383 MDXXX, LUGLIO. 384 Fu preso vender in Cipro alcuni casali in vila per ducali 2700 a raxon di 12 per 100, et dà de contadi ducali . . . el resto poi. Item, fu proposto per li Su vii certa opinion di sier Filippo Capello provedilor sopra i danari, vi-delicei che li Avogadori exlraordinarii siano obli-gali mandar, comenzando questo selembrio proxi-mo fino a uno anno, di quello scoderano ducali 1000 al mexe, solto pena di esser privi di l’Avo-garia, i qual danari siano ubligati a la Zeca a chi vorà depositar con don di. . . per 100 et baver li soi danari. Item, di mandar uno oficial di le Raxon vecbie per terraferma a vender livelli dati per ollicii et rectori. Item, preseno che la materia de Ingillerra sii reduta al Conseio di Pregadi, et leto quanto è slà deliberato et risposto per questo Conseio. 226* Dapoi, licentiata la Zonla, fu con il Collegio preso che la causa di sier Andrea el Luca Loredan, fono a Crema, sia expedita in le Quaranlie, videli-cet che la Quaranlia nuova insieme con li XL Criminali, che non hanno aldilo le scrilure, si debbano redur et expedir la causa, hessendo li XL ubligati a star aldir, ogni volta si redurano, mezaruole5, sotto pena ut in parte, sichè fo revocada la parte di elezer XL tra Pregadi et Zonla. A dì 30, domenega. Fo leto le letere di Alemagna, di heri, che avanti non è stà lete, et dj Milan............... Da poi disnar, foGran Conseio. Fato del Conseio di X, in luogo di sier Alvise Barbaro ha acetado luogotenente in la Patria di Friul, sier Lunardo Venier lo proveditor al Sai: et altre 8 voxe, et tutte passoe. Fu posto, per li Consieri et Cai di XL, una parte che sier Antonio Badoer, electo podestà et capitanio a Crema, vadi al suo rezimenlo fra termine di zorni 15, aliter vadi a suo conio. Et sier Zuan Vituri, va podeslà a Padoa, cugnado di sier Luca Loredan eli’ è podeslà et capitanio a Crema, et retenulo, et per questa parte si feva la execulion di privarlo di quel rezimenlo avanti che’l fosse eondenado, hor dillo sier Zuan Viluri disse come è mesi . . . . che suo cugnado fo manda a luor di Crema, et in le do Quaranlie non fo expe-dito. Fu preso nel Conseio di X di far alcuni di Pre.-gadi zudegasse la soa cosa. Da poi heri fu preso in dillo Consiglio di X che la Quaranlia nuova con li Criminali che non ba aldite le scrilure le aldino, et poi con li Criminal sia placiladi. Pertanto non bisogna metter questa parte; et visto questo li Consieri non mandò la parte. Di Gividal di Friul, di sier Gregorio Fi- 227 samano proveditor, di 27. Come ha, di Marano, che Murin da San Stefano, eh’ è in bando di terre et lochi di la illustrissima Signoria, fa adunatone di zente da remo, per condurle in Bongaria a servitio del re Ferdinando, per navicar nel Danubio con le barbotte che opra in quel fiume ne la guerra, et che bon numero di galioti da Venetia, che vetieno ultimamente a disarmar con le galie, erano venuti a tuor partilo. Queste ville del contado di Goritia et Gradisca stanno in sospetto grande de li fanti che dieno venir a dismontar a Marano per andar in Ungaria, et fugono le robe come fussero inimici. Li agenti del re, nostri vicini, hanno pur alquanto largata la mano, et lassano passar animali da carne, et la settimana passata passarono 400 bovi in più fiale per qua per venir a Venetia, et dicono tuttavia expetar ordine del re di aprire la strada di qua, tanto con alcune conditione. Copia di capitolo di lettere di Augusta, di 228') Marco Antonio Magno, de 20 Imo 1530, scritta a sier Marco Contarmi fo di sier Zacaria el cavalier. Lo imperatore el il re suo fratello parla exce-lenlemenle et in un tempo, quasi rispondendo, come sentono parlare, et a molti la lingua francese, la spagnola, la todesca alla et bassa, la italiana et la Ialina, de modo eh’ è un piacer ad sentirlo in un tratto mutar varie lingue, et bene rispondere a lulti. Spesso si fanno banchetti, noze, danze a la todesca ed a tutte le guise, giuocano a tre dadi migliara de ducati, lo imperatore, il re, cardinali et grandi di Alemagna, et volentieri vengono a meza lama con bone posle. Li dui fratelli da poi giocano ad tirar l’arco, el dannosi boti tempo, et fanno mollo ben, et non pare che molto si curino de chi sia lulherano o no, anzi in un banchetto, fatto a Sua Maestà Cesarea da un gran lulherano, li fu posto sopra le teste li retracti de frà Martino et de la moglier monaca, et de uno Philippo Melandoli, che è qua consultor del duca di Saxonia, et se ju-dica che le cose se habbiano ad impiastrare, et po-nere silentio usque ad fulurum concilium. Per non alterare più le cose de Alemagna el questi (Ì) I*a carta t27* è bianca