MDXXX, LUGLIO. 324 die arme die li mancavano, el lanlo più esse doe nave expedite di qua a dì 13 con 150 archibusi, 500 archibiisieri, 200 spade et altre munition ari-vasseno da sua signoria in tempo che babbi haulo tal nova. Barbarossa è restato in Barbaria et solamente con le ditte 44 vele, erano per capitanei el Judeo el Cazadiavoli cum 2700 turchi, havevano pensato di non scoprirsi tulte ma solamente 6 o 7 per ritrovarsi cum il signor capitanio a la impro-visa, ma hessendo stati scoperli da queli di la l’usta 188* fuzila si sono palesati et coinbalulo Santo Honorato Canova et la Polla, ma non vi sono poduti intrare, salvo che hanno brusato qualche cosa di poca importanza. Questo è quello haverno inteso. Scrive il secretano di lo illustrissimo signor capitanio al reverendo missier Ambrosio Doria. In litteris secretarli Spinelli ex Mantua, primo Julii 1530. Non vi è poi altro del capitanio mesier Andrea, l’armata di Barbarossa è a l’isola di Heres sopra la quale è esso Barbarosa, si ben per altre ho dillo che’l non vi era. Dilla soa armata ha infondato due barze biscaine quali venivano in qua verso Jviza cariche di sale, più ha preso uno galione che veniva di Portogallo a Villafranca, qual se intende fusse benissimo in ordine dì artegliaria, et che havesse 300 homeni : dicesi fusse mandalo del re di Portogallo et che fusse in bona valuta di specie et altre cose. Per quello si vede dite barze et galeotte hanno forte combattuto con ditti turchi, talmente che si judica che loro ancora non vi siino ussiti senza danno. Uno venuto dal campo spagnolo sopra Firenze referisse che’l signor marchese dal Guasto andava in Alemagna, electo capitanio generale in Hongaria, et che fiorettimi haveano con industria recuperato Empoli, et che Volterra tuttavia se difendea, la quale havendo aspelalo 4 assalii ha rebultali sempre li spagnoli. Di Genoa a li 25 di sugno 1530. Di vostra illustrissima signoria divolissimo servilor Joan . Batista di Fornari. A tergo. A lo illuslrissimo signor duca di Man-toa. Copia de una lettera mandata de Augusta de 189 dì 20 de augno 1530. Carissimo mesier Zuane. Io vi ho scrito a di ultimo de mazo una lellera la quale non ve l’ho mandata perchè havemo aspelato ogni zorno lo imperadore, et così ve aviso come lui ha fato la inlrada in Augusta a dì 15 de zugno, cum grande magnificenlia, tanli signori et Electori de lo imperio che non vcl poria scrivere, 4 Elettori de lo imperio, el duca Zuanne de Sasso-gna, el marchese Joachino de la Marca, el vescovo de Cologna, el vescovo de Magoncia. Il conte Paladino, el vescovo de Treveri sono ancora dei Electori, ma non sonu ancora venuti. Dnpoi el duca Georgio de Sassonia, el duca Guielmo de Baviera con dui fradeli, uno grandissimo duca, el duca de Brunsviger, doi duchi de Pomar, uno langravio de Exen, el marchese de Brandeburg, el duca de Melgorburg, dui duchi de Baviera, el vescovo Eribipolense, el vesovo de Spira, el vescóvo de Aste, el vescovo de...... et tanti altri signori el grandissima gente. Et li nostri signori di la terra con 200 ¿avalli et 3 milia fanti tanto ben in ordine che non vidi mai, cum circa 40 boche de artellaria, et ludi per onore de l’imperaiore andono fuora de la terra in conira la Sua Maiestà. Dapoi el dì del Corpo de Cristo fece una grandissima processione che mai non videsi la più superba cosa al mondo, la Maiestà Sua porlo una (orza in mano de cera bianca per luta la processione; tre signori che sono luterani non volseno andar in processione, i quali fumo el duca de Sansoni eleclore de lo imperio, el langraf de Essen, el marchese de Brandeburg : di questo lo imperatore fo molto corozato. L’ altra malina fece comandare che nisuno predicasse a la luterana, et così non se predica più ; credo che li farà despulare insieme ; sono grande contrarielade insieme, zoé intra loro. Dio voglia che siano obedienti et fazano bona pace perchè altramente saremo tuli desfati dal turco. Se raxona de qua che lui se mete in ordine. Da poi a di 20 ha falò lo imperaiore cantare una messa del Spirito Santo, et dapoi desinare cavalcò con tulli li signori sul palazo dove se fa la dieta, et così hanno ordinalo ogni cosa, et sarà hozi comenzala la dieta. Quello se polrà intenderne aviserò del tutoelc. A voslr^reverenda mi aricomando et ofero Maislro Benedeto da Faenza