275 MDXXX, GIUGNO. 276 lilo a venir, sier Bernardo Donado fo proveditor al Sai, qu. sier Zuane, in raso cremexin. Et aldilo messa non fu fato aìtro. Nolo. Beri seguile un casi che, hessendo sia morto uno ciprioto, venuto di Famagosta in questa terra a dolersi di sier Marco Antonio da Canal fo capitanio de lì, conira il qual è sta per sier Zuan Alvise Navaier, sinico, che morite in Cipro, formalo processo el mandalo in questa terra all’ A vogaria, et niun el vide, hor questo da uno incognito fu amazà a San Filippo Jacomo, et heri, andando il Serenissimo a San Vido, uno ciprioto suo amico si hutò ai piedi rechiedendo justilia. Il Serenissimo li * disse : « Ilavè vu sospetto di alcun ?» Et lui disse : « El non haveva inimicitia eon algun se non con mesier Marco Antonio da Canal ». Et sier Vidal Vi-turi era lì et disse: « Serenissimo principe, questi tristi dise mal di zentilhomeni, non si voria dir cussi ». 11 Serenissimo disse, vien in Collegio da ma-tina ; ma poi varile et non seguite altro. In questo zorno morite l’abadessa di Santa Chiara di Venetia da chi Boldù, la qual fo maridata, et morto il marito, nomeva di sier Elor Trun, la qual havia 120 anni. A dì 17, la matina. Non fu alcuna lettera. Di cosa di novo, solum uno da pesle, Ipcho novo, et 9 di altro mal. Dapoi disnar fo Conseio di X con la Zonta, et steno fin 23 hore et meza, el fono sopra certa materia di stado qual non la expediteno, et doman sarà Conseio di X. A dì 18. La matina piovete, el questi zorni è sia caldi grandissimi, sichò rifrescò T aere. Li tormenti sono, il padoan, a lire 4 soldi 16 il staro, et di gran grosso a lire....... La terra, di pesle....., la moier di sier Catarin Gradenigo, fo Salamoila, et......lochi novi .... et .... di altro mal. Vene in Collegio sier llironimo Zane stato ca-pilanio a Verona, vestito di veludo negro per la morte del fradelo, in loco del qual andoesier Marco Barbarigo qu. sier Andrea qu. Serenissimo, acom-pagnato da sier Andrea Justinian procurator so zerinan et altri parenti, et referite di le cose di Verona et del suo rezimento. Jusla il solilo fo laudato dal Serenissimo. Da Fiorenza, di sier Carlo Capello orator. Fo portato un brieve al Serenissimo in zifra, qual fo mandalo a trazer, de 24 fin 5 zugno. Scrive più cose; il sumario è questo. Di la gran carestia è in quella terra di tutto, exceto pan et aqua, il vino non zè ; tamen fiorentini è costantissimi a mantenirsi, et hanno danari quanto vol-leno, et voleno vender le inlrade di hospedali per trovar compratori, et in loco dì quelle darli altra-tante inlrade di beni di foraussiti, del che dicono troverano ducali 300 milia. Scrive come la presa di Empoli fo per tralado, et non per combaler, però che il governator del locho, Andrea Zugni fiorentino et uno Piero Orlandini sotto comissario, qual liavìa una banda de fanti, si voltorono dal papa et feno inlrar li inimici dentro, dove trovorono 12 milia moza di formenti et vini. Et presi figlioli et done di fiorentini, li inimici le menorono sotto le mure a dirsi rendeseno, aliter li amazariano. Et chiamalo il Conseio fu terminalo slar più constanti che mai fino haverano pan et aqua, et poi ussir fuora et veder de liberarsi, et hanno fomento ancora per mexi Ire. Scrive come alcuni voleano parlar si tratasso acordo, da zerca 25, poi perso la roca di Arezo, è stali presi et posti in le Stynche. È stati retenuti li figlioli, di quelli deleno via Empoli, del Zugni di età di anni 8; si dice li voglino far morir. Il papahascrilo al signor Malalesla Baglione che, volendo fiorentini praticar acordo, li mandino uno per tralar, et proposto questo nel Conseio, è sta termina risponderli non voler mandar alcuno, ma se'l papa voi alcuna cossa mandi lui uno a Fiorenza che 10 udirano et li risponderano. Scrive haver fato taiar il capo a uno Jacomo Corsi et so’ Coli, fiorentini, quali per il passato haveano tramato dar Pisa al papa, et questa justilia è sia falla in Pisa. Item, del stalo loro non li resta altro che Volterà et Pisa, et in Voliera hanno 2000 fanli et in Pisa 3000, con 11 fio! del signor Renzo, et 100 cavali. Item, come a dì 18 mazo, il zorno fo cazà Medici, Bazi Cavalcanti fe’ una oration al popolo persuadendoli a morir per la libertà. Item, è inlradi solum 200 castradi et certi herbazi. Item, come haveano falò taiar la testa a do capi de fanti, spagnoli, per Ira-tado menavano de condur fanli de inimici in la terra, et havea haulo danari da Fiorentini per tal effetto : è sta scoperti. Haveano elecli zentilhomeni per far la descrition di le biave è in la terra, a caxa per caxa, si tien non sia per 3 mesi. Ne muor assà di fame per le strade. Haveano termina luor li barbacani di le caxe per non haver legne per far salnitri et brusar. Li zentilhomeni vendeno veste et altri mobili per pagar li soldati. Morto Otavian Signorelli. Item, fiorentini di Lion provisto a Pisa di 50 milia ducali. In questa malina si siete in Collegio in expedir