371 MDXXX, LUGLIO 372 220'* . A dì 23, la malina. Vene in Collegio l’oralor di Mantoa, el portò alcuni avisi di Augusta, di . . et del campo sotto Fiorenza, di 15. La copia sarano qui avanti. Vene l’orator del duca di Urbin, rechiedendo danari per pagar le sue zente. Li fo risposto cbe si laria provision eie. Vene li Cai di X, et fo tralà di uno partido voi dar alcuni creditori di doni di formenti, eh’ è per la summa di ducali 32 milia, el si ha solloscrilti creditori per ducali .... milia, quali veleno prestar ducali 25 milia, et di tutta la quantità farli creditori al Monte del s.ubsidio, a ducati 62 il 100, con certe coudilion eie., et di questi 25 milia ducati si darà ducati 16 milia a li Proveditori sora i Monti per francar del dillo Monte fin numero 40, cbe fran-therano ducali 140 milia eie. Et a molti piaseva questo partido, et fo ordinalo hozi tralarlo nel Con-seio di X con la Zonta. ♦ Noto. La barza granda, capilanio sier Zuan Antonio da chà Taiapiera, è slà condulta fuori di Castelli al sorzador, et è in ordine; partirà fin 4 zorni. Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonta, et comandà quelli 4 nuovi falli del Conseio di X. El prima fo fatto vice cao, in luogo di sier Andrea Vendramin, sier Zuan Alvise Duodo, qual per esser slà il mese passato non poteva esser, et fo fallo poi sier Lazaro Mozenigo. ltcrn, in luogo di sier Nicolò Trivixan cao, è cazado, fo fato sier Jacomo Soranzo procuralor, cosa che mai più è stà che un procura-tor sia falò Cao di X. Hor sier Alvise Barbaro, sier Lazaro Mozenigo et sier Jacomo Soranzo procuratori, Cai di X, messeno di acetar el parlido di creditori di doni di formenti, notado di sopra. El fo contradito per sier Francesco di Prioli procuralor, provedilor sora i Monti. Li rispose sier Gasparo Contarmi savio del Conseio. Andò la parte et non fu presa. Ave: 10 de si, 12 de no, el resto non sinceri. Et volendo far do Proveditori, uno in , et non hessendo el Conseio di X in ordine, per li eazadi per li formenti, nulla fo fato. A dì 24, domenega. Vene in Collegio l’oralor de Franza, insieme con domino Zuan Piza milanese, portò la lettera del re de rehaver li fioli, et ha auto li 300 scudi, va a Ferrara poi a Mantoa a portar simel nonzaure. Veneno li oratori di Anglia, videlicet quel stà qui, et lo episcopo di Londra et l’allro, et haveno audienlia, mandali quelli non intra in Conseio di X fuora. È per il conseio voi di dolori di Padoa in causa del matrimonio. Vene l’oralor del duca de Milan, per . . . Di Napoli di Romania, di sier Vetor Die-do bailo et capitanio, di ... . Scrive la morte del proveditor de l’armada Pexaro, et posto al godi la galla sier Nicolò da Mula suo nepote. Item, per certo vento, ditto ostro, venuto che ha brusà le biave, sichè è mala saxon de formenti in quelle parli. Da Corfù, del rudimento, di ... . Zerca le galie mal in ordine. Nulla da conto. In questa notle seguite un caso che, venendo a casa a Santa Maria Zubenigo, sier Almorò Dolilo qu. sier Faustin, zovene di anni . . . . , fo morto a Santa Maria Zobenigo una hora poi meza note ; li fo dà in la panza di ...., non si sa per chi, ma fo per putane. El fo per quelli di le barche del Conseio di X portato .... De V exercito cesareo sotto Fiorenza, a li 15 di luio 1530, al signor duca di Mantoa. Per dar parie all’ excellentia vostra del successo di le cose di quà, questi giorni passati naque cerio maneggio de accordo, il quale fin a questa hora si era ristretto di serio che tenevamo quasi per cosa certa che’l dovesse seguir ad efletlo, di che è poi successo il contrario, che pur hozi la pratica si è rotta, di sorte che havemo perso ogni speranza di venir più in futuro a parlamento alcuno di acordo. La pratica hebbe principio in questo modo : un capitano di quelli di la terra, nominalo Sancto Guercio, amico del signor Piro di Castelpiero, venendo a parlamento con alcuni de li nostri, li ricercò che volessero far intender da sua parte al signor Pirro che volesse venir a parlarli cbe havea da dirli cose de importanlia. Il qual signor Pirro, hessendone andato con licenlia del signor principe di Orangie, trovò costui haver comission dal signor Malatesla di procurar col mezo di esso signor Pirro che el prefato signor principe volesse mandar un homo dentro, col qual potesse Iratar di accordo, che sperava si dovesse venir a qualche bona conclusion. Il signor principe, inleso questo, fece venir a sé questo Sanclo Guercio, dal qual havendo inteso il me-demo ditto di sopra, lo rimandò dentro con ordine •di risponder al signor Malatesla che el saria slato contento di mandar dentro l’homo che ’1 ricercava, ogni volta che da sua signoria li fosse dato prima la fede che ’i punto di tor dentro le Palle fusse accet-