*21)'.) UDVIII. FEBBRAIO. 300 El, dicitur, fo loto li processi di quelli presomeli ladri, poi si expcdirnno. A dì 19. Fo prega li. Et Ieto le infrascriple lettere : Di Spagna, di Andrea Rosso, secretano, date a Burgos, di 2H zener. Come il re aria voluto le nostre galie fosseno andate a Mazagibir zoè quelle di Barbaria; et coloquij col cayto di le Don-zete zercha «picslo; et prega la Signoria fazi andarle. Item, dii zonzer oratori di madama Margarita è al governo di Borgogna. Avisa di le noze dii duca Carlo in la Ha dii re d’Ingalterra ; et di questo il re si i dol- io, per esser sta fate senza so saputa, ni di la madre, soa liola. Item, il re manda oratori in lngaltera per le noze di soa liola, che fo maridà nel lìol di quel re, et è 11 in lngaltera ; la qual il 2.° lini l’a voluta per moglie. Et cussi è sta dispensi le noze, et li manda, per letere di cambio in zenoesi, ducali 60 milia p r resto di la dota che ’I dovea dar etc. Item, il re si duol di queste novili dii re ili romani, el scrive a Roma, al papa, voglij proveder a questo, come capo di la christianili; e che ’I vengi, volendo, a incoronarsi! pacifìee etc. Di Verona et veronese, più letere, et di Gu-solemjo, l'ultime di 18. Dii zonzer lì, a dì dito, sier Andrea Oriti provedador zeneral, e disnò con l’Eroo ; et fono insieme con missier Zuan Jacomo e il capitami) zeueral el altri con Iutieri, et doveano andar a sopraveder li passi, et fino a Hoverò etc. Item, quelli fanti francesi levano danni. Hanno parlato con missili' Zuan Jacomo, qual si i dolio assai ; hanno lato proclamo grandissime, che uiun fazi alcun danno im pena di la vita etc. Di Roveri hanno, di 18. Como 200 cavali et 100 fanti erano venuti fin sopra le mure ; et vedendo fevano qualche danno, quelli nostri tretcno alcune arlilarie, et dicitur ainazono uno cavallo, et sì retreteno al boselm, dove fenuo danno di bolle de vin et certi animalli. Item, hanno, il re esser a Bol-zam. Alia non sunt. Di Riva, dii proveditor. Come quelle zente di Afelio e 'leu haveano tolte certe piegore sul nostro, et nostri tolseno 5 bovi a llioro; adeo quelli di Areho si mandò a scusar, e pagò le piegore, el li fo restituiti li bovi. Di sier /orzi Corner, el cavalier, provedador zeneral, date in vicentina, a .ixiago, a dì 18. Come era chavalchalo lì ; et visto li passi, dove erano mal provisti, à provisto etc., et li in Asiago posto Lactantio di Bergamo con la soa guarnison. Item, è stalo a li 7 Comuni, et quelli homeni hanno rechiesto perdon, scusandosi non haver potuto far dì meno, perché non haviano da difendersi, e voleuo esser boni marcheschi eie. Item, dii zonzer lì sier Viccnzo Valier e il signor Eortolo d’Alviano et domino Zuan Paulo Manfron ; sarano insieme, el con-suiterano quid fendimi. Dì le cosse di demani 0 se intende; il re a Bolzan etc. Di Feltre, di sier Alexandro Bolani, provedador, et sier Daniel Dandolo, provedador. Dii zonzer lì ili lo araldo regio, qual l’hanno fato acompagnar a li confini, Item, di lì è gran neve. Da Milani. Come il gran maistro i fato far uno ponte sopra Po, per passar le zente im parme-sana, bisognando. Item, atende a li sguizari ; et che li sguizari sono contentissimi, et verano più assa' di X milia. Di Franza, di l’orator, date a certo Iodio di qua da Bles. Come il re era zonto li, e vien versso Burges e Lion, e il Cardinal Hoan, qual si ha fato portar in leticha per le gote. Item, coloquij con l’orator. E con soa majestà vien assa’ gran maestri, el, bisognando, vera a Milan; el, si havessc etc., aria fato romper a' sguizari. Di sier Almorò Bixani, vice capitanio dii colfo, date.....a dì.. zener. Avisa che «incili di la Cimerà hanno levato le insegne dìi re di Spagna. Item, che li sauzaelii lì intorno si mcleno in bordine, |icr andar a tempo novo in campo con-tra Sophi. Fo Ieto una lelera di Pandolfo Pelruzì, scrive al capitanio zeneral nostro. Come si scusa, che senesi non hanno mandalo danari al re di romani, ma ben i soa majestà li haveano dimandali, et perhò fo bisogno mandarvi li soi oratori a scusarsi etc. Et fo Ieto altre letere, ma questo è il sumario. Et domcnte si lezeva dille teiere, fo chiami el consejo di X, el credo elexeno alcuni di zonto man-ehava. El compito di lezer, fo licentià il pregadi e chiami il consejo di X, con 3 nuovi di zonla : sier Nicolò Donado, fo consicr, sier Nicolò Querini, è di pregadi, et sier Nicolò da Pexaro, fo consier in Cypri. Erano 4 consieri, perche sier Pollo Pixani, cavalier, venne etc. A dì 20. Fo gran consejo. Et pur dii consejo di X, ehe fo la prima voxe, niun non passò; si che è sii faclo 3 volte. Vene letere dì le poste, con avisi di Rovere, che lodeschi bave-ano fatto danno a una villa di Rovere, chiamata......, sì come dirò di solo. El questo e sii 200 cavali et alcuni f inii, qualli sì preseutono sol lo Rovere etc.