AGOSTO. 506 HDXXX, finalmente ad contentarsi che due cose resteno su-spese usque ad futurum concilium, zioè la co-munion sub utraque specie et lo uxorare de li religiosi. El fino ad questa hora non è facta conclusion resoluta, ma si spera che la Maestà Cesarea con P auctorità sua sopirà ogni malignità, purché un dì non siamo luti noi martìri dal furor de questi barbari ìrrationali. Altro non e’ è di novo, perchè la reduction de Fiorenza, la venula in Venetia de l’abate di Farfa, le prodeze di Burbarossa nel mar Tirreno et Africano vi sono note. 303 Ex litteris Gilini, ex Augusta, 28 juìii 1530, ad iìlustrissimum dominum ducem Medio-lani. Questa note passala è gionto uno corier di Spagna, qual porta la nova di la morte de l’infante don Ferando terzogenito di la Cesarea Maestà. Ella, secondo il solito suo, non ne ha fori dimostralo de queli dolori che ’I più de li padri, per prudenti che siano, sogliono dimonstrar in simili duri accidenti, ma hessendosi subito ilo il serenissimo suo fratello per consolarlo, esso fu da Sua Maestà consolato, et ditoli che non era conveniente che I' homo si alte-* rasse dì quanto la voluntà di Nostro Signor Iddio disponea, con la qual, come la ragion et debito li dilava, si confaceva, et che così ne ringratiava sua divina bonlà, che sì dovesse confortar, con esso et sua moglie erano in disposilion et etale tale che né haveriano generati de l’altri, el eosì volse che sì facesse fine ad questo parlar. Già saria ito a dolermene con Sua Maestà, se monsignor di Barri non mi havesse dissuaso. Ex litteris eiusdem, 3 augusti. Basiliensis diocesis : Colmaria, Reysersbergum, Munster in valle, S. Liregorii. Turigheirn. Argentinensis diocesis: Golstadìum, Obernehenheym, Roseym, Hagenon. Spirensis diocesis : Visemburgum, Landam. Li soprascritti lochi, richiesti da la Cesarea Maestà si haveano cosa alcuna da produre contra li rili antiqui de la Chiesa Romana, hanno risposto che non, et che vogliono viver et morir ne la fede che suoi padri l’hanno inslrutti. Il che si tene in molto, hessendo le cillà predite del lutto aborrente da le lege nostre. Ex litteris eiusdem, diei 6 augusti. Ho di bon loco che ’I vayvoda, slracho per gli carichi che gii vengono posti dal Turco, Irata se-cretamenle per mezo del re di Polonia suo cugnalò acordo co? serenissimo re di Hongaria re Ferando. La Cesarea Maestà ha commesso al duca Federico palatino, il vescovo di Augusta et duca de Brunsvich Henrico, che atendano in assetar le liti intercede tra lantgravio di Essia et conte di Nasao, la qual, sico* me è publica fama, importa da 30 milia fiorini de mirata l’anno. Ex litteris eiusdem, diei 9 augusti. La santità di Nostro Signor ha richiesto a lo im-peralor che ’I compromesso de la lite ferrarese sii per alcun lempo di più alungalo, adducendo per la streteza dì esso non poter li suoi ministri haver le ragioni preste, perlinente ad tal causa. Soa Maestà ne ha fato instantia con l’ambasciator, dal qual non havendo potuto ritrahere fruto alcuno, si è determinala inviar uno suo gentilhomo al signor duca per questa dilation, et così avariti hieri, expedito el signor Guler Lopez di Padiglia gentilhomo di sua casa, et che fu fratelo carnai di Giovai) di Padiglia, quelo gran comunero, ad Ferrara per questo efeclo si procede ne la presente causa, signor excellentis-simo, come se lì agenti di essa fossero tanti ruffiani, non si vergognando, et in voce el in scritto, nominare li signori loro per traditori el infami, eh’ è di non poco spasso ad queste nalion amiche de le italiane. Contra li articoli proposti da lutherani, li ca-tolici hanno fallo una bellissima risposta, la qual subito finita, Sua Maestà a li 4 fece chiamar ad sé tulli li Electori et principi de 1’ una el l’altra setta, et con longa oration gli fece replicar il contenuto 303»