127 MDXXX, APRILE. 128 A vogatori, altramente si procederà contro di loro, la soa absenlia non obstanle. * A dì 7. La note et questa malina fo gran pio-za ; il lempo è messo a sirochi ; le galle di Alexandria, nave et altri navilii baverano bon venir in Istria. Et in Collegio non fo lettera alcuna, salvo da Cai, di sier Antonio Surian dottor et cava-lier, di 5. Come era zonlo li, dove si ritrovava la Beatitudine pontifìcia, et era stato .... Vene in Collegio l’orator cesareo, dicendo ha-ver hauto lettere ila l’imperator, come si voleva partir, come fu beri a dì G, per esser domenega di l’Olivo a Trento. Et perché era verso Trento et quelli confini carestia di fermento, pregava la Signoria volesse darli Irata di some 7000 formenlo del visentin et veronese, dove ne é gran copia et in bassi precii. 11 Serenissimo li disse questo non si poteva far, per le leze, senza ballotation del Conseio di X con la Zonta, et che si vederia di consultar, et poi se li risponderla. Di Candia, di sier Jacomo Corner duca, sier Alvise Bendo capitan io et Consieri, di 10 Marzo. Come era zonto lettere di Setia, del zonzcr li la galìa soracomito sier Bernardo Mar-zello; dice, le galle di Alexandria se partì a dì 23 l'evrer di Alexandria carge et batude per porta, con una nave di rata, et di più su un altra nave di sier Agustin Grilli colli 100. Et come haveano hauto una gran fortuna, et le galìe erano verso Castel-ruzo. Con altre particularità, ut in litteris. Item, che li zenzari erano sta pagati ducali 45, il..... et il piper ducati 80. Item, il govcrnador di la quinquereme si partiva de lì. Da poi disnar fo Collegio per la beccaria et fu proposto per sier Toma Donado, sier Domenego Venier, provveditori sora le Vitluarie, di far la carne per conio dì la Signoria, et venderla soldi 2 . . . la lira, quella di manzo. Et sier Juslo Contarmi voleva ...........Et li Consieri et li do primi messe parte, la qual fu presa, et la copia sarà qui avanti. Sier Luca 'I’run procuralo!', savio del Conseio, messe voler la parte, con questo, la carne di porco, fresca et salada, vengi a mezo da-lio, et per esser dazier sier Zorzi Diodo, ave 7 bai-iole, il reslo avel’opinion del Contarmi, et quella fu presa. In questo zorno le galìe di Barato, capitanio sier Vicenzo Salamon, vene sora porlo, ancora che sia sta venlo et mar questa mattina; domali le intrarà. Die 7 Aprilis 1530. 72 In Collegio super Beccariis. Consiliarii. Ser Tliomas Donato. Ser Justus Contareno (sic) Provisores super victualiis. Dovendosi senza più dilatione provveder al fatto di lo beccarie nostre, l’anderà parie che, per quel tempo parerà a questo Collegio, sia in libertà di cadauno di condur et far condur quelle carne in questa città nostra, che si soleno vender ne le beccarie nostre, et cadaun possi vender a suo beneplacito in ditte beccarie, videlicet la carne di manzo a soldi 2 7* la lira et non più ; quelle di vedello a soldi 3 ’/2 la lira, quelle di agnello et di castron soldi 3 la lira el non più, solto pena di esser irremissibilmente pondenati i contrafazenli, per li provveditori nostri sopra le Vitluarie, overo officiali a la Beccaria, a cui videlicet prima sarà data denun-tia, iusta la forma et ordeni di l’officio suo. Pagar debano quelli condurano et faranno condur dille carne in questa città la milà del datio che è solilo pagarsi, il qual sia afilado per li Governadori nostri de le intrade, principiando esso dazio a Pasqua proxima, dovendo esser ballolà nel Collegio nostro li officiali a la Beccaria, et quel bavera più ballote sia depulà al governo del dillo dazio, cum li modi et coiidilion che ha atteso fin ora sier Nicolò Moro, fino che per i Governadori nostri preditti dilto datio sarà affità et provà. Del tratto del qual sia in primis pagà lo affilio di le banche di beccaria, sì che quelli faranno condur venderanno et taglierano le carne, non habbino a pagar cosa alcuna per ditte banche, le qual siano dispensale per lesserà per i Governadori nostri di le intrade, et affila le 5 de vedello de Rialto per li ditti, come hanno fatto lo anno preterito. 11 soprabondanle veramente del dillo dazio, pagato lo affitto di le banche, andar debba dove è deputato, nè si possa vender in alcun altro loco de questa città nostra salvo in le beccarie depulade de San Marco et de Rialto, sotto le pene contenute ne le leze et ordini nostri, et de esser banditi de questa nostra città per anni 10 senza alcuna gratia, don, over remission. Et il simel ordine di pagar el affilar ditto datio et vender le carne observar se debbi a le contrade, vide-