493 MDXXX, AGOSTO. 494 le due strade sopradille, per esser più distanti li loro ripari, si può pure in bataglia et caminar sino ad essi ripari, che ancor che da certa ruina iudi-camo voler eombater ditti luogi, nondimeno con più ragion lajudicamo che in qual si voglia altro luogo, perla nostra ordinala gepte che presto vi condure-mo; che benché «lidi ripari si guadagnassero (quello non pensamo), si può chiaro presumere che li 3000 alemani havessero tempo di porse in bataglia, et cossi li “2000 yspani che lasseremo dire si voi tutto a vostre signorie quello seguir ne potesse di le nostre disordinale gente, et così sarebbeno haven.lo coni-batuto li primi ripari. El havele a pensare di trovare una bataglia poi disimille allemani et spagnoli. Questo è circa a Poggi, che, per l’altra bau la d’Arno volendo uscir, ad noi tnancharebbeno le forzie el a nemici crescerebbeno, che tutte quelle che a la ditta parte si trovano sparse sarebbeno in loro favore, quello che farsi non sarebbe a l’altra banda’. La sua cavallaria uè sarebbe più dannosa per il paese, più agile di molto che non è il Poggio, 'che non havendo noi cavalli ne darebbe molto disturbo; et poi facil cosa sarebbe che loro non si con-ducesino a ditta banda come noi pensamo. Sichè transeorendo da ogni intorno le forcie et allogamenti de nemici le nostre forze, qual siano, tenemo, combalendo, la certa et manifesta ruina di essa città. Nondimeno, qual volta per vostre signorie ne sarà comandato, el observalone quello che per la excellenlia del signor confuloniero più volte ne é stalo promesso, noi prontissimi siamo disposti insieme con vostre signorie pore la propria vita ad qualsivoglia manifesto pericolo come chiaro vede" ranno ; a le cui bone gratie ne ricomandiamo. Servitor Malatesta Bagùone Servìlor Stefano Colo.na Copia di la seconda scrittura mandata per li ditti capitani adì 3 avosto. Magnifici el excelsi signori. Havemo per un’altra nostra distintamente fallo ntender a vostre signorie quanto sia la certa et manifesta ruina di questa città venendosi a l’atto del combaler, alegatoli particolarmente le gaiarde forzie de (limici, sì di repari come de genie* el le nostre debole et poche. Et bora tanto più ne certifica essa manifesta ruma, venendo a lai ellello, quello che beri, che furono 2 del presente mese, (come vo- sire signorie sonno) furono convocati (ulti li capitani di questa città per sentire da ciascuno qual fosse il suo parere del ditto combattere et qual miglior partilo li parrebbe da doversi pigliar, venendo a tale allo, che a le nostre proposte inforsiti, come in scripfis pare, risoluttìtno sol il manifesto periglio el acerba perdita che del eombater seguirebbe, senza asegnar modo nè via alcuna per la qual ragionevolmente si possi combattere senza evidentissima ruina ; sichè questo cognosciuto periglio He li capetani parimenti Ira le fautarie si da a co-gnosoere, et cognoscesi che, con qual animo potessero uscir al ditto combattere et qual effetto Seguir ne polessi, a qualsivoglia huomodi guerra ne lasseremo dar judilio, sichè si noi prima judicavamo venendo a tale effetto la certa ruina di questa città, hora la tenemo più che certissima per li intesi animi et pareri de ditti capitani. Che, non volendo 296* vostre signorie a sì manifeste et sì evidente ragione prestar fede ma perseverar di continuo in tal Volutila di combatere, come quesla inalina 3 del presente mese da dui di signori X ne havele fato intendere, a li quali medesimamente havemo il nostro ultimo voler dillo, il quale a noslra satisfai-lione in la presente dicemo a voslre signorìe (aziò per ogni tempo mostrar si possa li animi nostri pareri el opere qual siano, oVero a benefìcio et salute di quesla città el honor di voslre signorie opur per il nostro partieolar interesse mancando al proprio honore, che satisfallo a Dio prima et poi ad quello segua quello che a sua bontà piace), li quali animi et voler nostri Sono che qual volta, Considerato nel termine che hora si trovamo chiaramente intenderemo el toecaremo con mano, che voslre signorie trovino mezzo di accordo, per il qual ne segua la saivatiotie di quesla ciltà et che al nostro honore medesimamente satisfaccia, che dillo accordo si debba fare, lodando più il ragio-nevol accordo de la certa et manifèsta ruina di essa città. Glie quando In altre opinione el pareri noi fossimo, certi siamo che apresso ldio ne resta-remo in obbligo eterno et iti eterna infamia a tutto il mondo. Adverleudo però voslre signorie che, per lo intender I’ animo.del signor principe qual sia nel ditto accordo, ad nostra satisfallo!) volemo man* dar, qualvolta ad noi parerà, uno o doi de nostri ho» meni al dillo signor principe, non però levando de mani ad voslre signorie il maneggio di dillo accordo, ma lutto ad noslra satisfattoli questo volemo, el per intender il vero del tulio el qual sia la mente del prefato signor principe, la qual ad noi è riferta