453 15 corsieri menati a mano, et zerea altratanti furono apresentali da li belarbei. Et quel del reverendo Grilli, fu 45 che lo portavano, et de li nostri, 40. Poi fu apresenlado per il magnifico Peri bassà et molti altri. Sumano di lettere di sier Marchiò Trivixan sora cornilo, date a Constantinopoli, et scritte a soi fratelli. A di 25 del passato, zoè di zugno, fo manda a invidar li oratori el baylo a le feste, et a di 26 si andò a bon hora. Inlrassemo primi. Di una banda era li ianizari con certi penachii ch’era una superba cosa, et da l’altra tulli lurchi, ma canaia; per testa tutti li capi di gianiceri el questi haveano li penachii in testa. Fo portalo primo il presente de Imbraim bassà: prima 11 schiavi di anni 11 in 16 l’uno, poi tre libri, et la cassetta di zogie che el Zipriani conduse de qui et Imbraim la comprò, zebelini di valuta di ducati 40 l’uno numero 1000, poi veste duo et di seta numero 120, et 11 cavalli arabi che pareva una depenlura, valeva almanco ducati 500 I’ uno. Poi quel di Aias et quel di Cha-sin bassà. Poi più di 20 altri signori upo drio l’altro. Poi quel del reverendo Grilli oralor lionga-rico, vesle 50 d’oro el di seda ; ma prima del Griti, il nostro, vesle 40. Era in li presenti cavalli et arzenti. Et non fu un strepito al mondo, ma tante nachara, trombe et altri instrumenti, numero 200, che fevano grandissimo romor et strepito che si aria aldito di Veniexia a Padoa. Li bassà erano vestiti d’ oro. Vene prima, avanti il Signor, solacni 200 con li soi archi et semitare, con cerli capelli in testa, con gavardine fino al zenochio, cosa bellissima; et cavalli 20 menali a man forniti di zoie, con le coverte. Poi vene il Signor. Sier Hironimo Contarmi et io soracomili siamo andà do volle con le galie a salutar el podromo dove è il Signor. Domati, che sarà a dì . . , se retaia i fioli, et zu-dego fin zorni 6 over 8 serà compilo cerio. De qui è gran morbo el me inscresse star tanto qui. 275') Copia di una lettera da Costantinopoli, di 13 Imo 1530, scritta per Zuan Simon da Salta ad Andrea Bosso secretano. Queste feste comenzono a li 27 del passalo, le quale in vero sono bellissime da veder. Et asignalo (1) La carta 274" è bianca. 454 il giorno, posto in ordine alcuni palazzi bellissimi per il Signor, li quali guardano su la piaza del po* droymo, quale è grande come do volte vel zerca la piaza di San Marco, dove etiam vi erano posti pa-viglioni, bellissime spoglie però de inimici ; nel qual podroymo etiam a li signori oratori et bayli et oratori del Derdelli in compagnia ne fu asignato uno palazo, dove ogni zorno quando si faceva festa lì dilli oratori se conducevano. Et cussi posto 1’ ordine, il sopraditlo zorno venerilo sopra la piaza tutti li gianizeri, quali erano da 3000, et li spachi, quali erano da 500, et li cliiaus, che sono da 100, et li 4 bassà, et el defferderi, et altri asai signori che seria longo ad narar ; li quali tutti steleno per spazio di 3 bore aspelando il Signor die venisse. Il qual tandem vene aeompagnalo da 1000 solachi, che sono stafieri, li quali li venivano avanti, molto ben vestili di seta, cum li soi archi. Et zonti a la’ bocha de dilla piaza lutti li chiausm» il capo loro chiaus bassi li andò incontra facendoli gran reverentia. Et cussi fece l’agà de li ianizeri cum tutti li soi capi de squadra; et dopo loro molli de questi soi dolori de leze et molti altri signori. Gionlo al mezo quasi de la piaza li venne incontra Aias et Cassini bassà, et el deferderi, tutti con grandissima reverentia, et benissimo vestili de oro la più parte. El il Signor era sopra uno cavallo baio mollo bello, adornato con molle zoie, et indosso havea una casacci dì raso cremesin con viste davanti tulle reclamate a zoie, et in testa uno gran tulipante, et cinta la semilara de oro con molte zoie suso, et andava molto alilado. Ma prima, avanti Sua Maestà, veniva 5 cavalli condulti a man, tutti cargi de zoie atomo el collo el sopra coperte bellissime d’oro. Et dopo loro veniva Ire schiavi vestili tulli aduno modo, zoè a cavallo, cum veste d’ oro et le scufie d’ or,p. El dopo loro veniva molte genie, talché era pieno meza la piaza, che polevan esser da 10 milia persone, eli’ era bella cosa da veder, si per la quietudine, che non pareva li lusso 3 persone, come per la bellezza de veder tante tesle bianche et tante belle vesle. Gionlo il Signor a meza la piaza, il signor Abraim bassà acompagnato dal belarbei de la Grecia et quello de la Nalolia, tulli tre vestili de oro, parlili da li soi pavioni li venerilo incontra con grandissima riverenza, a piedi lutti, el restalo Abrayin più propinquo al Signor da inano dritta, et li altri bassà tulli avanti, andorno cotnpagnando il Signor fino al suo loco deputato, nel qual io non sono stato, però non lo posso descriver. El asen- 1 lata Sua Maestà, li comenzorno a mandar presenti, udxxx, Aoosm