401 MDXXX, AGOSTO. 402 239* parlò per la sua opinion, ma ¡1 Conseio se la rise, et non a proposilo questo a quel si Irata. Da poi li rispose sier Alvise Mocenigo el cava-lier consier, dicendo non fa per nui questui, et non ha fatto operation alcuna bona. Et fé lezer una lettera di sier Priamo da Leze capitanio di Pudoa, scrive come questo Michiel Gosmaier li ha porta uno libro in lodesco lutheran, che li disse esser belis-simo et lo farà tradur et trascriverlo in italian, et ge lo daria, qual hauto lo manderà a la Signoria nostra. Da poi parlò sier Francesco Venier, è di Pregadi, qu. sier Francesco, dicendo non è da far questo, perchè el si ha porlà ben in campo, el è lettere in soa laudo di sier Piero da Pexaro procuralor, provedi-lor zeneral, di quelo fece quando si recuperò Cremona, con altre parole. El iterum parloe sier Alvise Mozemgo preditto, dicendo farà trovar le lettere del provedilor Pixani et Pexaro di le male opera-lion fate per lui in campo in Reame, adeo lo man-dorono via. Poi parlò sier Zuan Vituri, va podestà a Padoa, dicendo in soa laudo haversi ben porlà in campo, el che I’ andava a Padoa, el non si troveria forsi a questa cosa, però voleva dir la verità. Bor fo indusiato a doman per trovar le lelere et lezerle al Conseio. Fu posto, per li Savi lutti, una parie mollo lon-ga, regolalion di l’oficio di 1’ Armamenlo, di ducati 20 milia è stà trovati, il modo si babbi a dispensarli. Andò in renga sier Alexandro Foscari provedilor sora 1’ Armar, et cargo molto sier Filippo Ca-pelo provedilor sora i Danari che vien con pinture, et è ducati 20 milia insunialivi, dicendo voi render la raxon di la vilication^ua, comenzando a dir le operalion sue poi rimase provedilor sora 1’ Armar. Et perchè li Cai di X voleva el Conseio, fo fato venir zoso el rimesso a uno altro Conseio. Adunca restò Conseio di X con la Zonta, et preseno vender do casali in Cipro per ducati 1230 tuli do, a raxon di 12 per 100 in vita loro, uno di qual per ducali 900 et più comproe il canzdier.....; i qual danari fo ubligà, dar ducali 350 a sier Jacomo Simiteeolo, va sinico in Cypro, ducali 3.00 a sier Vicenzo Salamon, va sora le legne in Hislria, et il resto a comprar canevi per l’Arsenal. Item, scrisseno a Roma zerca le lettere scrile a Fiorenza per inlerponersi a lo acordo col papa et quela republica ; et quanto hanno risposto a l’ora-tor nostro è de li. In questi zorni si intese esser lettere di Soria in niercadanli, come li mercadanti di la nalion erano / Viarii di M Saneto. — Tom. LUI, stà ritenuti per il signor di Damasco et.....et questo per danari doveano dar. El par che sier.... Malipiero, di sier Polo fradello del Serenissimo, qual era mercadanle a .... et dovea dar assà danari a mori, che l’era andato a Constantinopoli con assà zoie di uno azamin. A dì 0, salado, fo San Salvador. Fo lettere di Augusta, di sier Nicolò Tiepolo el dotor, orator, di 27 lido. Scrive come l’imperador havia fallo la investitura al duca di Pomerania el Gran maestro di Prussia con le cerimonie come dirò di sotto. Item, esser venuto a Cesare la nova di l’ale-tarsi del Christianissimo re con sua sorela, di che ha inostrà grandissimo apiacer. Et come, di le cose di lulherani, che 1’ imperador era sialo do bore solo con il cardinal Campegio legalo dii papa, el si aspelava risposta da Roma zerca il Concilio eie. Scrive, per le lettere haute di la Signoria nostra per le (ere, fo nostre, di Puia Sua Maestà non ¡novi alcuna cosa come promisse di far, fo da monsignor di Granvela et li disse questo. Soa signoria disse non è cosa nova, ma alcune concession fato per il re a beneplacito, bora la Cesarea Maestà voi far a suo modo. Item, parlò a un altro ; poi parlò a I’ imperador. Soa Maestà disse, voria far ogni cosa per la Signoria et desse uno memorial. El li disse haver hauto nova esserli morlo a Madrid suo fiol secondogenito, che nacque hessendo Soa Maestà a Bologna ; tamen Soa Maestà portava pacientemente et da savio ogni adversilà. Scrive che ’1 re Ferdinando havia diio che ’1 faria lui solo la guera conira il Turco, dómenle 1’ havesse da li principi chrisliani ducali 80 milia al mexe et salnitri etc. Item, che ’1 re di Pranza havia serillo una lettera a lo imperalor di lo alelarsi con sua sorela el voleva esser sempre in grandissima benivolenlia con Sua Maieslà. Di Boma, del Surian ofator, di 28 et 2 di V instante. Come, hessendo stà intercepte lettere in campo che per li monti di Pistoia doveano venir portale da vilani alcune viluarie in Fiorenza, unde fo mandato zenle et quele svalizate. Item, che el principe di Orangie fu a cerio bancheto et rendete ; tamen non ha hauto mal, ma ben è stato con le zenle di là di Arno per un zorno a passar Arno, il qual era mollo cressulo. Unde Fiorentini volendo che Malatesla Baion usisse fuora per darli adosso, lui non volse; di che" li fo dito lui non voler far nulla. Item, come si aspeclava lì a Roma un nontio del prefato Malatesla, ma il papa dice, vien non per cose da conio. Item, manda una lettera de 1’imperador, il papa dice è di sua mano, mollo savia, per 240 2G t