333 MDXXX, LUGLIO. 334 . sion ne le lerre del Turco menlre era ¡11 Ilongaria, che ’1 Tureo li ha mandalo 7 sanzachi et uno bassi per terra, et ha mandato per mar uno Gifuesynan con 40 fuste, aziò non scampino, perchè li voi rui-nar. Le qual fuste robanQ quanti navili gli vanno inanti, etiam di signori venetiani et di ogni sorte, et fra li altri hanno preso li homeni di una caravela anconitana carca di valonia et gotoni, utide che già noi de qui facemo ogni notte guardie. 195* Fu ballotà, sier Zuan Batista Grimani qu. sier Domenego, stalo sopracomilo, baver ben servito. Fu posto, per li Consieri, sier Ilironimo Dolfin, sier Beneto da Mosto, cai di XL et Savi del Conscio, absenle sier Gasparo Contarmi, et Savi a Terra ferma, hessendo rimasto sier Carlo Capello, oralor nostro a la excelsa republica di Fiorenza, savio a Terra ferma, è conveniente usar in lui quello è stà consuelà far in altri, però sia preso che li sia risar-và di acetar zorni 4, poi sarà zonto in questa terra et interim si habbia a fareletion di uno altro savio a Terra ferma. Ave : 135, 3, 0. Fu posto, per li ditti tulli, excepto sier Andrea da Molin savio a Terraferma, una parie di alcuni benemeriti foraussili di Trani, darli provision di ducali 12 per uno a Zara, del datio dii .... ; et sier Andrea da Molin voleva havesse la provision a la camera di Zara, che mai sariano stà pagati, et non fo mandà la parie. Fu poslo, per li Consieri, Cai di XL et Savi, una parte, zerca quel di Taxis, che li sia dà il possesso come li dete sier Alvise Benelo olirti capitanio di Raspo, ut in parte. Et sier Luca Trun procuralor conlradise dicendo, Tingano la Signoria, voi più de quelo li vien etassà territorio eh’è nostro in Bislria, però conlradise a la parie, et siete 3 hore in renga. Et sier Alvise Mozenigo el cavalier, consier, volse parlar ; 1’ bora tarda, fo rimessa a doman. Fu poslo prima, per sier Francesco di Prioli procuralor, proveditor sora i Monti, una parie, la copia di là qual sarà qui avanti posta. Ave : 155, 9, 12. Fu provà li patroni a Baruto sier Ilironimo Gra-denigo qu. sier Ferigo, 177, 12, sier Piero Contarmi qu. sier Zuan Saba, 176, 9. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL et Savi, che anfore 200 condule in questa terra sotto il dazio di P anno passato, di vini, siano messi a conto di la Signoria. Ave: 150, 29, 14. In questa matina, in Rialto, da poi il terzo incanto, fo deliberà il castello di Piamonte et altre ville in Bistria a sier Juslinian Contarmi qu. sier Zorzi el cavalier, el sier Ilironimo Grimani qu. sier Marin, quali comprono la pallà di le Terre nuove, et fo in Collegio laià la vendeda, hor comprò ditto castello per ducati 8500, et fo confirmà la véndeda. Die 7 julii 1530. In Rogatis. 196 Ser Franciscus Priolis procurator, Provisor super Montibus. Di quanto beneficio sia a la Signoria nostra la francation di Monti, non è algun di questo Conseio che per sua prudenlia non Io intendi. Et però, hessendo slà deliberato ultimamente in questo Conseio che tulli quelli che haveano comprado cavedali di Monte novissimo et Monte di subsidio hav’esseno termine per tutto il mexe di aprii proximo passato di poterli redur al vero pretio erano costadi di boni danari, et haver di prò a raxon di 8 per cento a P anno, come più difusamenle ne la parte si con-tien, et perchè molti si hanno redutti et molti ancora restano a redurse, li quali hessendoli dato il modo se riduriano ; et però L’anderà parie, che ’I sia perlongato il termine a lutti quelli che si vorano redur da 1110’ per tulio il mexe di luio presente, el qual passado, non si possi più perlongar, sotto pena di ducati 500 d’oro a cui mettesse parte ¡11 contrario, da esserli tolta per i Avogadori di Comun et per li Provedilori sopra i Monti senza altro Conseio, in el qual termine sia data libertà a li Provedilori sopra i Monti di poter vender a ducati 62 l/t al cento lanlo cavedul di ditti nostri Monli, quanto li parerà esser beneficio di quelli, el qual cavedal non possi esser francado fino che ’1 non sarà fruucado quelli da ducali 75 V2 al cento. Praeterea sia slatuido che, passado dillo termine, non si possi per li Provveditori sopra i Monli vender più cavedali di ditti Monli a ducati 62 el mezo al 100, ma siano tenuti queli del Collegio noslro et li prefali Provedilori venir immediate in questo Conseio con le sue opinion, per trovar modo del danaro che mancasse, aziò che la Signoria nostra con quela celerilà el sia possibile so vegni a francar de P interesse che li eresse. De parte 153, 9, 12. Da Cividal di Friul, di sier Gregorio Pi- I971) samano proveditor, di 5 luio 1530. Come scris- (1) La carta 196* è bianc».