377 MDXXX, LUGLIO 378 ne poi et del popolo, et lutti concluseno di atacar la pratica di acordo. Item, del passar per il stato de Milan uno nontio dii re Christianissimo, va a slafetta a Roma et dia andar a Fiorenza, monstra per voler interponevi a 1’ acordo. Da poi disnar, fo Pregadi, in materia di trovar danari. Da Cremona, vene lettere del Venier ora-tor, di 23. Come havia ricevuto le nostre leltere scritoli col Senato, zerca persuader il duca a tuor per moglie la fìa fo del marchese di Monferà aziò quel stado resti in Italia, et parloe al duca dicendo quanto li aricordava la illustrissima Signoria. Quello ringratiò molto, dicendo, l’oratordi Monferà haverli ditto che l’imperator ha mandato un nonjio a la marchesana, a persuader dagi una di le fie al principe di Orangie. Et che il papa li ha mandato a offerir sua neza, dicendo esso duca : « Tuorò quella neza del papa, se ’1 me darà Parma et Piasenza eh’è terre del stalo mio ». Item, che lo aviso scrito di Fiorenza è che Malatesta Baion dovea andar in campo a parlare al principe di Orangie, et le altre cose par non sia vere, il qual aviso si have per via dii Cardinal Salviati, è legato a Piasenza. Scrive, il duca haverli ditto esser inclinato a tuor la neza dii papa, si cussi par a la Signoria, per esser zovene di anni 12, et starà 3 anni a menarla, in questo mezo lui varirà et si refermarà, tuttavia dandoli indrio Parma et Piasenza. . Fu posto, per li Consieri, che sier Francesco • Pasqualigo electó proveditor in armada, aziò el sia ben instrutto di le materie, possi venir in Pregadi, non melando ballota, fino l’andarà via. Ave: 193, 6, 0. 224 Fu posto, per li Consieri, Cai di XL, Savi del Conseio et Savi di Terraferma, excepto sier Andrea da Molili, atento il grandissimo bisogno di danaro, sia posto una tausa in questa città et contrade, a pagar la mità a mezo avosto, l’altra mità a mezo selembre, con don di 10 per 100, non si polendo scontar, et li danari siano ubligadi a pagar le galie venute a disarmar, per doni di tormenti, et pagar creditori di formenti tolti per la Puia. Item, sia posto una (ansa di ducali 100 mi-lia a la terraferma, persa, con il don et tempo a pagar ut stupra ut in parte. Andò in renga sier Andrea da Molin savio a Terra ferma, biasimò meller angarie, ma non trovò alcuna provision di trovar danari. Da poi andò sier Filippo Capello, proveditor sora l’armar (i danari), dicendo non bisogna danari da meter angarie al presente, dicendo il modo di trovar cerli danari el che, per lettere l’ha di sier Stefano Tiepolo avogador extraordinario, li scrive che per 25 agosto li manderà bona summa di denari, et altre parole, danando la parte, et trovar danari per altre vie che per (anse. Da poi li rispose sier Piero Morexini savio a Terraferma et bene, dicendo il bisogno si ha di danari, et che non è modo di trovarli per altra via etc. Da poi andò sier Hironimo Polani el dotor, proveditor a le Biave, dicendo la carestia di formenti sarà questo anno, et bisogna proveder, et non si fa nulla, et li Cai di X non voi etc., unde li Cai di X, lo fé venir zò di renga. Sichè per questa renga il tormento doman monterà, come per effetto seguile. Da poi sier Benelo da Mosto Cao di XL fé lezer una parte, videlicet che la opinion di meter le do (anse si ballottasse a una a una. Da poi sier Francesco Contarmi qu. sier Zacaria el cavalier, proveditor sora i danari, andò in renga et parlò con colera dicendo non è da far si gran molion di lanse a la terraferma per non urlar il Turco, et su questo si dilatò mollo et parlò per la sóa miseria di non pagar la lansa, qual paga ducati 250 per tansa. Et li rispose sier Lorenzo Lorcdan procuralor savio del Conseio, ma non fè bona renga per esser materia fastidiosa ; disse, è mal meter angarie a terra ferma et non a nui, con altre parole. Et sier Alexandro Foscari et sier Hironimo Ma-lipiero, provedilori sorai’Armar, messe voler la parte di le lanse, con questo sier Vetor Grimani procuralor scontasse li soi ducati 500 che i prestò gratis etc. Et poi li Savi et lutti messeno indusiar, el che sabado proximo, a dì 30, tulli chi poi meter parte vengi con le sue opinion a questo Conseio, pena ducati 500, a meter parte di trovar danari, et ave tulio il Conseio, zoè, 182, 14, t. Fu posto, per li Consieri, una laia a Brexa, per lettere di sier Chrislofal Capello vicepodestà di 21 olubrio, del delito fato ad Alvise Valgubio e uno so’ fameio da alcuni incogniti, morto il fameio et a lui Alvise dato 5 ferite, chi acuserà habbino lire 600 et sii asollo di bando, et sapendo possi bandir di terre et lochi con taia, vivo, lire 1000, et morto, lire 600 et confiscar i beni. Ave 169, 4, 1. In questa matina in San Salvador fu falò le exe-quie del Cardinal Corner, dillo la messa.