65 MDXXX, MARZO. 66 una lelera bolada el sotloscrila per Soa Maestà che; non hessendo fra 6 mexi expedita la causa, Modena li sia restituita; item, che non voi dar securlà dando Modena in le man di Cosare. Et si tien, Cesare contentarà, el cussi il duca ritornerà a Ferrara. Item, come Cesare ha mandato a dir a l’oralor Tiepolo, al tutto voi partir a di 22, et che'I vadi avanti ad aspelarlo a Mantoa. Anderà Sua Maestà a Modena, Corezo et poi a Mantoa, et zonto lì starà tre zorni, et lì farà intender la via che’I vuol far per andar a Trento. 11 marchese di Mantoa li ha fato far il ponte sora Po. Scrive, il marchese di Monferà voi venir incognito a veder Venetia et far riverentia al Dominio. Da Udene, di sier Marco Antonio Contarmi luogotenente, di 18. Con avisi hauti di sopra, di adunation di turchi 6000, quali voleno venir a brusaV li casteli, che è di legname, di l’archiduca, et correr fino a le acque bianche, zoè l’Izonso. Et altre particularità, ut in ea. Di Verona, di Proveditori generali, di.... Come hanno fato far il ponte su burchiele su l’Ade-xe, di sora di la Chiusa, per dove passarà la Maestà Cesarea per andar a Trento. Da poi leto le lettere, fo leto una suplication di sier Zuan Mathio Bembo qu. sier Alvise, qual voi far stampar do opere latine di suo barba reverendo missier Pietro Bembo, videiicet, de Virgilii culi-ce et Tercntii fabulis, et l’altra di Guido Ubaldo et Elisabetta Gonzaga Urbini ducibus, el un’altra volta far ristampar la Etlma monte, del ditto, et li Asolani, da lui reconzi el mutati in qualche parte, et che niun per anni 20 li possi far stampar, se non lui, sub poena eie. Et fu posto, per li Consieri et Cai di XL, di concicderli quanto el dimanda. Fu presa. Ave : 189, 6, 2. Et nota. Sier Francesco Foscari el consier non era in Pregadi, qual non voleva fusse messa la dila parte. Da poi fo leta una scrittura portà per li oratori cesarei, per la qual dimandano molte cose, quasi nova capilulation, atenlo l’archiduca, over re Ferdinando, non havendo capitolalo, richiede alcune cose. Prima, li 25 milia ducali et li altri 25 milia, come promise il papa. Item, possi haver il transito di biave tratte di terre aliene. Item, che banditi hinc inde non possino star nè habitat’ in li domini di esso re et nostro. Item, che i lutheriani et eretici non siano acetadi in el Dominio nostro. Poi Soa Maestà Cesarea richiede sia perdonato et tolto in gralia Paulo Luzasco. Item, sia restituiti li beni a l Diarii di M. Sanuto. — Tom. LJII. Ire, videiicet Trapolini, Bagaroli et Nogaruole. Item, sia pagalo le dote di Nogaruola di Vicenza, che è più di 13 milia ducali. Item, che quelli sui subdili confina in Hislria possino conversar eie. Et altre cose, come in quelli si contien ; la copia, ha-vendola, scriverò qui avanti. Fu posto, per li Savi del Conseio et Terraferma, 37 exccpto sier Jacomo da Canal, che a li dilli oratori cesarei sia risposto per il Serenissimo, da poi le parole zeneral, in questa substantia. Prima, che li 25 milia ducati è preparadi, el di altri 25 milia, che non hessendo compresi in li capitoli, non è da parlarne. Che di le biave, saremo contenti darli el transito, domente le siano Irate di lochi alieni. Item di banditi hinc inde, che .... Quanto a li lutheriani et hcrclici, che ’1 Slado et Dominio nostro è libero et però non potemo devedarli. Quanto a Paulo Luzasco, che saria de mal exempio ad altri, et però che Sua Maestà ne bavera per excusati. Quanto a li beni di tre che li demo li ducali 5000 per questo, et havendo li beni alienati, non è da parlarne più. Item,.......... Et compito di lezer, fu posto a l’incontro per sier Jacomo da Canal savio a Terraferma, che’l voi la risposta soprascritto, con questo, quanto a Paulo Luzasco, si dica che a requisition di Sua Maestà senio contenti levarli la laia. El qual sier Jacomo andò in renga, et fè una bona renga, dicendo Carlo Quinto imperatore, a uno nuto di questo Stado, ha lassado il stato di Milan al duca, Carlo Quinto ha fatto la paxe con questo Slado, Carlo Quinto con inslanlia ha richiesto sia perdonà a uno Paulo Luzasco, che di lui non fo stima, ma de chi il richiede, et nui non voletno compiacerli ; però, ancora che ’1 sia solo, è venuto al Conscio con la soa opinion, et parlò per quella, et ben. Et li rispose sier Francesco Soranzo savio a Terraferma, intrando in la materia di quello ha latto il Luzasco, et la intelligentia havea con..... Da poi parlò sier Alvise Mocenigo el cavalier, qual laudò la parte del Canal, et più voria che ’1 fusse assolto etimi del bando di le terre nostre, perchè l’imperalor di questo li fece grande inslan-tia. Poi parlò zerca i luteriani, è materia de impor-tantia, et se doveria far quello che richiede, per esser cose pertinente a la fede christiana, et. . . Li rispose sier Gasparo Malipiero savio del Conseio, per la opinion del Collegio. 5