391 UDXXX) ACOSTO. 392 de le acutissime et infinite malatie che producono grandissima mortalità, si è scoperta a questi giorni la peste in più lati di questa città, la qual è di tanto magior spavento ad ogniuno quanto l’homo non ha il modo di provedersi né con il levarsi da la città, nè con boni cibi, nè con medicine, liessendone di esse in lutto mancamento. Tuttavia tanta è la constanti» de li animi di ciascuno, tanta indurata la ostinatone di voler liberarsi, che hanno deliberalo pubicamente di patir ogni extremità, et subito che il Ferruzi si scopra, il qual ha ordine di congionger le forze sue con quele che si ritrovano in Pisa, che seranno da fanti 5000 et cavali 500, et di venir a la volta di questi exerciti, ussir di la città con tutta la gente di guerra et con quelli de la città, et combalere, el così o vincere overo insieme con la vita perdere il lutto, havendo determinato che queli che resterano a la custodia di le porte et di repari, se per caso adverso vedesseno le gente de la città rote, habbiano con le man sue subilo ad uccider le done et li figliuoli et por foco ne le case et eliaindio essi uscir a la ¡stessa fortuna de li altri, aziò che deslruta la città non vi resti se non memoria de la grandeza de li animi di quela, el che siano di imorlal exempio a queli che sono nati et che desiderano di viver liberamente. Et aziò che li animi sì de li citadini come de li soldati non si rondino men pronti et men disposti a quanto rizerca una tal exlrema de-liberation et di tanta importanza, hanno d