183 MDXXX, MAGGIO. 184 xa, et cussi sarà mandate quele sono in Alexandria. L’è vero, il duca voria che la polvere et altre mo-nition, pur nostre, sono qui in caste) di Cremona, la Signoria non le movi, et voi pagarle eie. Scrive, per haver danari da dar a l’imperator, ha posto uno dalio a la masena di lire 4 di quela moneda per soma di biava, che è una grande angaria. Scrive, el signor marchese di Mus ha mandato soi nonci per far bona amicitia col signor duca, prometendoli danari assai, il che si tien si farà per li danari. Da poi disnar, fo Pregadi, per far la relation sier Zuan Dolfin venuto proveditor zeneral. Et lelo le do lelere soprascrite, sier Vicenzo Salamon fo capitanio di le galìe di Baruto referite et si tolse, disse poco, li balestrieri eleti fo muda per li Savi ai ordeni, el poche parole disse. Fo laudà per sier Andrea Mudazo vicedoxe. Et prova li patroni, li qual rimaseno. Da poi sier Zuan Dolfin, qual vien in Pregadi per Avogador, andò in renga, et referite come era stalo fuora mexi 10, et laudò il signor Janus, che è morto, qual a Cassan, cridando a l’arme, con la febre monlò a cavalo, el fo causa di la sua morte. Era fedelissimo et soi fioli sviseralissimi al ben di questo Stado ; laudando il signor Cesare, il signor Hannibal mollo. Disse, la Signoria havia in paga fatili numero 20 milia et .... , et tamen non erano 6 in 7000 in esser; la Signoria vien inganada mol- lo. Et di 72 conlestabeli era, laudò 4, zoè . . . Disse, di cavali lizieri numero....., non erano 600 in fazion. Tutti manza. Disse come in spexe extraordinarie lui non ha dà spexa a la Signoria di un soldo, mandava di homeni stipendiali per exploratori etc. Item, non havia mai manizà danari, ma il pagador. Laudò Verona et queli ciladini, quelo comandava era fallo, al contrario di Padoa. Laudò sier Hironimo Zane capitanio di Verona. Disse, il territorio veronese è molto marchesco. Laudò . . . . Spinelli, stato suo secretano, molto. Disse di la venuta de l’imperator, che li fono il presente che li piacque mollo, et volendo farli uno altro a Dolzè, Sua Maestà disse; «Non fate, perché vien messo a sacco ; meglio è si pagi la roba ». El qual dubitava mollo passar per il veronese, et desiderava, come P hanno saputo, veder Verona. El hessendo montadi alcuni di soi in le fusle et andati a veder Sermion, zonti li, senlileno alcune barche del lago a Peschiera a trar artelarie, perilchè queli spagnoli subilo disseno, l’imperator è sta retenuto da veneziani. Li fo ditto non era vero, la Signoria non fa- ria questo. Hor i volseno tornar a Peschiera, et tornati Irovono si treva per alegreza et che non era il vero. Disse, Sua Maestà havia poca zente con lui, 106 qual zonto a Trento ha licentiali li lanzinech, el li spagnoli li rimanda in Italia. Et di la Signoria nostra è restà benissimo satisfatto. Del suo colega sier Polo Nani nula disse. Poi disse che, hessendo a Cassan, un Battista da Rimano, volendo danari, li vene con le arme et la compagnia attorno, usando stranie parole, et questo perchè non voleva pagar alcuni fanti tristi, el qual snudò la spada. Per il che merita esser fallo demonstralion contra de lui, qual fece quasi ajnutinar quele zente. Non potè far lui provision, aziò non seguisse qualche scandalo ; adesso è il tempo. El qual se ritrova a Verona con fanti .... Disse il conte di Caiazo, qual era capitanio di le fantarie, è slà causa di grandi erori, nè volse luor parte di danari, ma volerli tutti. Disse, di Vicenza, che al tulio laudava fusse fortificala, qual si farà inexpugnabile. Fu preso la parie de fortificarla, et nula si fa. Disse ha mandà di tempo in tempo li soi conti et mensuali. Et altre parole, ut in relatione. Siete 4 bore, et venuto zoso, sier Andrea Mudazo vicedoxe lo laudoe justa il solito. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL et Savi del Conseio et Terra ferma: atento la sopradita relation di mali modi usadi per Balislin da Rimano contestabile nostro, è a Verona, qual non è da tolerar, imo castigarlo per exempio di allri, pertanto sia scritto a li rectori di Verona, che destro modo debi far retenir il prefalo contestabile Balislin da Rimano, et mandarlo con custodia de qui. Ave tulo il Conseio. Noto. Li patroni di le galie di Baruto sono questi, tiozi aprovadi haversi ben porta : sier Filippo Alberto qu. sier Jacomo, 201, 0, 0 ; sier Francesco Zen qu. sier Vicenzo, 170, 2, 0. Fu lelo una lettera di sier Marco Antonio Barbarigo capitanio di Vicema, di...... Scrive esser stalo contra l’imperador con persone assai, el haver speso ut in litteris, linde . . . Fu posto, per li Consieri, Cai di XL et Savi, che havendo el sopradito capitanio di Vicenza, stato con 25 conti el allri benissimo in ordine conira lo imperador, con slafieri et cariazi, zorni 31, et haver speso ducati 327, che la ditta partida sia conzà in camera di Vicenza. 192, 4, 3. Fu posto, per li Consieri et Cai, certa confirma-tion di una termination fitta olim del 1425 (1525) a Sibinico, per sier Bernardin Taiapiera conte el sier