69 colega, andò. Erano sei a una tavola, siché ’1 siete molto streto, ma non è sta mal fato. Et poi parlò su Paulo Luzaseo, che si doveva meler di levarli la (aia et assolverlo dal bando, excepto di Verona et veronese, exortando li Cai di XL a meter tal opinion, con altre parole, che si dovea compiaser Cesare In questa richiesta che 1’ ha fato con instantia. Da poi, sier Anzolo Morexini et sier Antonio Marzello, cai di XL, messeno la ditta opinion, che Paulo Luzaseo sia absolto ut supra, excepto Verona et veronese. Et poi andò in renga sier Francesco Morexini, è proveditor sora i dati, dito Sguatarin, et parlò dicendo.............. Et poi fo balotà la prima risposta d’acordo di Savi, et ave luto il Conseio, poche di no. Et la risposta zerca Paulo Luzaseo andò tre opinion li do Cai di XL, li Savi, et il Canal. Fo balotà tre volle. La prima il Canal ave 30 balote et andò zoso. Rebalolà le altre do con il non sincere la seconda volta, et quella di Cai di XL andò meio, poi 105 et 107 di Cai di XL. La terza : 95 di Savi, 107 di Cai di XL, 20 non sincere ; et nulla fu preso, nè si volse più ballotar, et fo comandà grandissima credenza. Fu posto, per li Savi luti, una lelera a sier Ale-xandro da chà da Pexaro proveditor di I’ armada, che volemo aduni tute le galle sotlil, etiam sier Vicenzo Justiniàn capilanio di le bastarde, qual volemo resti fuora, et debi andar a trovar il corsaro francese o in Ponente o in Levante, et veder de prenderlo eie. Fu presa. Et nota. Fu preso per avanti, che ’I dillo capi-tanio di le bastarde disarmasse, mo’ resta fuora, el qual eia venuto a Curzola a disarmar. Nolo. Sier Tomà Mozenigo, va oralor al Signor (ureo, con sier Francesco Bernardo, va bailo, sono del .lutto expediti, et le galle Contarina et Trivixa-na al ponte di la Paia in ordine per levarli; ma non voleno mandarli, aspelando di hora in bora lettere da Conslantinopoli, di quelo vorà far il Turco, intesa la paxe havemo fata. 38* A dì 24, la matina. Si inlese, il marchese di Monferà, nominalo Bonifacio, di età di anni 17, heri sera zonse in questa lerra incognito, con persone . . . . , et alozò sora un stringer apresso San Zaccaria, et questa matina su l’hora de disnar andò a far reverentia al Serenissimo, qual li fece bona ciera, et fo balotà in Collegio di farli un presente di pessi, confezion, et cere et malvasia per ducali 25. marzo. ' 7o Et il Serenissimo fé chiamar la compagnia di Floridi et li commesse li facessero compagnia. Et questi compagni lerminorono parte di loro farli un fe-stin domenega da sera in caxa di sier Francesco Querini qu. sier Zuane Stampalia per sier Fantin Querini suo fradello, che è di la compagnia di Floridi, et 12 di loro feno la spexa, perochè li altri compagni non volseno spender, et mancò...... in la compagnia. Veneno in Collegio li Ire oratori cesarei, che fo mandali per loro, per dirli la risposta del Senato, i qual zonli, da poi le parole ¡cenerai ditoli per il Serenissimo, li fo fato lezer la risposta per Nicolò Sa-gudino secretarlo, qual udita si satisfono; ma disseno : « zerca Paulo Luzaseo ? » 11 Serenissimo li disse si vederia et li mostrono le lettere di Antonio da Leva che li scriveva. Uno di loro disse : « le sono forsi false ». Et poi il prolonolario Carazolo apresentò una lettera de l’imperator a la Signoria, in bambasina, per la qual pregava il Doxe et la Signoria desso licenlia al duca di Urbin venisse a soi stipendi, non havendo più di bisogno, per volerlo operar in Alemagna, et altrove. Item, dimandò fosse assolto uno .... Calzedemon, che amazò uno noslro zen-tilhomo in fontego di todesehi. Item, questa abso-lulion di Paulo Luzaseo. 11 Serenissimo li disse si consultcria col Senato, iusta il solilo nostro, poi se li faria risposta. Da poi il prolonolario Carazolo et borgognon lolseno licenlia. Si parlirano damalina per andar a Mantoa da l’imperator. Vene l’orator del marchese di Mantoa domino Jacomo di Malalesti, et tolse licenlia di andar a Mantoa a veder l’imperator, et cussi partì questa sera. Da poi disnar, fo Conseio di X con le do Zonle, per il caso di Sovergnani, et lexeno certi processi, intervenendo li caslclani di Friul, quali richiedono etiam loro li beni per li danni juli. Item, il scrito fé missier Hironimo Sovergnan a render Osopo a l’imperador, et il comento overo risposta del conte Coslantin et fiadelli, fioli fodel conle Hironimo Sovergnan, che lo confessano et dicono per questo meritar laude, et haverlo fato per inlertenir lo exer-cito cesareo eie. ut in ea. Et leto le scritture fo licentià la Zonla, nè altro fu falò. La Bologna, fo leto lettere di sier Antonio Surian dotor, orator, di 23, horc 19. Come>heri sera scrisse la partida di la Cesarea Maestà per Modena, al presente avisa la subita deliberalion del papa di voler andar a Roma, et partirà luni a dì MDXXX,