17 MDXXX, MARZO. 18 alcun ricompenso, merita esser restaurato. Però !’ anelerà parte che, per autorità di questo Conscio, li prediti ducati 1500 siano donati ad esso rtobil nostro, in recompenso de li danni l’ha patito, et di laudabil operalion sue. Et fo chiama sier Marco Dandolo, sier Alvise Mozenigo el eavalier, sier Lorenzo Bragadii), stali oratori, a li quali Pimperator donò ducati 1000 per uno et renontió ogni don per intervenir a la ballota tion. El sier Francesco Foscari el consier, messe che questa materia di doni fati a li oratori nostri etc. siano pur per leze, le qual è ben che siano intese da questo Conscio ; ma (tessendo I’ bora larda, et alento che ’1 nobilhomo Alvise Gradenigo è absenle per in vali! udine, onde non si intende la opinion sua circa quel che ha fato li tre oratori suoi coleghi in non voler li sia falo don del presente havulo, dal che è difficoltà ancora che quelo habino o non ballino da meter balóla, però vuol che la parte bora proposta sia differita ad uno altro Conseio. Andò le parte : 119 dì si, 43 di F indusia, 37 di no, 5 non sincere; andòzoso. Iterimi, balotà: 131 di si, 69 di no, 3 non sincere. Nulla fu preso, onderà un altro Conseio. - A dì 9, la malina. Non fo lettera alcuna da conio, el per scriver a Constantinopoli fo termina far hozi Conseio di X con la Zonla, el etiam Pregadi. Da poi disnar, adunca, fo Pregadi, et reduli, fo cliiamà il Conseio di X con la Zonta, el preseno di lezer al Pregadi le letere di Bologna, drizate a li Cai di X. Da Bologna, adunca, fo letto le dite lettere del Tiepolo orator, di 7. Come il reverendissimo Gran canzelier li havia diio, se la Signoria vuol, se interponerla a la diferenlia è col duca de Savoia, intervenendo il reame di Cipro. Al che esso orator Tiepolo rispose, non è alcuna differentia, perchè lo bavemo haulo dal re Zaco el dal Soldán, et demo ducali 8000 a l’anno al Signor turco per tributo. Rispose l’era di la raiua Zerlola, qual vene in Savoia el lassò heriede il duca et successori, el re Zaco era bastardo. Fu poi leta la letera gerita, per il Conseio di X con la Zonla, a Bologna, a li Ire oratori, in questa materia di Cipro, et voglino dir al papa, doveria taiar la strada, perchè saria un mover il Signor turco, al qual li demo 8000 ducati a l’anno per Iribulo, con altre parole. Fu poslo, per li Savi, una letera a Bologna, in conformità, ut supra. Ave lulo il Conseio. 1 Dtarii di M. Sanuto. — Tom. LUI. Fu poslo, per li Consieri, che, alenlo el piovali el capitolo di San Raphael habi dato una caxa vacua che minazava ruina, posta in la contrà di San Raphael, a Francesco Guato a livelo per ducali 10 a l’anno, che la dita alivelalion sia aprovada, ut in parte. Ave : 141,3, l4. Fu presa. Da Fiorenza, fo lettere di sier Carlo Capello orator, di primo di questo. Scrive li successi de lì, et come erano slà retenuti 14 ciladini per sospeto, et manda la poliza. Che in la terra è gran carestia di luto, excelo pan, che hanno ancora per 4 mexi, ma vin, ojo, carne et legne non ce n’è. Et è venuto una malalia in la terra, et parte per desasio, che ne moreno da 60 in 70 al zorno, tamen sono deliberali di mantenersi. El il Foiano, frate di San Francesco, ha fato una predica.....dove era grandissimo popolo, persuadendo a volersi lenir, el qui fece venir uno stendardo, sul quale era depililo Chrislo, et lo benedì, dicendo, con questo stendardo quando non polrano più, usseudo fuori conira li soi inimici, haverano vitoria, come è slà in altri tempi, comemorando li (empi. Adeo comosse mollo il popolo, adeo in quela terra non è altro che divolion, procession, eie. Di sier Hironimo da Canal governador de g la quinquereme, data .... Narra il successo, el quelo ha fato per invader el corsaro francese, et come si ritrovava con .... galle. Et sopra questi successi scrive longamenle. Item, scrive la conditoli de la quinquereme, el la lauda molto, et bisogneria haverne 10 in una armada, perché galìa non potrà sfar con lei, et è mal lenirla fuori, non bisognando, con altre parole, ut in litteris. Fu lelo alcuni a visi bauli da Mantua, di le cose de Pimperator, ìa copia el sumario sarà qui avanti scrile. Fu poslo, per li Savi tuli el li Savi ai Ordeni, una letera a Costantinopoli, a sier Piero Zen oralor et vicebailo, con avisarli l’imperalor si lieva da Bologna el va in Alemagna, partirà a mezo il mese, et debi avisar li bassà di queslo. El sier Alvise Mozenigo el eavalier andò in ren-ga, contradise, dicendo queslo è un dar fomento a furio mover, et però la letera non sta ben ; bisogneria dir, va in Alemagna per le cose di luleriaui, con altre parole, danando la letera. El li rispose sier Lunardo Emo savio del Conscio, laudando la letera se scrive. Andò la letera : 10 non sinciere, 85 di no, 85 di la lelera. Nulla fu preso, et non fo più mandala. Fu poslo, per li Savi tuli, una lelera al rezi- 2