447 MDXXX, agosto. 448 271 Copia di una lettera di sier Toma Mocenigo orator al Siguor turco, data in Constan-tinopoli a dì 14 luio 1530, scrita a sier Zuan Moeenigo suo fio!, sier Andrea Boi-fin suo genero, et sier Bernardo Capello suo nepote. Narra li triomphi fatti de lì. A li 27 del mese passalo de zugno fu dato principio a le solemnilà, per la circumcisione de li Ire fioli illustrissimi del serenissimo Gran signor, el in quella malina nel podromo, che è una piaza over campo quasi (re volle come la piaza de San Marco el largo una volla el meza, dove vi sono alcuni he-difiei antiqui falli per li imperatori greci, zoé due giiehie, una de una piera sola con lettere egyptiache, l’altra de diverse piere connexe insieme, poi una colonna, sopra la qual questi hanno posto alcune figure de bronzo novamente lolle da Buda in Hon-garia ; poi molto distante, in capo quasi del podromo, molte allre colonne poco distante Cuna da l’altra in forma de corlina, che indica esser stalo hedi-ficio de qualche Ihealro overo amphitealro, il che ben discerner non se pò Et da questo modo per la festa è tripartito, zoé, la prima parte da un capo lassatovi uno gran spatio per il star di le persone el far de li giochi, — la seconda parte, cerca le gucliie, postovi pavioni por el redursi sotto li Grandi el li far li conviti,— la terza parte, verso la cortina, falovi uno gran seraglio, usandolo per cucina dove si ha-vea a tor le vivande per li couvitati. Veneno li magnifici bassà el lutti li altri che hanno grado apresso questo Signor, ponendose sollo li pavioni predilli, tra li quali pavioni vi erano Ire aquistati da il padre de questa Maestà et da lei, uno de Uxon Gassan, l’altro del Soplii, el terzo del soldati Gauri. In el spazio prenominato stavano in diversi canti li gianizeri et spachi, che è la militia a piedi et a cavalo del Signor, con lauto ordine el silenlio che era cosa mirabile da veder. A tre in qualro bore de giorno vene la persona del serenissimo Signor a questo loco. Lo andò ad incontrar nel camino, a piedi, li magnifici Aias et Cassini bassà. Et Sua Maestà era sola a cavalo, el qual era de uno morelo baio chiaro cavai suriano, qual al sono de li instrumenti, erano in ditto podromo 'et in gran numero et de diverse sorte, non poteva contenersi in li piedi, ma quodammodo baiava. Li fornimenti sui erano d’oro con zoglie in quell postevi. Et era retenuto esso cavalo con tanta agilità el deslreza da Sua Maestà che più desiderar non se poteva. La qual era vestita, de sotto, de uno luliman de raxo limonzino, de sopra, uno caflà di raso cremesino con uno friso de re-chamod’oroa torno largo una quarta con molte zoglie in quelo. Avanti de lei erano conduti a mano da corsieri 9 inselali con fornimenti de grandisima valuta ; da drieto, tre, sopra li qual erano tre schiavi 271* gioveni de la camera de Sua Maeslà ; uno portava l’arco el le freze di quella, l’altro, alguni vasi d’oro de aqua, et il terzo, una valise di restagno d’oro. Precedevano et inlorno di prefalo Signor erano da cento de li sui arzieri, de li qual si scrive (sic) per slafieri, et sono in questo numero 800 con li archi el freze in mano. Inlralo Sua Maeslà nel podromo se li fè incontra il magnifico lmbraim facendo reverentia a Sua Maestà, la qual li rispose al saluto ; et acostatosi a la brena del cavalo acompagftolo al loco deputalo per lei. Haveva .... in epso podromo, che è uno coperto facto de ligname, longo passa 24 et largo 10, infodrato di dentro di restagno d’oro, • et il pavimento de lapedi excellenlissimi, el uno ma-stabè coperto di velulo frasiagiato d’oro, dove senta Sua Maestà, ancorché l’habbia apresso ditto ma-slabò una sedia d’oro adornala di molte zoglie. Posta che la fu al loco suo, furono messi ad ordine in la piaza li presenti, venivano presentali a Sua Maestà, che cussi è costume servarsi in tal solennità, quali li capizi etgianizari li portavano, Irati de mano de li servitori di queli li mandavano. Et il primo in ordine fu quelo del magnifico lmbraim che furono presenti numero 160, et iudicato valer da ducati 35 in 40 milia, ancorché alcuni dicono 50 milia : eravi alcuni libri di precio; uno caflà d’oro con zoglie di valuta di ducali 7 in 8000 ; 11 garzoni bellissimi, vestiti tutti de seda, zenlicon alcune cenlure d’arzendo indorate, large quasi una quarta, el in testa zarcolar rosso con li frisi d’oro tyrado, che montavano da 400 in 500 ducati l’un ; poi brochadi, reslagni d’oro, veludi, rasi, damaschi ; in fine corsieri 15. Drieto a questo primo presente venivano queli de li dui altri magnifici bassà, ma in molto menor numero del primo; tuttavia stimati uno per F altro ducati 15 in 20 milia cadauno, pur de pani de seda et d’ oro. Poi seguivano queli de li duo magnifici belarbel, zoé gubernatori zenerali de la Grecia el Nalolia, mollo più honorali de li primi, hessendo, in questi, arzenti et cavalcature de precio. Poi queli del agà de ianizeri, el demum de mano in mano segondo li gradi de cadauno. Però in li ultimi furono posti queli del reverendo Grilli, come orator hongarico, et de li nostri clarissimi oratori et baylo. In lutto furono li presenti di questo gior*