67 MDXXX, MARZO. 68 Da poi andò sier Marco Foscari, è di la Zonta, in renga, et fé un gran exordio, ma in conclusion triste renga. Voleva, questi luteriani fusseno expulsi dal nostro dominio, et........ • Et hessendo l’ hora larda, fo comandi credenza, et rimessa la materia a doman. A dì 23, la malina. Non fo alcuna lettera. Vene sier Zuan Conlarini Cazadiavoli, stato proveditor di 1’ armada per danari, vestito di ve-luto lionello, et referite......... Vene il legato del papa, dicendo..... Vene l’orator del duca di Milan. Da poi disnar, fo Pregadi, et ordinalo il Conscio di X con la Zonta. Da Bologna, del Surian et Venier oratori nostri, zoo sier Marco Antonio Venier el dotor, de 21, hore 3. Come quel zorno era stipula il compromesso del duca di Ferrara in la Cesarea Maestà de omnibus differentiis et in reliquis, come ha voluto il duca, qual era stalo a ringratiar Cesare et ditoli, don Hercules suo fiol volentiera veniria a Manloa a far riverenlia a Soa Maestà. Rispose lo vederia molto volentieri, et non solum, ma l’altro fiolo arziepiscopo di Milan. Poi ditto duca fo dal papa a basarli il piede; il papa li ha dà la bene-dition etc. Cesare ha tolto licentia dal papa; partirà certissimo da matina per Modena. Di le cose di Fiorenza, che in campo le zente è mutinate per non haver danari. Il papa vuol levar di campo li 6000 lanzinech de l’imperalor, che è causa di questi tumulti, perchè il resto di le gente basta assediar la ciltà. De Ingalterra, di sier Lodovico Falier orator, date a Londra, a dì 2 marzo. Scrive come il conseio del re havea expedilo il Cardinal Ebora-cense che ’1 vadi a star a York, del qual è vescovo, mia 150 lonlan di Londra, ma non babbi l’intrata del vescoado, ma ben l’intrata di l’abacia di Vi-sestre, che è ducali 16 milia a l’anno. Dillo Cardinal è varilo, et ha mandato a dir non poi andar avanti 4 mexi, perchè bisogna lì a York fabricar il vescoado, che è tutto minato. Scrive, il re voi andar a trovar la raina et la principessa, che ... ; tamen atende si fazi il divorzio, et haver risposta di oratori soi mandati in Italia. Iteni, che ’1 manda uno suo ambasador in Franza, dove si farà la con-signation di fìoli del re, per far dadi et recevuti li danari che ’1 dia haver da l’imperador, ¡usta la ca-pilulation fatta. Da Sibinico, di sier Nicolò Marzello conte et capitanio, date a dì 12 di questo. Scrive come ha inteso che a Dobrovaz si preparava legnami per far galle et navili per l’impresa di Segna, et che Amorat vaivoda dia vegnir a quella impresa incognito. Da Traù, di sier .... conte, di 8. Come turchi voleno venir a far una forteza su la fiumara per haver Clissa, et di la preparation si fa per la impresa di Segna etc. Dispaiato, di sier Alvixc Calbo conte, di .... Scrive come 1’ emin de.....li ha mandato a dir voler mandar uno suo lì a scuoder certi dazi di soi subditi, il che è cosa nova et inusitada, unde li ha scritto che questa è cosa nova nè voi admelerlo senza ordine di la Signoria. Da Verona, di sier Polo Nani et.sicr Zuan Dolfin proveditori zenerali, di heri. Come il ponte di sora la Chiusa era compito, et posto bon ordine a tutto ; uno di loro anderia a Villafranca, dove vegniria l’imperador, per poner ordine a le vicluarie. Et scriveno desidereria saper quando lo imperalor sarà a Mantova. El in la terra hanno posto bon ordine a tutto. Da poi, leto le letere, inlrò Conseio di X semplice, et preseno poter cavar di la-cassa di processi cerio processo, intervenendo li Sovergnani, che la soa materia si trala al presente nel Conseio con do Zonte. Da poi si inlrò sora la materia di heri, posta per li Savi, di Paulo Luzasco, che sier Jacomò da Canal non è in opinion et voi levarli la laia. Item, zerca li luteriani et heretici, che questa Republica è stà sempre christianissìma, et quando vederemo questi che è contra la fede li perseguilaremo, come sempre havemo fato. Et primo parlò sier Lunardo Emo savio del Conseio, contro 1’ opinion di quelli voleva dar Pau- lo Luzasco, zoè levarli la laia, et sier Alvise Moce-nigo el cavalier voria liberarlo del bando. Et fè lezer lettere di Antonio da Leva, intercepte, zerca questo Paulo Luzasco, che par havesse intelligentia con lui. Et cargo sier Alvise Mozenigo che havia disnato col Gran canzelier de l’imperalor, contra la forma di la commission. Et altre parole ; ita che lo irritò a parlar, dicendo per niun modo si dia levar la taia. Et sier Alvise Mocenigo el cavalier, consier da basso, andò a risponderli dicendo che l’è vero che la terza volta che’1 fu pregalo dal Gran canzelier che l’andasse a disnar con lui, con licenlia di soi