33 MDXXX, MARZO. 34 Da Bologna, di 8 di marzo 1530, al signor marchese di Mantoa. Domenica proxima passala lo imperator andò a levar la signora duchessa di Savoia da lo suo alo-giamento et la condusse seco a cena, et vi fece un bello banehelo, et fo la prima domenica di Quaresima. La partila di Sua Maestà si va diferendo, el è opinion di molti che la anderebe a Ferrara se si adaltasseno le differentie tra Nostro Signor et lo signor duca, come sperano molli deba succeder, pur la magior parte tien lo contrario. Ilozi ho visitalo lo signor duca di Ferrara,’ dal qual son slato veduto mollo benignamente, el l’ho poi acompa-gnato a palazo a basar il piede al papa et la mano a lo imperator. Et è stalo tanto numero di brigate a vederlo passar per la strada el in piaza quante furono lo giorno de la coronalion. t De 9, del soprascrito. Questa malina è concistorio, et si farano li cardinali che si hanno ad far. Il reverendissimo Cardinal di Trento parte domali di qui, el andarà a la Grosela, venerdì a San Benedelo, et sabato a Villafranca, nè voi fermarsi in Mantoa, perchè gl’ importa molto ad accelerar l’andata sua. Questa matina il papa in concistorio ha proposto tre cardinali lo episcopo di Trento, lo fratello del Gran maislro cesareo morto, el lo confessor di lo imperator, el li reverendissimi cardinali hanno consentilo, a l’allro concistorio si publicheranno. El signor duca di Ferrara, secondo ho inteso, non hebe troppo bona ciera dal papa beri sera, et siete poco con Sua Santità, ma da l’imperalor hebe gratissima accoglientia, et hozi è ritornato al disnar da Sua Maestà, stando come li altri in piedi, et da poi è stato con lei in camera. Et secondo che sua exce-lentia ha dito al nostro reverendissimo el illustrissimo cardinale, l’imperator gli ha commesso che questa sera el si ritrovi in casa del Gran canzelier che li farà intender l’animo suo per Granvela. Lo imperalor andò anche beri sera ad slar per bon spacio con la signora duchessa, ove si danzò a la presenta di Sua Maestà. Da Bologna, di i oratori, sier Antonio Su-rian dotor cavalier, sier Nicolò Tiepolo dotor, |i) La carta 16 ' è bianca, 1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. LUI. sier Gabriel Venier, sier Marco Antonio Venia' dotor, di 8 et 9. Come il signor duca di Ferrara era sialo con la Maestà Cesarea per do bore, qual li disse che ’I parlasse col Gran canzelier, el qual li disse poi che saria bon mettesse Modena, Rezo et Hubiera in deposito, poi si vederia de iure. Sua excellentia rispose questo non volerlo far, perchè il papa non ha raxon in dille (erre ; con altre parole. Scriveno il papa ha proposto in concistorio di far cinque cardinali, zoè : lo confessor di Cesare episcopo di Osino, l’arcivescovo di Toledo, lo episcopo di Brisenon, et lo episcopo di Trento, et uno altro a requisitimi del Clmslianissimo re. Scriveno il duca di Milan sta meglio, è levato di leto, ma è liacco, et voi presto andar a Cremona ; ha mandato a tuor li burchii. Da Coneian, di sier Zuan Dol fin provedi-tor seneral. Scrive esser venuto lì per far monstre a le genie d’arme; el ha liauto la lelera del Senato, che ’1 vadi a Verona a incontrar insieme col provedilor Nani la Cesarea Maestà. Cussi parti-ria et exequirà li mandati. Da poi disnar, fu Pregadi. Fu posto, per li Con-sieri, Cai di XL el Savi, donar a li tre oratori cesarei venuti in questa terra, do de li qua! vanno via, et il terzo (resta qui), per farli aliegro animo, tre lazoni d’oro coperti, da ducati 1000 l’uno, zoè uno per uno. Item, farli presenti di confelion el zere et altro di ducati 100 per uno. Fu presa, Fu posto, per li dilli, donar a li oratori tre del duca di Savoia ducali 100 venetiani per uno, et apresentarli, ut supra, de ducali 60. Fu presa. Fu posto, per li Consieri el tulio il Collegio et altri, una parte, zerca li Monti, di la Camera d'ini -prestidi. La copia sarà qui avanti scrila. Fu presa. Fu posto, per li Savi del Conscio el Savi a Terraferma et Ordeni, una letera a Constanlinopoli, a sier Piero Zen orator el vicebailo. Fu posto, per li Savi, che a l’Arsenal siano dali ducati 5000 di danari del lolho di sier Andrea Diedo, videlicet, siccome noterò di solo, la sorte del danaro. El sier Alvise Sagredo patron a l’Arsenal andò in renga, dicendo il bisogno si ha del danaro per compir galie .... nuove grosse, et conzar le altre grosse, et questi non basta. Et li rispose sier Lunardo Emo savio del Con-seio, dicendo questi è danari contadi eie. Andò la parte. Ave : 173, 3, 3. Fu posto, per li Consieri, una (aia a Castelfranco, di alcuno rapite Oliva fia di......Colum- 3