439 MDXXX, AGOSTO. 440 Savi, Procuralori, et altri offici et rezimenti. Et restando li caratadori de esso dalio di i’ anno 1528 et 29 debitori per la perdita di esso, è ben conve-niente.siano astreli a pagar. Ma quello che non si potesse scuoder da li ditti debitori, non saria justo andasse a conto de li creditori che hanno prestato sopra ditto datio, ma restino per conto a la Signoria nostra, et etiam poi provederli de fundo per suo restante. Però L’anderà parte che, per autorità di questo Conscio, sia preso, che li oficiali de le Raxon nuove jia-no obligali far ogni execulion conira li caratadori et debitori di ditto datio de l’una, 2 et 3 per 100, come per le leze del suo officio è ordinato. Li qual tulli denari si scoderano, sia obligali li oficiali de dillo ofitio tenir conto a parte di quanto scoderano, da esser per loro portati di tempo in tempo a l’oficio de li executori sopra l’imprestilo del Mazor Conseio, senza diminulion alcuna, sotto pena di pagar del suo, conzando le partite. Et perchè sono alcuni debitori per conio del dito datio che sono etiam creditori nel officio di le Raxon nove per conto di guadagno di altri datii, de li qual li danari sono pervenuti ne la Signoria noslra, da mò sia preso, che, di tali, Collegio nostro li habbia a ballolar li sui mandati di quanto scranno creditori di ditto officio, da esser dati a li executori de l’imprestedo del Mazor Conseio. Et aziò che l’imprestedo conseguisca il suo justo credito, come è conveniente, siano dechiarito ne li mandali sopraditti, che sian dati de tulli li danari perimenti in le ocorentie nostre. Et per far etiam ogni experienlia de exiger li danari de li debitori predilli, sia data libertà a li prefali executori poter tratar acordo et farli tempo, secondo meglio 266* li parerà, togliendo bone piezarie da li preditti, se accorderanno, sichè si possi dir al suo tempo siano securi de haver el danaro, restando però sempre a risego de la Signoria noslra. Et sia tenuti li ditti executori dispensar la mila a quelli hanno prestato del 1528, et l'altra mila a li 3 Savi, Procuratori, a li quali li fu obligato el 1529. El fatto quanto è dillo, aziò che li creditori non vadino ad infinitum et li sia mantehula la fede de la reslitution, come è la intenlion de la Signoria, siano obligali li executori venir a questo Conseio di Pregadi et proveder di quanto reslas-seno creditori. Et la presente parie non si intendi presa se la non sarà posta et presa nel Mazor Conseio. De parte 176 De non 9 Non sincere Die 14 augusti. Posita fuit in Maiori Consilio per Consiliarios et Capita de Quadraqinta, et fue-runt : De parte 1074 De non 164 Non sincere 7 Copia di lettere da Lucha di 4 di avosto 1530. 267 Prima vi sarà però venuto a le orecbie come il Feruzio domenica note a Ire bore parti da Pisa con 3000 fanti 300 cavali et 12 moschelli, et ve-tovaglia per tre giorni, 4 muli di polvere et tre some o qualro di scale, et benissimo in ordine. El il giorno subsequenle s’aviorno da sera a Pe-scia a dua miglia, dove mandò a dimandar passo et velovaglia, il che li fu negalo. Et la note andò alogiare a un caslelo di luchesi detto Medicina, et di là si parti l’altra matina per la via del monte, che poseva condursi al Montale et ancora a Ver-nia per passar in Mugiello. Questi imperiali, subilo che hebbeno notizia di sua uscita, ciascuno fece P uficio suo, et il signor principe di campo venne a Pisloia con 2C00 fanti et 1000 cavali. Cosi Fa-bricio Maramao, il conte Alexandro Saveli, il conte Pietro Maria di San Segondo, che in tutto si tro-vorono li imperiali 6 in 7000 fanti ridotti a Pistoia, et de lì deliberorno di andar a impedirli la via, et li miseno a la coda il Baracolino con 1000 fanti. Et bier sera a bore 22 il principe dele dentro, dove lui restò morto et la sua banda quasi rovinata insieme con la cavallaria, et di poi se mosse Fabricio et li altri i quali messeno in rotta il Ferruzio et le sue genie, la magior parte distrutte, el il dillo Fabrilio de sua mano scannò il Feruzio, che havevano a saldar insieme qualche conio vechio. Il signor Gioan Paulo da Cere el il Palivanza (Cativanza) pregioui. E in soma, quello inanellassi, e’ villani faranno adesso i loro uficio. A dì 14 avosto, domenega. El Serenissimo, 268') licei sia venuto in palazo, non volse venir in Col- (1) L* carta 267* è bianca