135 MDXXX, APRILE. 136 tori di tiozi, primocerio, et episcopo di Baffo et li procuratori, et altri zentilhomcni che fu questa ma-tina. Da poi compilo vesporo et compieta, il Serenis simo con la Signoria et parte di Savii si reduseuo in palazzo a relczer le lettere di questa matina, 76 Copia di una lettera di Bologna, di 5 aprii 1530. • De le cose nostre di Firenze non zè altro, Stanno li inimici al solilo. Hier malina vene uno amico mio di campo, pur soldato, die se ne ritornava in Lombardia, dice, dentro stanno ancora gagliardissimi et che, per quanto lui judicava, debbono liaver da vivere ancora per 4 mesi gagliardamente. Et che a questi giorni passati feciono il ragnatello a fare 400 o 500 capo di bestie, tra grosse et piccole, che passavano li vicino a la terra, et che le hanno messe dentro, avanti che il campo fusse a ordine per defenderlo, et che li escono qualche volta sino apresso a Scarperia predando. Simile mi referisse che, sendo venuta una banda de spagnoli lì verso Pistogia, so alacororio con la parie Panciata, quali di già haveano cominzìato a piegare, et che di quella collina veneno al basso e’ Canzelieri ondando : Carne et sangue, et rimesseno a cavallo Piero Cellesi, che gli era sialo dagli spagnoli morto . il suo, et sbaragliorono ditti spagnoli, di modo se ne furon morti zerca 300. Et per quello si ritrahe hanno ordinato che cadauno possa ritornare a casa, et fatto certa tagliata di sorte dicono voler guardare lulla quella valle, et cominziano a dire che da le vittualie hanno bisogno per loro. Dicemi questo fantazino che-in campo tutti i soldati taliani stanno dì malissima voglia per haver pochi danari, et che se si facesse guerra in qualche altra parte pochi li ne resterebbono. Bazio Valori andò giù hier malina con danari, pur non molla somma, 30 milia scudi, secondo intendo. A dì 11. Tulla la nolle piovete. La mallina non fo alcuna lederà, et li Cai di X sleleno lotiga-menle in Collegio, et volevano chi far Conseio di X con la Zonta, chi Pregadi, ma fu termina aspettar lo lettere da Conslaqtinopoli di sier Piero Zen, che di ora in ora di Zara le si aspetta. Et a caso l’orator et il bailo vano a Conslanli-nopoli, non è ancora parlili, ma e.xpedili del tulio, (i) La carta 76* è bianca. aspellano tempo. Et Dio ha voluto che sier Hiro-nimo Contarmi qu. sier Anzolo da S. Beneto, so-racomito di la galìa va l’orator suso, è stalo gran mal, è varilo et potrà andar etiam lui soracomilo su la sua galla. Da poi disnar il Serenissimo volse andar con li piali a rialto al perdon novo a la chiesa di San Zuane, per ¡1 fabricar di la chiesi», et mandò li co-mandadori a invìdar quelli di Pregadi che andas-seno con Soa Serenità, et cussi vi andò. Et da poi tornali si redusse il Collegio conia Signoria. Et balolono alcuni mandali di PArsenal, et sier Piero Orio patron a l’Arsenal, stato per terra ferma per scuoder danari aspetanti a 1’ Arsenal, hozi lornoe. In questa mattina fo lettere del Surian orator al papa, di Spoleto, di 8. Come era zonto il pontefice li, qual è con zerca .... cavalli, et . . . . ... et clie’l saria come è hozi a di 11 a Roma, por il conto hanno fallo. Et havendo haulo le lettere del Senato zerca dimandar le do decime al clero, fo da Sua Santità, exponondo et rechiedendole. Soa Santità disse che’l non voleva, perché il cloro in questi anni, maxime questi do ultimi, era sta assà angarizati, et non era honeslo, adesso che è la paxe, angarizzarli più; con altro parole Itine inde dictae, ut in litteris. Poi li disse haver aviso che l'imperador non era ancor partido di Mantoa, et che’l duca di Milan stava malissimo, dicendo, se P accadesse la morie dì esso duca, saria da pensar assai. Et è mala nova, quanto a le decime, che il clero è molto angarizzalo in sla guerra passala, ina, quando sarà zonlo a Roma, sarà con li cardinali et li risponderà, llem, el ditto scrive di 5. Come il papa fo a Urbin, alozò in palazzo del duca, qual lì fece grandissimo honor, et Soa Excel-lentia lo ha accompagnalo eie. Item, è stalo a Fuligno ole. Di Pranza, fo lettere di sier Sebastian Justinian el cavalier, orator, da Bles, di 16. Come ¡1 re andava verso Ambosa et Cognach a la via di haver soi Boli. (Le qual lettere è più vechie di le altre haute). Et che li figlioli è in cammino. Et scrivo, come è sta fatto il contralto di le noze di la raina molto positivamente, senza usar molle cirimonie. Di Anglia, del Falier orator, da Londra, di 7 marzo, più vechie di le altre, che fu di 16. Scrive ............... J * * • ’ ’ . * Vene in questa malina in Collegio l’oralor di 7