87 MDXXX, S1A .ZO. 88 Conseglio el cinque sesti di le balole di quello. Et sia commessa la execulion ai Censori li quali, se non fosseno d’acordo, debano tuor per terzo uno de li Avogadori extraordinari, per tessera o per acordo, riservando sempre l’autorità a li Avogadori nostri di Comun. Et la presente parte sia pu-blicala sopra le scale di Rialto et di San Marco. 1530. Die 30 marlii. In Consilio X cum additionc. Per imponer fine a la presente materia de li So-vergnani con quel modo quanto più sia possibile consentaneo a la iustitia el equità, L’anderà parte, che la facullà che fo di Antonio Sovergnan, al presente possessa per li figlioli del qu. domino Hironiino Sovergnan, sia divisa in due parte; la mità rimaner deba in feudo a li diti figliuoli del qu. domino Hironimo Sovergnan, et l’altra mità sia assignata a li figlioli del qu. domino Zuane da Sovergnan, con queste condition, che cadauna de le sopradite parte depositar debba ducati 500 a l’anno ne la Camera di Udine per anni 15, da esser dispensarti a li castellani damnificadi ; hoc expresse dcclarato, che de le intrate passale, li figlioli del qu. domino Hironimo Sovergnan non pos-sino esser aliquo modo molestati in alcun tempo. Exemplum. 1511. 19 aprile. In Consilio Decem cum addinone. Che la roba tuta, che fu de Antonio Sovergnan et nepoti, mi sia data cum quelle condition parerà a Vostra Sublimità. Respondeatur quod fiat ut petitur, hac ta-men conditione: che essendo tolti a gratia essi soi nepoti figlioli del qu. missier Zuane Savorgnan, sicome lui sier Hironimo. ha instado et suplicado la Signoria nostra, si faccia a queli sia dato quelo a loro spelasse, come etiam esso oretenus se ha offerto voler far, et però sia dato a esso sier Ili-ronimo licentia et facultà di praticar di redur queli a la devulion di la Signoria nostra, quali venendo, siano per autorità di questo Conseglio tolti a gra-tia. Et ulterius sia dechiaralo che luti queli, se trovasseno esser creditori del qu. Antonio Savorgnan, siano salisfati sopra li beni soi, come è justo et onesto. * (1) La carta 48" è bianca. Exemplum. Locumtenenti Patriae Friulii. Avendo per bona via inteso, come i Boli che fumo del qu. domino Zuane Savorgnano, quali si atrovano a Verona, rilornariano volentieri a la de-volion nostra ; el reducendosi noi a memoria, che altre volle il dilelissimo nostro domino Hironimo Savorgnan si affaticò molto apresso la Signoria nostra a tal effelo, se habiamo pensato, come queli che grandemente lo amamo, che non saria salvo che ben per confirmalion di questo bon desiderio suo, qual cognoscemo luto tender a beneficio de questo Stado, che ’I volesse esser contento a dar forma che uno de ditti fioli, zoè Francesco, qual è il magiore, tolesse per moglie una fiola di esso missier Hironimo, che se rendemo certi, quando l’intendesse esser de mente de lui, domino Ilie-ronimo, el condescenderia ad ogni voler et inclinatimi sua, dovendo esser reintegrato de li beni de casa sua. Cosa che ne saria tanlo grata, et di tanto contento, quanto più dir si possi, per molti respeli. Volemo pertanto, et cum li Capi del Conseglio nostro di X vi comelemo, che recepule le presente debiate abocarvi cum dito domino Riero -nimo, et nomine nostro farli intender quanto di sopra dicemo, suadendolo ad acelar questo aricordo nostro, quale pervien da lo amor et affec-tion li portamo. La risposta haverete sopra ciò da lui, la dinolarete immediate per vostre lettere a li Capi del Consiglio nostro di X. Exemplum. ^ 49* Excellentissimi signori Capi. Recepule le sue di 5, subito mandai per lo magnifico missier Hieronimo Savorgnan, al qual dissi quanto vostre excelentie me scrive per ditte soe. 11 qual magnifico Savorgnan mi rispose : « Ju-dico esser savia et sancla opinion di quele di unir tuta questa casa Savorgnana a la devotion di questo excellentissimo Slado ; et io non ho altro desiderio che tuia la famiglia nostra si consolidi, non tanto a la conservation di quelo excellentissimo Stado, quanto a la exallation di esso. » Ma circa le noze, mi ha risposo resolutamenle non ne voler far nulla per molti convenienti rispetti, et inter coetera, oltre la consanguinità de la famiglia, la figlia del dito domino Hironimo, qual è di mairi-