553 scrilure di Loredani da Crema, aziò possino esser expedili queslo mese. El nota, sier An Irea Loredan, uno di rei, è in lelo e sla malissimo. Di ster Zuan Antonio Venier et sier Zuan Pixani procurator, oratori, vanno in Franza, di...., da Vegevene, fo lettere. In quesla sera sier Domenego Capello, gover-nadordi l’intrude, qu. sier Nicolò fé una cena molto brava di varie bandison a nuove zentilhomeni, che si poi dir una arca di Noè, di la qual cena tutta la terra fo piena per la varietà di ebi fono: sier Bernardin Badoer qu. sier Marin, sier Vidal Viluri qu. sier Andrea, sier Francesco Michiel qu. sier Donado, sier Marco Querini qu. sier Alvise, sier Alexandro Marzello qu. sier Francesco, sierTomaxo Morexini qu. sier Polo, sier Vicenzo da Mosto qu. sier Andrea, sier Polo Zigogna qu. sier Bernardo, sier Alvise Baffo qu. sier Mafio, et lui sier Domenego Capello. 333 Da Firenze, a li 13 di sepfembrio 1530, al signor duca di Mantoa. Se beri il signor Gioan Antonio Muselolla non si trovava qua, Firenze andava a sacco. Tulle le genie di Pasquino Corso mulinorno, et tulle cri-davano : « sacco, sacco », et tulli queli che erano al monle faceano il medesimo vedendo li corsi mulinati ; et feceron pegio che li corsi, sachegior-no molle case et feceron pregioni, di sorle, se loro se univano, Fiorenza andava a sacco. Li italiani di fuora si erano parte salili sopra li bastioni el co-minciorno a calar giù, et se presto non se gli pigliava remedio, presto Firenze adimpiva la pro-phelia et più, se per disgrafia el campo de li spagnoli sentiva una minima voce, che tulli tornavano adrielo el non vi era remedio a retenirli, perchè sono ancor a Fighin et lì moreno da la fame, che eri sera il signor Gioan Antonio si disperava per amor de la mala provisione che è stala falla. Et li italiani Inerì cominziorno a non lassar venir dentro vituaglia, et preseno hieri più di 200 bestie. Hoggi il signor Gioan Antonio ha preso ordine con li colonelli el li da tanto pane ogni zorno fino che loro saranno pagati, el dimane si da principio al pagamento per servarli de intorno Firenze. Hoggi è partito il signor Malalesla con tulle le bande sue, da quatro bandiere in fuori di italiani, et ha menato certi pezi di colubrine et moschetti. È andato con lui Zanobio Berlolini con molti altri fiorentini inimici di casa de Medici. Con 554 bona grafia di (ulti vi é restalo il capi'anio Joan Balisla (Lodovico) da Lodrone con 2000 l&nzche-nechi, che luto a un lempo avanti che lui ascosi di Fiorenza il signor Gioan Antonio fece metter lulle le guardie a le porte, et ad altro non atende se non di star securo et expedili. Sumario di una lettera di sier Antonio Bar-barigo, fo di sier Gabriel, sopracomito. data prima a Caxopo poi in Otranto, a dì 30 avosto 1530, scritta a sier Francesco suo fratello. Dal Sasno forno le ultime mie copiose. Bora, spazando il magnifico provedilor la fregata de lì per bisogno di pan, non voglio restar di replicarvi sotto brevità quanlo per quella vi scriveva. Atrovandomi a la guarda del Sasno con la galla di domino Hironirno Coniarmi fo di missier Andrea, a dì 30 luio, havendo bisogno di aqua et carne, andassemo a Porlo Vasilico per fornirse. Hessendo siati quello zorno el non havendo Irò-vaio nulla, restassemo l’altro. Come fo la malina, circa a hore 3 di zorno, el vene uno albanese qual ne disse haver visto al Saxno fusle rio, quale ha-veano preso uno navilio el l’havevano menalo a la Lengueta. Nili, infeudando queslo, subito se le-vassemo con una provenza .lardo gran la che non pnfevimo apena provizar, laiche circa a mezo zorno eramo a San Vassilli. lo che era primo delti fondi aziò che, andando di longo, le fuste non ni vedesse et fuzisse. Cussi feze ancor el Coniarmi. Come fu hore 2 avanti nolle vedessemo uno navilio, qual era parlilo da la Valoria et andava a la volta di la Lengua. Pensasseino che, hessendo fusle, questa era bona escha : si levassimo et andati a la Lengua, non trovando nulla, deliberassemo star lì per quella noi (e, el cussi sorzesc-mo. Come fu la malina, hore una el meza avanti zorno, fu discoperto per la guarda due fuste a la mia tal avanti che apena mi movesse la fusfa capilania mi investi, ma avanti li havea tiralo tutta P artellaria da prova et non li havea fallo mal alcun ; ma nel investir li saltò 7 di la galìa sopra la iusta, fezeno recular li turchi a pope, poi driedo a questi ne saltò pur assai altri, laiche fumo malmenadi quasi tulli li Itirchi el se bulorono a Paqua, quali se ne hanno anrgali bona parie, perchè erano ferili quasi lutti ; (1) La carta 333* è bianca. UDXXX, SE1TEMBRE.