477 MOXXX, AGOSTO. 478 del principe, paroehi di quei giovani ami orno ¡1 Ma-lalesta a fargli intender come loro erano disposti a ussrr in campagna a oombalere coi) lo esercito imperiale, et che domandavano ancor lui et le so’ gente in compagnia. A li quali Malatesta rispose che lui voleva intender se questa era la volontà de la Signoria o di loro particulari. Per che si raunò la Signoria et Conseio et fu posto el partito et vinto che si dovesse andar a combatter, per che tutta la gioventù armala andorno a trovar et ricercar Malatesta che volesse uscire a combater. Il qual rispose foro che questo partilo non era di volontà mera di la Signoria, ma che loro armata marni la sterzavano a dir posi. Et su questo fra loro entrò un gran rumor che lui causato che Si sono divisi fra loro, zioè Malatesta con li soldati da uno canto, con il qual sono alcuni gentilhuomini che vorrebbono lo accordo, da I’ altra parie è tulto il popolo di Fiorenza, qual non vuol accordo. La Signoria ha ritenuti in palazo alcuni gentilhuomini, tra li qual dicono era Zanobi Ber II) oli ni, per esser di la opinion di Malatesta. È da stimar che questa sarà la exlre-m» mina loro et potente causa che habbia no ad andar a sacco, se Dio non li aiuta. Il signor Stefano intendo che viene col popolo, tamen non lo so cerio. Dice anco costui, che è venuto, che Malalesta havea ferito uno comissario de fiorentini ; dice ancora che ’1 partito non si vince in Conseio. Il papa per questa eosa è in grandissima perplessità di trovar danari et fa ogni cosa, e lutto è per baver danari ita poter con essi rimediar che la terra non vadi a sacco, contentando con elli li soldati. Et che queli giovani, quando qualcuno de quali dubitavano volesse accordo, lo dii tenevano et lo mettevano in loco che non poteva dir sue ragioni. Bora è venuto aviso come li X di Fiorenza man-dorono li 4 commissari a parlar a Malatesta et dolersi che hii tion voleva combaler, et de lo acordo * che cercava di far breviter. Malalesta dette in lesta a Andpeuoli .. . (Nicolini) el l’amazò; et poi Malatesta mandò a domandar licenlia al Conseio, qual non volse dargliela, anzi lasciorno subito Zanobi Bario-lini che haveano distenuto, come vi scrivo in l'altra, el feeero raunare il Conseio et risolse no de mandar 4 ambasialorr al signor Forante a dire che mandassero uno in nome de lo imperatore. Et su questo è venuto fitora il capitante Cenzio, quale dice che’1 papa mandi uno Cardinal in nome de lo imperniar che gli daranno la terra. Li capitani del campo scrivono- che si mandino danari si non la terra andrà a sacco. Però il papa manderà forse il Cardinal Santa Croce, perchè non vuole mandar fiorentini, el di già ha trovale tre persone che li prestano 60 mila scudi. Romae, die 11 augusti 1530. Da poi disnar, fo Pregadi, per la causa di frati 289’) di Conauola, eh’è anni . . . . fo Iralà, edam hes-sendo mi in Pregaili, et fo porlà un disegno novo. Iter vi fu il Serenissimo, et leto il Conseio, perchè fu comandalo pena ducati 10, andò in renga domino ,Incorno Burnite dotor padoan, avocalo di frali, et parlò le raxou di frati, el non disse il terzo, et steteno fino passa hnre 23. 7>» Traù, di sier Alvise Caìbo conte, di 13 avosto. Come spazava una barca a posta per avisar come turchi sono venuti sollo Clissa, et è più zorni che risonava, come scrisse, che turchi si preparavano per venir sotto Clissa, ma fin Iteri non si credeva i dovesseno venir, et era fama i volesseno andar in Poliza, perchè li polizani non li hanno dato il suo tributo solito dar zà fa 3 anni ; ma ben al presente dilli turchi sono passatili per quel di Poliza et non hanno fallo danno alcuno, per quanto intendo, et sono venuti su quel di Clissa et corsi fin a Sa-Iona. Iiozi sono slà tratte molte arlelarie a Clissa. Aspetto qualche aviso, et subilo spazerà la barca. Son edam avisalo che beri, hessendo in Sa Iona alquanti nostri stralioti in compagnia de clissani, el sopragionse turchi el scaraniuzono lì, et li clissani fuggiteno in Glissa, li nostri stralioti ne la terra di . Salona, el per quel castelan li fo Irato una artelaria a la volta de turchi, et fu amazato uno turco, cosa pericolosa di far seguir qualche incomodo a questi luogi nostri. Il proveditor zeneral Diodo fu el di de San Lorenzo in questa lerra, el beri el se parti per Sebinico, et con lui è andato li capi de slralioli così de Spalato come di Traù. Da Sibinico, di sier Nicolò Marzelo conte, di 13. Come turchi, pedoni 6000 et cavalli 4000, capo il sanzachodel Dùcalo, era venuti solto Clissa ; el si aspetava il sanzacho di ... . Et altre parli-cularilà. Di Spalato, di sier Andrea Marzelo conte, di ... . Scrive in consonantia, el come voleno far una forleza a Salona et hanno fatto condur le piere. Et che ’1 sanzacho del Ducato li ha scritto una lettera, dicendo come non è por far danno ai confini di la Signoria, però si mandi uno a monslrai* fi confini, perchè il suo Signor è boti amico de la (1) ÌjB carte 2S8 e 288* sono Monche,