4,1 MDXXX, legio, et li Consiori lo andono a visitar. Nè fo letera alcuna. Da poi disnar, fo Gran Conseio. Vicedoxe sier Marco Dandolo' dotor et cavalier. Fu falo 11 voxe. Fu posto, per li Consieri el Cai di XL, una parte, presa in Pregadi a di 9 di questo, zerca l’im-prestedo di Gran Conseio. Fu preàa. Ave : . . . Fu posto, per li Consieri, dar licenlia a sier Benedetto Balbi, podestà a Portole, che ’I possi venir in questa terra, lassando in Iodio suo . . . , per zorni 15, con la condi'ion del salario. Ave: . . . Da poi Conseio li Conseieri et Cai di XL si re-duseno dal Serenissimo ad aldir le lettere da Costantinopoli, di sier Piero Zen et sier Tomà Mocenigo oratori, et sier Francesco Bernardo bailo, ho zi venute, ài più tempi, et le ultime di 14 luto. Scriveno le feste principiale a di 27, ut in litteris, per la circumcision di fìoli, sicome la copia sarà qui avanti. Item, del zonzer li l’orator del Signor, stalo in questa (erra, a di , qual mollo si ha laudato de li honori et presenti fatoli. Et inteso che si manderà il presente per li Boli del Signor, questi sono molto aliegri ; sichè si slà in feste et triumphi de li, nè si pensa di guerra. Scrive esser venuto uno Janes di Alexandria, voi far venir tulle le specie per mar a Costantinopoli, el venderle per conto del Signor, et che lui sier Piero Zen disse bisogna remover la navigation di Porlogalo. Però la Signoria av’si quel li dier.o risponder. Item il venir di 1' orator del re di Hongaria, vayvoda transilvano, nominato Lascilo, da olacho, mandalo dal re a dolersi li baroni si duol di una forleza fa far il signor su 1’ ixola di la Drava árente Oxich li baroni si parte. Risposto voi farla et star il sanzaco di Samandra per haver slrami. Et dillo orator è slà vestido, el a di 14 si partì da olacho. Da Roma, del Surian orator, di 10. Scrive la rota data a Fiorentini, et zerca la morie del principe dì Orangie : il papa per dar il governo di lo exereilo (sic), perchè il campo era diviso, chi voleva Antonio da Leva, chi el marchese del Guasto, chi don Ferante. Scrive, il papa ha concesso, a requisitiou del re d’Ingallerra, che, in la materia del divorilo del re et la raina, cussi teologi come canonisti di Anglia possino eonseiar. Da Bologna, di Gasparo Fermio, di 12, a la Signoria nostra. Manda queste lettere di Roma, et avisa come a di 10 seguite lo acordo di agosto. 442 Fiorenza col papa, quali si devano salvo l’haver et le persone, si terrieri come forestieri. A dì 15, fo la Madona, Inni. Il Serenìssimo, 2G8* vestilo di bianco di damasco a fioroni d’oro et cussi la barda, el di solo di labi bianco, vene in chiesia a la messi con li oratori, Papa, Imperador, Franza, Anglia, Milan et Ferrara, et il Barbarigo primocierio di San Marco. L’orator di Fiorenza non venne, per la caliva nova habula di Fiorenza. Eravi 4 procuratori, sier Alvise Pasqualigo, sier Lorenzo Loredan, sier Jacomo Soranzo et sier Andrea Juslinian. Poi era con li dolori el cavalier ili la Volpe, el olirà li Censori solum 30 senatori, assà zoveni, et sier Vellor Morexini. Da poi compita la messa, il Collegio si reduse col Serenissimo da basso ad aldir le ledere di heri et hozi venute. Da Cremona, del Venier orator, di 10. Scrive come il duca se partiva de lì per Pavia, el al lulto voleva venir a far riverentia a la Signoria nostra. Di Verona, di sier Alvise Foscari podestà et sier Marco Barbarigo capitanio, di .... Avisa, il reverendo episcopo de lì, ohm datario, li ha mandalo a dir come Fiorenza si è dala a voleri dii papa. Di Roma, del Surian orator, di 11, hore .... Come in quela bora è vernilo nova al Pon-lifice come Fiorenza si havia dala a l’irnperator, salvo l’haver et le persone. Et il papa dia mandar un di do cardinali spagnoli, videl/cet Osmo o Santa Croce, a luor il possesso de la terra. Scrive, el papa fa ogni cosa per trovar danari da mandar in campo, et ha fallo intender al Cardinal Cibo, che ha la legation di Bologna et hauto ducali 6000, e dillo che li dagi danari aliter li torà la legation ; item, esser morto uno fiorenlin, domino . . . . , qual haverà ducati 30 milia ; et di Grimaldi, sperava haver danari, non haverà nulla. Scrive, el marchexe del Guasto è amalato, el ha mandà in loco suo al campo il duca di Melfe. Item, il papa ha scritto a Fiorentini, el fa salvocondulo a tulli, vadino dovei voleno a star con il suo, a Venecia e altrove, pur non vaili a Pisa. In questa malina la galia di Fiandra, capitano sier Filippo Basadonna, si levò di sora porto, et cussi l’ultima galìa di Alexandria. Che Dio li dia bon viazo. Le qual galie di Alexandria vanno mollo ricche. Dapoi disnar, poi compieta, li Savii si reduseno a consultar di scriverà Costantinopoli. Et fo lettere di Palermo, di sier Pelegrin Venier, di 29