45 MDXXX, MARZO. 4 G Anzolo Santo Corso, andò verso Fiorenza con 200 fanti. In Pulignan. Ballagin, locolenente del Cagno). In luto venero in questa terra fanti numero..... et sier Galeazo Dolfin, stalo proveditor a Pulignan, smontò a Zara per andar a Pago da sier Jacomo suo padre et conle in dito loco. * Da poi disnar, fo Collegio per 13 Signoria, per la cosa di legne, intervenendo li Provedilori con li burchieri, et qldili, fu terminalo in favor de li bur-chieri Item, poi si reduseno il Collegio di la becaria, et fono su gran contrasti, nulla t'eno, bisogna me-ter parte in Pregadi. In questo zorno, a hore 2*2, zonse sier Hironi-mo da chà da Pexaro capilanio zeneral di mar, vien a disarmar, insieme con la galla soracomilo sier Hironimo Contarini qu. sier Anzolo, venuti per levar l’orator va al Signor turco et il bailo. Dillo zeneral è sia fuora mexi .... A dì 15, la matina. Fo lettere di Bologna, di d oratori nostri, di 13. Come si dice, la Cesarea Maestà si dia partir, chi dice a dì 17 chi a dì ‘21. Item, il duca di Ferrara è per parlirse, et . . . Vene in Collegio l’orator del duca di Urbino, tornato da Pexaro, nominalo domino Zuan Jacomo Leonardo, dicendo esser ritornato a far la residen-tia sua, et come il suo signor duca era ancora a Bologna, et partiva per Pexaro, dove aspettarla ordine de la Signoria nostra di quello l’havesse a far. Fo ballota di mostrar le zoie a li oratori del duca di Savoia, et preso. Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonla doppia, per la materia di Savorgnani, et fo Ielle le scritture, nè fu fatto altro. Fu preso, poi licenlià la seconda Zonta, dato alcuni doni di tormenti.....Item, preso che ’1 Collegio habi libertà con li Governadori di le in-trade di lassar et far quello vorano del dazio di la beccaria, aziò si possi haver di la carne, coqie se fosse preso per questo Conseio. Da Bologna, di 11 marzo 1530, al signor marchexe di Mantoa. Lo imperator ha fato intender al Gran canze-liero che per ogni modo sì fazia portar da matina a palazo per volersi chiarir di quel che si possi sperar di la pratica del duca di Ferrara col papa. Il signor duca di Savoia et la signora sua consorte parleno lunedì proximo. La signora duchessa di Urbino hozi è partita. Dicesi che lunedì proximo partirà il signor duca. Se aspetano 4 ambassalori inglesi, tra li qual è il padre di la innamorata di quel re, et vengono per chiarire il papa et Io ìmpe-rator che Sua Maestà voi ad ogni modo far il di-vortio, et renunzia la prima moglie. Dui fiorentini, di quelli che sono entro la città, hanno mandalo a dire a dui altri fiorentini, che sono di fuori ne lo exercilo, che gli vogliono mantener con le arme in mano, di lo quali si hanno riservala la election, che sono rebeli et traditori et nemici de Dio. Quelli de fori hanno acetato il luto et dimane è il giorno deputalo a tal bataglia. Il signor duca di Milano slà mollo meglio del solito. Hozi ha giocato forsi 4 hore, secondo che io ho inteso, el dicesi che ’1 dice partir di qui ogni modo giovedì proximo che vien, ma intendo che l’è in extrema deboleza, et che ’1 non polca passar più jnanzi con la vita. Post scripta. Hessendo per expedire questo plico, il Gran Maestro mi ha mandalo a dir che lo imperator è risoluto partir giovedì proximo a dì 17 et far la via di Modena et poi a Corezo et poi a Gonzaga. Da nuovo, beri che fu a li 15, combatterò 4 fiorentini, videlicet dui de fora et dui de dentro sopra lo esser traditori dé la patria, come dovete haver inteso che doveano combaler. Queli di fora erano Joan Bandini et Berlino Aldo Brandini, quelli de dentro erano Dante da Caslilgione et Lodovico d« Marlelini. El luti 4 beri si condusseno in campo. Et gionli che fumo con li salvicomluli eie. furono imbussolati quelli dui di fora et quelli dui di dren-to, et poi fu cavalo le sorte, et locò a Joan Bandini a combaler con quelo di Martellali, el il Brandini con quel da Caslilgione, el uno non potea aiutare l’altro. Entrali che furon in campo, fu portalo 4 spade et 4 guanti driti de maglia, et per Joan Bandini, el (1) La carta 24' è bianca.