GIUGNO. ' 216 245 mdxxx, sali carnes ac cibos prohibet una paritei* cum omni ............... 140 Decimus sexlus arliculus. Quod prae omnibus enormibus sive execrandis ipsa missa usque modo pro oblalione aut pro bono opere lanía habita sive obsérvala, qua mediante aller alteri graliam procurare sive impelrare voluil deponenda sit ; sed loco huiusmodi divina ordinalio sive disposilio observe-(ur ipsum sacrum Sacranientum corporis et san-guinis»Christi ulraque speeie minislrandum unicui-que super fidem suam et ad propriarn necessilalem suam. Decimus seplimus. Quo.l eliam cerimoniae ec-clesiae quicumque adversalur verbo, delollanlur sino deponanlur, aliae vero in libertale sive liberae esse promiltent illis eisdem uti vel non uli pro di-leclione, sive secundum quod caritas ipsa expostulaf, cum hoc vel ita quod non absque causa ex levitale ' scandalum deiur aut communis pax praeler necessilalem perlurbelur eie. Del mexc di Zugno 1530. A di primo Zugno. Introno in Collegio, Consieri nuovi di qua da canal, sier Marco Dandolo dotor et cavalier, sier Zuan Francesco Morexini et sier Aguslin da Mula ; Cai di XL, sier Hironimo Dol-fìn qu. sier Nicolò, sier Beneto da Moslo qu. sier Piero, sier Luca Navaier qu. sier Bernardo. Item, Cai del Coriseio di X sier Zuan Alvise Duodo, sier Nicolò Zorzi et sier Hironimo Barba-rigo, lulli tre siali altre tiade, et il Zorzi era vicecao questo altro mexe. Et il Collegio redolo da basso in camera de l’au-dienlia, fu il Serenissimo. Vene domino Marco. Grimani patriarca di Aquilegia, acompagnalo da alcuni preli, et fo per causa de la lite ha il cardinal so fradelo con sier Stefano Trivisan per l’abazia di le Carcere; et per la Signoria fo comessa la cosa a P A vogaria. Vene Porator di Pimperator per cose particular, zoè uno di Taxis, per il castello in Caodislria che P imperator li donoe chiamato.....Item, per altre cose particular. Sichè come avocalo parla su queste malerie. Vene 1’ oralor del duca di Ferrara dicendo, il signof duca lo manda ad alegrarsi di la salute del (1) Le carte 140", 141, 141* sono bianche. Serenissimo. Poi parlò zerca proveder a la rotta del Po. Fu electo per Collegio uno secretano da mandar a Manloa per causa di queste rote, et fo Gasparo Spinelli, vien in Pregadi, homo corlesan et de insegno. Dapoi disnar, fo Pregadi et vene il Serenissimo, 142* eli’ è molti zorni non è slato, et fono lede assi lettere per esser assi zorni elio non è stato Pregadi, tra le altre queste : Di Candia, di sier Jacomo Corner duca, sier Alvise Beneto capitanio, et Consieri, di . .....Scrive zerca la galia quinquereme, era li desarmata quasi, per esserli morii più di 100 ho-mini, et con gran fatica hanno trovato homini con darli 2 page, et cussi è partita eie. Scrivono, zerca le fabbriche di la terra, vanno facendo un iurion eie. ut in ìitteris. Di sier Alexandro da chà da Pexaro prò- veditor di V armada, da Ccrigo, di....... Scrive esser lì con G galìe mal in ordine et disarmale, el non esser più corsari fuora eie. Di sier Vincenzo Justinian capitanio di le galìe bastarde, da Corfìi. Come il corsaro è partito, et volendo la Signoria anderà in Ponente a trovarlo, ma le galìe è mal in ordine. Da Cor fu, di sier Zuan Alvise Soranzo bailo et capitanio, et Consieri. Zerca biscoli eie. Da Cremona, di sier Gabriel Venier ora-ior, di .... . Come era venuto al signor duca, di Pranza, domino......Stampa, per nome di Maximiliano suo fratello, dicendo non liaver da vìver, per haver suspeso il re tutte le provision per haver danari per la liberation di fioli, per il che richiede esso duca li dii quanto li promisse, videlicet la cillà di Novara et ducali ..... milia de inlrada, et voi venir a star di qua et maritarsi, pregando li mandi qualche denaro. Esso duca li ha risposto, è contento darli quanto li ha promesso, et li manda per il dillo ducati 2000. ltem esso Maximian ha il mal del duca, non si aida di le man. Scrive, il duca a cavallo vene a trovar esso oralor fino a Phabilalion sua, dicendo haver scrito al suo orator a Venecia parli a la Signoria non lo lievi de lì ancora, perchè come el stagi un poco meio voi andar a Lodi poi a Pavia, et per Po venir a Venecia, d lui insieme, dove poi el potrà remanir, et venirà con lui il successor. Il qual si aida meglio assai di le man, ma non poi tenir il goto per bever. Li ha ditto esser povero signor, non haver danari, atenlo le gran promesse fate a