C31 WDVIII, SETTEMBRE. 632 He bastarde, date eie. 0 da conio. Et come va per quelle nque zercando corsari. Da Constantinopoli, di sier Andrea Foscolo, baijlo, di 6 et 13 avosto. Avisa di l’oralor di Sophi venuto; qual ave audientia, e ussite vestito d’oro di la Porta, eh’ è signal è sta satisfato. Item, il signor turco è in malli termeni, non poi durar nè viver molto, non si lassa più basar la man, ma il zc-nochio. Item, à inteso, l’orator di Sophl si à doluto al signor, che suo tìol, è in Trabesonda, liahi roto conira esso Sophi e toltoli certe artilarie dii campo, perchè Sophi non è sia contra turchi, ma con-tra Alidulli; perhò dimanda la restitution. Item, irata di far paxe e bona amicitia col signor turco etc. ; la qual paxe si tien sia conclusa. Item, avisa come è 29tì ' nova de lì, che contra ditto Sophi, quel signor di Persia, che per avanti scrisse li vien adosso, et ha con lui in campo persone 200 rnilia, nel qual numero è molti cavali lizieri. El qual signor porla barela verde, e cussi la sua seta. E mandò uno orator a So-phì, a dirli che saria meglio l’atendesse a quel voi significhar il suo nome, eh’ è Sophi, homo di reli-gion, et non guerizar. El qual Sophi si sdegnò, e li disse dicesse al suo signor, che ’1 desiderava vegnir-si a combater insieme li exerciti, e si vederi« chi valerla più in le arme; et non li dè loco a dito orator di sentar. El qual, visto dover exponer l’imbasata ini piedi, si ehavò la vesta el sentò suso et parloe al St>phì. Et Sophi poco inanellò non lo facesse tajar per mezo, pur lo rimandò via. El qual Sophi è potente et à grandissima ubedientia ; adeo li liomeni nel suo campo si fa amazar per amor di Sophi, dicendo : Tajame la testa per Sophi ! E moreno contenti. Et che ’I turco non vória questi do signori venìs-seno a la zornala, perchè quello l'usse vincitor, li saria poi bastante contra lui; et altre particolarità, ut in ìitteris. La copia di le qual forssi sarano scriptc qui di soto. Di Franga, dii Condolmer, orator, più le-tere, date a Bles. Avisa di la morte di monsignor de Librtet, fradelo dii gran maistro, monsignor di Chiamon, e nepote di Roan. Item, eoloquij abuti col re et Roan zercha le trieve. Il re è contento intram e sotoscriverà ; e tamen darà ajuto al ducha di Geler, e vederi si ’1 porà tuorli qualche terra in Fiandra, come à fato la Signoria di qua, acciò poy il re di romani vengi a qualche bon acordo. Di Milam, dii secretario. Come a dì 3 partì monsignor di Chiamon per Pranza, scompagnato da molti primarij da Milan assa’ fuora, versso Aste etc. ; e il secretario nostro fino a Tesili. Lassò governador a Milan monsignor di la Peliza, fo orator a la Signoria nostra, con domino Michiel Rizo; et etiam rimase monsignor el presidente. Item, come pasò de li domino Michiel Rizo, ritorna orator di Fiorenza, va in Franza. Dice Pisa in gran pericolo per la penuria di vituarie, fiorentini tien a la boeba di Arno- certi navilij picoli, e hanno le zente d’ armo a presso Pisa. Et missier Zuan Ja-como Triulzi ha bordine dii re andar con 300 lio-meni d’arme, aviati za alcuni im parmesana, maaspe-ta novo ordine dal re. El re va versso Normandia ; la praticha di l’acordo per mezo di madama Margarita evanescit. Letera dii dito, di 13. Monsignor di la Peliza et il presidente, partiti per Pavia, per diferentia tra la cità e Studio. Missier Zuan ,bicorno è a Vegevene, va a .la caza. Niun zenlilomo da conto è in Milan; lutti a le possession. Di Faenza, di sier Fiero Landò, provcfla-dor. Cerini le cosse di Bologna. E come Guido Guaim è andato a Roma, si voi acordar a soldo dii papa e ritornar in Ymola, a favor di suo cognato, Cardinal di Pavia, è legato a Bologna. Di Roma, di Vorator, di 1, 9 et 10 et 11. Prima di la egritudine vene, a dì 8, al Cardinal San Piero in Vincala, nepote dii papa, ussendo di concistorio; che li vene febre. Item, a di 0 il marchese di Ferara zonse lì, con pochi cavali, alozato a Belve-der, carezato e honorato assai dal papa ; e volse visitar ditto Cardinal. Poi a dì 10 pesorò; il papa fo a visitarlo e lo fé’ confessar e fe’ dir messa a lo epìscopo aquense, et il papa di sua mano Po comu-nichò et Io asolse di colpa e di pena. El vedendo che ’I pesorava, si parti et andò a Santa Maria dii Populo, justa il solito, a cavallo, con li cardinali, molto di malia voja. La note, venendo a dì 11. esso Cardinal comonzò a penar, adco a hore l i morite, di età anni ... Bavia de intrada ducati 40 milia e più, et era fio di una sorela dii papa, zenoese. Et il papa prima dete tutta la sua intrata et il capello al fratello, era ferier di esso Cardinal, et suo nepote, di anni ..., nominato Sixto. Et l’orator nostro fo dal papa, a pregar soa santità, non facesse eletion dii ve-scoa’ di Vicenza tino la Signoria nostra non nominasse uno, justa il solito. Soa santità disse, che l’era vivo San Piero in Vincala; e leniva certo, In Signoria li daria il possesso, come farà li altri signori, di beneticij che serano soto di Ihoro, a esso novo Cardinal concessi. Et che in concistorio, in camera dii papa, chiamato li cardinali, promosse dito suo nepote, excusandossi per la morte di 1’ altro averlo