li stimano, pur si provedi de danari per far un deposito per far contenti li soldati; e si mandi almanco 1000 fanti, e in questa sera è zonli 350 venuti di Padoa. Di Padoa, di proveditori zenerali. Fo ledere di questo aviso de’inimici e dubitano non vengino li; però si mandi liomeni de qui. Fono per Colegio mandati sier Zuan Antonio Dandolo e sier Bortholamìo Contarmi a Lio mazor, con le barche, per proveder al bestiame e veder di aver ditti inimici in le man. Vene sier Vetor Capello, fo proveditor a Vicenza, stato fin hora a Padoa poi partì di Vicenza. È venuto per apresentarsi luni a le preson justa la parte dii Consejo di X, dicendo aver lettere che lui non si poteva lenir de li proveditori zenerali e venisse via. Di Cao d’Istria, di sier Piero Balbi podestà e capitano, e sier Andrea Zivran proveditor di stratioti, di 2, hore una di note. Replichano il perder di Moclio; et che sier Hironirno Contarmi, era proveditor in dito castello, si rese senza consentimento de li compagni quali erano in dita forteza zerca 60, el li fo Irato poche arlelarie e roto solum tanto muro dii castello quanto è una finestra; el qual in remuneration fu ligato con tulli i compagni e condulo a Trieste. Item, da poi, alcuni cavalli se conferiteno a San Servolo recliiedcndo 8 quella forteza, de la qual quel casleliin ge dete immediate le chiave; cossi procedendo, olirà quelli de Draga, de Uospo, Gemicai, Popechio e altri lochi de la Vena, se reseno. Hanno questa sera mandato a dimandar Muia ; credeno i l’haverano con pocha di-iìcultà, per esser debile. Scrivono si fazi provision