63 MDXXX, MARZO. 64 Patron di la fusla, iuxla la parte presa. Sier Anzolo Gradenigo fo vicesora- comito, di sier Zaccaria .... 12. 12 Sier Alvise Grimani fo vicepalron a Barulo, qu. sier Nicolò, da santa Fosca.........13. 11 Sier Domenego Morexini el grando, fo podestà a Porlogruer, qu. sier Zuan e, da sani’Annoio ... . 8. 14 — Sier Ambruoso Contarmi fo patron di la fusla, qu. sier Andrea. ... 26. 8 Sier Hironimo Zuslignan, di sier Nicolò ........... 9. 14 Sier Zuan Ballista Donado fo palron di la fusla, di sier Velor ... 12. 11 Sier Nicolò Donado fo vicesoracomi- lo, di sier Toma......14. 9 Sier Francesco Surian fo soraeomilo, qu. sier.Andrea...... 9. 15 Sier Gasparo Moro di sier Lorenzo, qu. sier Cristoforo.....11. 13 Sier Vicenzo Zen di sier Piero, qu. sier Catarin el cavalier .... 12. 12 Sier Berli Loredan fo vicesoracomilo, qù. sier Berti ....... 13. 13 — Sier Nicolò Boklù savio ai Ordeni, qu. sier Hironimo........16. 7 Rcbalotadi. f Sier Ambruoso Contarmi fo palron di la fusta, qu. sier Andrea. . . 14. 10 Sier Nicolò Boldù savio ai Ordeni, qu. sier Hironimo.......13. 10 36 A dì 22, la malina. Zonse in porlo, venuto a disarmar, sier Zuan Contarmi dillo Gasadiavoli, stato provedilor in armada, per danari. Veneno in Collegio li tre oratori de l’impera-lor et sollecitono la risposta di le richieste falle. Et è da saper, deteno una scrittura longa sopra questa maleria. 11 Serenissimo li disse li Savi havea consultalo, et bisogna darli la risposta col Senato. Fu falò, una ierminalion, per li Consieri, che sier Jacomo Antonio Moro di sier Lorenzo, stato pr.o-veditordi slralioli in Puia, possi haver il titolo per la parte 1522 a dì 4 mazo; et cussi Piero Grasolaro lo debi nolar in li libri di la Canzelaria. Jtem, per il simil sier Galeazo Dolfin, sialo provedilor in Puli-grian, apar per lettere di 23 fevrer 1529. Itcm, sier Andrea Grili, slato provedilor a Monopoli, possi haver il titolo, ut supra. Da poi disnar, fo Pregarti, el vene lettere da Bologna, del Surian, di 19, et poi del ditto et sier Marco Antonio Venier el dotor, di 20 et 21, hore 13. Prima, scrive il Surian zcrca il brieve per li piovani di le contrade et preti di le chiesie di questa terra, qual il papa et Sanliquatro lo havea expedito, ma il patriarca ha haulo tanto poter con sue lellere, che l’ha fato suspender, sichè Sanliquatro li disse che ’1 non poteva haverlo. Andò dal papa, dolendosi di questo. Soa Santità disse, legnerà muodo che lo haveria. Itcm, scriveno come a di 18 il duca di Milan havia mandalo a dimandar licenlia di parlirse a Cesare. Soa Maestà rispose voleva l’indusiasse fino si partiva Soa Maestà, unde il duca con colera chiamò sier Gabriel Venier orator nostro, volendo con uno Agelin suo secretano andasse da l’imperator a dir, al tulio si voleva partir. Ilor inteso Cesare la sua voluntà li dete licenlia, et cussi a dì 19 da matina si fé porlar al burchio, el con lui andò esso orator nostro. Scrive esser parti lo il duca di Urbin. ltem il duca di Savoia con la moier, quai ha fato una zi-vanza di ducali 6000, che non havea danari da parlirse. Scriveno di le cose di Fiorenza, par non vadi il Gran canzelier, come scrisseno, che il duca di Ùrbin li disse, per che havendo esso Surian dimandato al papa, disse non era vero. Et di l’impresa Sua Santità dubita mollo aleuto li gran danari dieno haver le zenle, imo il papa, dubitando di la so persona, voi far 1000 fanti sotto il conte di Caia-zo, qual lì a Bologna si ritrova, ltem, del duca di Ferara, esso duca dete certa scrilura a Cesare, qual non li piacque, et Soa Maestà ne fece formar un altra, la qual si conlien che ’1 dillo duca si meli in compromesso in Sua Maestà di Modena, Rezo, Ru-biera et Ferara, qual in termine di 6 mexi habbi a expedir, et dia Modena in deposito in man di Soa Maestà et il castello, con queslo li meli custodia, et di P inlrade si pagi ditta custodia, ltem, che non spazando fra 6 mexi, li farà una lettera li sìa resli-luida dilla cillà. ltem, che si dagino securlà di ducali 300 milia, il papa et esso duca, di obedir a quel terminerà Soa Maestà, ltem, di Carpi, che . . . . A la qual scrilura il duca ha risposto che l’è contento, conzandola in qualche parte, vidclicet non voi si nomini Ferrara, ma si dichi di tute differenlie P ha col pontefice, et che l’imperador li dagi adesso