429 MDXXX, AGOSTO. 430 stia di carne per la gran molliludine di le gente. Si sono molti italiani; qua è il dolor Malia Capelli da Faenza, imbasador del duca di Ferrara, molto splendido. * 259') Del campo di sotto Fiorenza, del signor Ferdinando di Gonzaga, scritta al duca di Mantua. In questo mezo è successo che avanti Inerì fu al signor principe de Orangie quel Sancio Guercio, mandalo dal signor Malalesla Baglìone, il qual altre volle è usalo uscire fuori per queste pratiche de accordo, et fatto intender a sua excellentia che’l signor Malatesta era tornalo a ricercar, quello che altre volte per lui era stalo ricercato, de mandar la persona mia a parlare a quelli excelsi Signori ne la forma che de qui mi fosse stalo ordinalo, promettendo in luogo di quella conditone che adimandava sua excellentia, zioè che esso signor principe (Mala-testa) li prometesse che’l punto di tuor dentro le Palle nel modo che slavano prima sarebbe accettalo, de far reuscir una di le Ire cose sequenle: o che essi Signori di bona voglia accellarebbe di Fiorenza esso con tutta la genie da guerra, che seria il numero di 5000 huomini (sic). Fu da quella risposto che era contenta di farlo. Et ritornalo dentro con tal conclusione il prefato Sancio, mandò sua excellentia prefata un trombetta a dimandar il salvo condullo da quelli Signori per mia sigurlà. Li quali, come coloro che di tal materia non haveveno notitia veruna, re-sposero che prima che conceder dillo salvocondutlo volevano mandar fuori un loro ciladino per intender quello che sua excellentia intendeva far propo-ner a quella città. Il che hessendo stato concesso da lei, pur con consulta et licenlìa del signor Malatesta, mandorno hieri fuori ditto ciladino, nominato Bernardo da Castiglione, al qual fatto intender sua ex-cellentia che la cagion del volermi mandar la non era altra che per voler excitar quel popolo a voler redursì a lo accordo prima che volersi veder ruinar in tulio, li fu in questa sentenlia da lui risposto et dechiarato apertamente che, se in tal accordo doveva intervenir conditone alcuna di accettar dentro le Palle de Medici, non ne parlasse più oltra, perchè quella città era determinata non volerli di ciò intender parola ; ma ogni altra cosa che se li fosse adimandato in servitio de l’imperatore se dispo-rebbe a conceder di bonissfma voglia. Et senza alti) La carta 258' è bianca. tra conclusione relornalo dentro, non si è dì poi inteso altro. Stassi aspellando in che se resolva il prefato signor Malatesta, parendo già che’l si sia 25 J* legalo, per quel ch’è delto di sopra di quanto è passalo per il dello Sancio, al signor principe. Parlilo il prefalo citadino di campo, poco da poi venero avisi che’l comissario Feruzo era uscito con le gente di Pisa et merchiava verso Pisa, et che dentro in Fiorenze si faceva apparecchio di ussìr l'uora ad assalir il campo con tutta la forza di quella città. Per il che sua excellentia concluse de andare ella in persona conira quel Feruzo, el lassar al contrasto me con questi de la terra. Et così hessendo quella partita hieri sera con 1000 lanzchenechi, 1000 spagnoli et altretanli italiani, restai io qui, dove tutta notte siamo stati in expetatione che ditti nemici dovessero ussir, et mai è ussito homo. Questa notle il signor principe ha remandato 1000 spagnoli al campo con aviso che li par haver gente abastanza, con quelli di Fabritio Maramaldo, per combatter dello Feruzzo, il qual dice haver zerca 8000 fanti et 300 cavalli leggieri, et che merchia verso la valle di Nievoli. Di quello che succederà darò aviso a vostra excellentia. Data in campo, a dì.. . agosto 1530. Dal ditto, da V esercito cesareo sotto Fiorenza, a li 4 de agosto 1530. La excelenlia vostra vederà quel che ne la qui alegata si contien, la qual ho intertenula fin a quest’ hora per poter dar nolilia de l’esito di questo Feruzo, del qual questa matina havemo aviso esser stalo a le mani con li nostri in un castelo non mollo lonlano da Pisloia, il quale hessendo parimente occupato da F una parte et da l’altra quasi in uno medesimo tempo, entrando 1’ una per una porla et l’altra per F altra, durò la pugna da le 19 bore fin passale le 22. Et dopoi molto conlraslo falò quivi con poco avantagio di alcuna di le parte, hessendo reduta la pugna.fuori di la terra, quivi li noslri reslorno in breve superiori, fatta tanta strage de li inimici che pochi reslorno che non fossero o morti o pregioni, fra li qual fu il signor Gioan Paulo da Ceri, il signor Amico de Arzoli. El comissario Ferruzo fu morto. Ma per grande che questa vito-ria sia stata, importando indubitatamente il fine de la impresa, ci ha recalo più cordoglio che alegreza per la perdila del signor principe, il qual per ha-versi voluto trovar fra li primi combalenti vi restò ggg morto, cosa che universalmente a luto questo exer-