431 MDXXX, AGOSTO. 432 cito è dispiaciuta mollo, et specialmente a me, per haver perduto un bon amico et signor, et tanto servitor quanto era di Sua Maestà, et non meno bon fratelo di vostra excelentia, a la qual non dubito che ad essa ancor ne pesarà assai per tuli questi rispetti. Di quel che seguirà da qui inanli farò che quela sarà svisata, non mi restando per bora altro che dirli se non che, hessendo restato a me il cargo di questo esercito pur per ordine del prelato signor principe quando parli di qui, si manda il presente gentilhorno a Sua.Maestà perché proveda di ditto exercilo come li pare. 261’) Copia de una lettera deìli 6 de agosto 1530, data a li Bagni a la Porelta, scrita per un fiorentino. Questa, per darvi aviso di la fation falla per il Ferruzio contro al principe di Orange el Fabrilio Maremau et il signor Alexandre Vilelo el lutla la fation Pancialica, zioè la città il piano el la montagna, che era un numero di circa 7000 in 8000 fanti et 1500 cavali. Et partirono di Pisa a dì primo di avoslo, el arivorono al ponte a Squarzabocconi, et di poi a Collodi, a Medicina el Culamecha ; et a dì 3 parlili arivorno a Santo Marzelo, et preselo per forza et abrucioronlo. El lì dimororno circa una bora et meza et non più, non pensando tanto exer-cito fussi loro contro, per non haver spie, et non slimare il nemico, credendo fussesolo Fabricio Ma-remao, il signor Vitello et la parie Pancialica. El in quelo stante arivò il principe con li cavali et prese Cavinana et abrucioronla. Inteso che hebbe questo, il Ferruzio messe in battaglia lutti i sui a sette per fila, et andò a la volta di Cavinana. Et gionto lì, gagliardamente si afrontò smontando a piè con arme bianche et indosso, el una slradiota in mano, com-balendo valorosamente. Et il principe il mederno. lnlrorno dentro per forza, ma furono ribatuli due o tre volte. Di poi 1000 lanzì che erano fuori di Cavinana in sul monle, el queli di Fabrilio nel fiume, i quali lanzi dettero per fianco a la coda di queli del Ferrucio, el subito li roppeno et ne fecero assai prigioni. Queli del Maremau et li lanzi ne amazorono assai ; vero é che '1 Ferucio ruppe lutti li cavali del principe. Et morirono il principe et il Ferucio : et il signor Joanni Paulo da Ceri è prigìon del signor Alexandro Vileli ; et il capitano Calivan-za è ferito de uno arcobuso in una gamba et è pri- gion con di molli altri capitani el huomini da bene. È stato amazalo Pier Antonio Fanti con di molti altri da Pistoia, et falone assai prigioni de la facione Canceliera. • Intendesi che'l Ferrucio havea haulo 100 trombe di fuoco lavorato, ma fu tanto la cosa presta che non le poterono adoprar, perché erano in su li muli ne li corbeli et le maze legate; havevono da 10 in le maze che feceno il dovere. Fnlroe in Collegio el Collegio di le biave, ma non fono in ordine per esser molti cazadi. Fo parla di luor licentia, hozi, di poter proveder nel Conseio di X con la Zonla in Collegio con quel numero si potrà haver. 11 formenlo, hozi, lire 8, ma non è compradori. Fo dillo, per zenoesi, che il Dolfin di Franza ha-via tolto in aiutar Fiorentini. Il galion, fatto in l’Arsenal, hozi a bore 17 in zerca fo varato dove fo varà la nave. È belissimo legno, di porlà di bolle .... Et vi fu li Proveditori el Patroni a l’Arsenal el poche altre barche a veder vararlo. Da poi disnar, fu Conseio di X con la Zonla. Fu preso dar danari di la cassa del Conseio di X a sier Zuan Pixani, va oralor in Franza. Fo balolà li Proveditori al Sai. Fallo depositario a la cassa granda sier Piero Bondimier. Item, a le saline refermà sier Alvise Soranzo. Fu preso che in Collegio si possi tratar materia di biave, come altre volte è sta fallo, non obstanle non sia il numero, come altre fiate é stà consueto far, con questo, in numero di cazadi entrino li Avo-gadori et Cai del Conseio di X. A dì 12, la malina. Vene 1’ oralor di l’impe-rator, per cose parlicular. Vene l’oralor di Manloa. Portò avìsi di 6 el 7, del campo sotto Fiorenza, la copia di qual scriverò qui avanti. Item, si reduse il Collegio di le biave, et preseno dar doni a chi portaria formenli in questa lera videlicet.............. Da poi disnar, fo Pregadi, et ledo ledere di Franza et di Alemagna, el li avisi di Manloa. Et etiam queste altre ledere, zoè : Di sier Zuan Diedo, proveditor eeneral in Dalmatia, date a Zara, a dì .... Del suo zonzer li, el haver falò cavalcar li stralioli, el come |1) La carta 260* è bianca, (1) La carta 261* è bianca. • '