519 MDXXX, AGOSTO. 5*20 312') In litterìs oratoris veneti ex Augusta, die 16 augusti 1530. Deputati prò catholicis. Kpiscopus Augustensis. Dux Bransvicensissciliceleoabsente iluxGeorgius Saxoniae. Canzelarius Coloniensis, Canzelarius Badensis, canonistae. , Johannes Ecchius, Johannes Cocleus, Corandus Vimpina, Iheologi. Deputati prò aliis. Marchio Georgius Brandeburgensis. Johannes Franciscus filius ducis Saxoniae electus. Canzelarius ducis Saxoniae, Canzelarius raarchionis Georgii, ca nonistae. Philippus Melanchlon, Broncius, Suepsius, Iheologi. In litteris oratoris Veneti ex Florentia, die.21 augusti 1530. Li nomi degli huomini della Balia falla nella mulatione dello sfato et governo della città di Firenze a dì 20 agosto 1530, i quali sono 12, zoè: Missier Ormanizo di missier Thomaso Deli dotor. Lionardo di Bernardo Ridolfì. Antonio di Piero Gualferolti. Filippo di Alexandro Machiavelli. Rafael di Francesco Girolami, era confaioniere. Missier Matheo di missier Agnolo Nicolini dotor. Andrea di missier Thomaso Minerbetli. Zanobi di Bartholameo Bartholini. Bartholomeo di Filippo Valori, era comissario del papa in campo. (1) La carta 311* è bianca. Missier Luigi di missier Agnolo da la SlufFa cava- 312* liere. Ottaviano di Lorenzo di Bernardello de Medici. Nicolò di Bartolomeo del Troscia. De Augusta, a li 17 de agosto 1530, al si- 313 gnor duca di Mantoa. Qui è venuto nova che un Hungaro che si dimandava Valente Turcho, venendo di Dalmatia in Hungaria, con la sua compagnia gionse in quello di Alba Reale a la imprevista et trovò da circa 600 in 800 cavalli de quelli del vayvoda, et tutti li tagliò in pezi, et fcze gran bolidi de bestiami. La Maestà Cesarea uno di questi giorni siete alquanto indisposta di febre, il che credo occorse perchè lungamente haveva giocalo a la balla; hora sta assai bene, et non ha havufo più febre; vero è che la sta con qualche guardia per poter esser certa dì non se amalare. Come credo che vostra excellentia sapia meglio di me, mi par che alcuni capitani sì spagnoli come italiani proteslorno al illustrissimo signor don Fe-rando, che non dovesse far accordo con Fiorentini fin tanto non venisse il marchese del Guasto in ì’exereito. 11 che fu fato intendere per il prefato signor a Sua Maestà, la qual ne hebbe non poco dispiacer, et mandò a dir a quelli capitami parole che credo non li seranno grate a udir. Se dice che’l marchese del Guasto ha tatto imbarcare due milia fanti in Manferdonia per disimbarcarsi in Trieste per P impresa di Hongaria. Questa seda lutherana sta pur senza niuna riso-lutione, et par siano alquanto mitigati di quello che erano P altro giorno quando io scrissi a vostra illustrissima signoria che erano più indiavolati che mai. Et hoggi Sua Maestà ha fatto prendere un parodiano lulherano che era maritato; quello serà di lui ancora non se intende. La Maestà Cesarea fa ogni opera che può perchè Firenza non vadi a sacco, sì perchè gli dole vedere una jactura tanto grande de una de le prin-cipal terre de Italia, come perchè non poco è sii -mulata da Sua Santità. Dal felicissimo campo Cesareo sopra Fiorenza