235 MDXXX, liAGOIO. 236 sier Hiponlmo Bernardo, avogadori de Comun io condanadi 7 zentilhomeni et do populari, zoè questi : sier Silvestro da Leze di sier Jacomo, sier Lu-nardo Bembo qu. sier Francesco, sier Alvise So-ranzo qu. sier Marco, sier Filippo Paruta qu. sier Nicolò, sier Sebaslian Bon qu. sier Alexandro, sier Alvise Loredan qu. sier Luca, sier Juslo Guoro qu. sier Pandolfo, Domeuego Vituri naturai qu. sier Marin et Daniel Trivixan naturai di sier Jacomo, i qual hessendo a San Zuan Grisostoino l’indulgenza plenaria, dove andò il concorso di persone, et questi toleva li fazoleti a le donzele nobile et altre, et havendo confessado de piano, et preso il procieder, • erano 177, ave 170 de sì, Odi no et 7 non sinceri, fu preso che li ditti star debano 6 inexi in prexon nuova seradi, et da poi siano banditi da Venetia et dal dislretto per do anni, et contrafacendo, pagi de taia lire 500 et sia romandi al bando, et totiens quotimi, né se li possi far gralia se non per 6 Consieri, 3 Cai di XL, et le 4 parte del Mazor Conscio. Et sia publicù nel primo Mazor Conseio. Fu poi ledo, per Zuan Batista Bamusio secretarlo, una suplicalion di sier Lunardo da Mula qu. sier Jacomo, qual fo bandito per sier Marin More-xini consor a le leze perchè era tolto XL Ci vii ordinario et andava procurando,, fo manda a le leze, dimanda de gratia esser assolto; et posto per li Consieri et Cai di XL, poi Iota la risposta del censor di farli lai gratia, balotà do volle non ave el numero, perchè la vuol li ... . sesti. Ave la prima volta .... et la segonda . . . . el non fu prosa, perchè quelli si fa tuor XL non volse, aziò non fusse tolto et li tolesse la volta, perchè havia titolo de XL, el cussi andari uno altro Conseio. 134* Fu posto, per li Consieri et Cai di XL, una parte, che, havendo intromesso sier Murili Justinian otim avogador di Comun una parie presa in Pre-gadi, la qual dovendosi menar in Pregadi per el comandamento fato per sier Lorenzo da Leze cao di XL, et non potendo ha ver el Pregadi, sia expe-dila in la Quaranta novissima, et fu presa. Ave : Da poi Conseio, li Consieri, non era sier Alvise Moccnigo el cavalier, fono sopra la diforenlia di sier Marco Foscari e! sier Zuane so nepole con sier Fau-lin Corner, intervenendo il ius patronatus di beneficio di l’Arena di Padoa, el sier Fanlin dele certa scritura. Ilor li Consieri fè lettere in favor de’ Foscari. Di Pranza, fo lettere del Justinian orator nostro, di Angulem, di 9 di questo. Come la reslilution di fioli del re è sia perlongala a dì 25, el sarà certissimo, el se preparava far grandissime fesle et Iriomphi. El la causa di la indusia è slà per certe (erre di Borgogna et alcune scriture havia et ha madama Margarita, qual è sta mandà a tuor, et in zorni 5 sarano qui. Li danari sono contadi el, come ha diio il re, più assai di quelo dia dar etc. De Yspruch, di sier Nicolò Tiepolo el do-tor, orator; di 19, 21 et 21 del presente. Manda una depositimi di uno canonico di Aquileia, vien di Viena, dice lì si fortifica la lerra et si ruina borgi, Item, quelli di Augusta hanno mandalo a dir a l’imperator come l’incadenar di le torre non è cosa nova, ina in quella terra sempre è sialo cussi, et de li fanti che li castrano mollo volentieri per far cosa agrala a Soa Maestà. Tuttavia li 4 predicavano la seda lutherana. Di Anglia, di sier Lodovico Falier orator, da Londra, a dì 9 de questo. Come la Maestà del re li ha dimandato si 1’ ha hauto risposta di la lettera el scrisse a la Signoria. Rispose di no. Et il parlamento è slà rimesso a far a dì 6 zugno, et se in questo mezo per via di Roma non sarà falò el divorlio, il re voi il parlamento lo expedissa. Scrive zerca li salviconduli per legalìe di Fiandra. In questo zorno fo mandato a Lazarelo uno con 135 do ianduse, tolto a San Maurizio, et una moria. A dì 30. Fo in Collegio 1’ orator de l’irnpera-tor, per cose parlicular. El Serenissimo non fu iu Collegio. Vene poi 1’ orator del duca di Ferrara, per ca-xon di le aque del Polesine. In questa matina, compite di parlar sier Sebaslian Venier avocato, in le do Quaranlie, et poi di-snar comenzò a parlar sier Zuan Francesco Moce-nigo avocato, in favor di sier Luca Loredan et la sua corte, et compirà domati poi distiar, el si manderà le parlo. Et il Serenissimo con la Signoria in questa malina mandono a dir inde do Quaranlie che voles-seno al lutto expedir la causa perchè più non se slongeria. Da poi disnar, fo Conseio di X semplice el feno li Cai di X, sier Zuan Alvixe Duodo, sier Nicolò Zorzi el sier Hironimo Barbarigo, per el mexe de zugno. Item, asolscno sier Francesco Dandolo di sier Hironimo, incolpado ha ver lollo fazoleli el zorno de San Job, el trovalo non esser in dolo, posto el procieder, fu preso di no, et fo asolto. Item, preséno relenir Alvise di Varisco per ha-