247 MDXXX, GIUGNO. 248 Pimperator, et voria la Signoria lo servisse tli danari per poter haver il castello et Leco, perchè la Signoria non perdeKi, con altre parole. Fu posto, por li Consieri, Cai di XL et Savii, átenlo le lettere di roclori di Zara lete a questo Cunseio, come la terra, qual è infetada di peste, per mancamento di danari non si poi proveder di ne-larla, però sia preso che li dilli rectori possino spender ducali 100 di quella Camera in le provisión li parcrano per la pesio, non però locando li danari è sia mandati de qui. Ave 164, 1, 1. 143 1530, die primo Junii in Bogatis. Consiliarii, Capita de Quadraginta. Sapientes Consilii, Sapientes Terrae firmae. È cosa degna de la ben instituía repubblica nostra usar di la solita benivolentia sua verso quelli che cum lanlo ardente animo prestano il servitio loro exponendo et la faculta et la vila ¡stessa per l’honor et reputation del stato nostro, come ha fatto et di continuo fa il diletto nobil nostro Carlo Capello orator nostro in Fiorenza, servendo sì virtuosamente et cum tanta satisfatene et benofltio publico quanto a cadauno di questo Conseio è benissimo noto, il quale atrovandosi in quella obsidione in sì excessiva slreteza del viver che apena li fanno 10 et 12 ducati al giorno, spesa insuporlabile a le debil forzo et tenue faculta sua, so deve al tulio per dignità di la Signoria nostra sufragarlo: però Tandera parte che, per auctorità de questo Conseio, siano donali al prefato sier Carlo Capello, de li danari di la Signoria nostra, ducati 500. De parte De non Non sincere 168 27 C) Slmmario di ima lettera da Fiorenza a sier Hironimo da dui da Pexaro qu. sier Nicolò, scrita per sier Carlo Capello orator nostro. Data a dì 7 Mazo 1530. Fiorentini sono valorosi et disposti di contender, quanto P Immanità poi patir, conira ogni desasio, sperando che Dio non li abandonerà. La città vive la maior parte a scafla pan de soi'go et pane di mestura, carne di cavallo et di aseni, onde per questo nascono varie et acutissime malalie, et ne rnoreno da do mesi in qua quasi 200 al di. Il tutto di carissimo si fa molto più caro ; la carne salata soldi 30 la libra, il formazo soldi 40 la libra, il vino lire 14, il più Iristo, il barile, che sono tre de nostri sechii, il vitello soldi 22 la libra sotile, legno et paia non vi dico, una ingistera di late soldi 30, ove soldi 4 P uno, et cusì il tulio, P oio più di 35 libre il barile, che è menordi quel del vino. Non so come fare a la debil facullà mia, non mi bastano 10 over 11 ducati al zorno, et ogni zorno si yedop-pia la valuta. Predi di quelo valcno la roba in Fiorenza, per 143 lettere di 13 mazo 1530, di Vicenzo Fedel secretarlo a domino Zuan Jacomo Caroldo • secretarlo del Conseio di X. 11 vino lire 12 la barila. Oio lire 28 il miro. Caprelo lire 20 P uno. Carne salala lire 1 soldi 6 la libra. Legumi lire 56 il staro veniliano. Axedo lire 10 la quarla. Formazo lire 1 soldi 15 la libra. Gaiine over polastri lire 18 il paro, Ovi soldi 5 P uno. Paia lire 60 il miaro. Legne lire 17 il caro. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL et Savii, 144 atenlo è sia fato un presente al signor duca di Ferrara, è in questa terra, di ordine del Collegio, per ducati 64, et a la marchesana di Manloa, e^'am venula in questa terra, per ducati . . . , pertanto sia preso che siano dati a P oiìcio di le Iìaxon vechie li diti ducali. Fu posto, per li dilli, alento la gran carestia è in Fiorenza, et quanlo patisse il nobilomo sier Carlo Capello orator nostro, come questo Conseio ha inteso, però li siano donati ducati 500 atenlo ehe’l spende ducati 10 in 12 al zorno ut in parte. Ave 168, 27, 2. Fu presa. Fu posto, per li Savii del Conseio et Terraferma, che Gasparo Spinelli secretarlo, qual è stà eleelo per Collegio al duca di Mantoa, per veder di reparar li arzeri di riconzar le rote, el sia mandato con la comission li sarà data per il Collegio nostro et babbi ducali 40 d’oro in oro al mese p?r uno mexe, vadi con 4 cavali et 4 famegii. Ave 186,7, 0. Et nota. Non fo nomina in la parte il Spinelli