33T mdxxx, nemici furno constrelli a lor malgrado et per forza andarsene in Pisa. Quelli due spagnoli che condu- LUGLIO. 368 ragionevole che sia stalo fatto senza partecipatione et voluntà di sua signoria reverendissima per esser ceano quesla pratica haveano promesso al figliolo del signor Renzo da Cere di condurli tutta la gente, il qual, poi che da essi si trovò burlalo, li tagliò a pezi, et cosi hanno hauto il debito castigo di la gran viliacheria che hanno fatto. Di Fiorenza si intende che stanno malissimo, et che già 8 dì vivono solum di pane et aqua senza altra sorte de victualia. Credo che a questa vita si potrà mantenir poco. 218’) Ba Roma, a li 8 de luio 1530, al duca di Mantoa. Cosi ritruovo, che la pratica del veleno palesato per quel fante che uscì di Firenze, di che vostra excellentia hebbe aviso prima che io partissi da Mantoa, non ha fondamento in questi servitori de Sua Santità ; nondimeno è però stalo ritenuto el botigliere il quale, secundo mi è rcfferio per vero, si ritrova innocentissimo sicome fanno anche gli altri che erano stali nominati. La cosa par che sia passata in questo modo. Quelli di Firenze nel mandar fuori el fante li dissero che havendo recapito da questo hoste de la Lepore nominalo Pavia, con la commissione che li teneva esso hoste, l'aria l'ofieio che era opportuno con questi altri di Nostro Signor, et per le offerte grandi che li faceano si sperava di corornpere li animi loro, talmente che si havessero in alcuni a far lo effetto ; ma la cosa è slata in aere, però non ne è seguito altro inconveniente. Firenze stà al solito : pratica non c’ è in effetto, sopra la quale si possa sperare accordo o compo-sitione alcuna, perchè quelli dentro stanno nella sua dureza solila. Qui si spera che lo assedio habbia da essere i! fine de la deditione di quella cità, et che questo non possi passar più oltre di tutto agosto. Se atende a la impresa di Brazano a la qual Nostro Signor non intende di mancar, sì per levar quello loco di mano di lo abate di Farfa come per assicurare il paese da quel canto, che non possi esser dato impedimento a chi va et chi viene da Roma. Esso abate, secondo che mi è referto, è ridotto in Napoli, et essendosi appresentalo al reverendissimo Cotona pare che sua signoria non habbia voluto vederlo nè admelerlo: alcuni dicono che è cosa simulata hes-sendo seguilo il matrimonio come è tra lui el la figliola dei signor Julio Colonna, il che non pare (1) La carta 317* è bianca sua nipote carnale. Bel ditto, di IO ditto. Dimandai a Sua Beatitudine a che termine si ritrovavano le cose di Fiorenza, la qual mi disse che stavano al solilo, el che pratica alcuna non c’era d’acordo sicome era stato ditto, ma solo è la speranza ne l’assedio, come anche per altre mie ho significato a vostra excellentia, et pur si spera che la cosa hormai non debba poter andar mollo in longo. Di la reslitution di figlioli del re Chrislia- 218* nissimo Sua Santità non ha nuova alcuna, benché alcuni dicono che a questa bora la deve esser seguita etc. Quesla impresa di Branzano si continua, et nuovamente gli è andato capo il signor Sara Colonna ; il luogo è forte assai, nondimeno intendo che fra la roca et la terra noti ci sono olirà 50 fanti et circa 12 in 15 cavalli. Non è stato vero che il si- • gnor Napoleone, et non più abate di Farfa per essersi accompagnato con la moglie, andasse a Na- • poli, ma è in Monleforlino dove è* stato da alcuni giorni in quà. Nostro Signor manda in Inghilterra il Barone che altre volte era nuntio di Bongaria, et parlirà fra 4 o 5 zorni, et secundo che esso Baroli mi ha detto, sarà per star là qualche tempo. Si stà in grandissima speranza che questa secta lulhe-riana habbia ad andar in nulla, vedendosi il buon principio che se li è dato dopo l’esser Sua Maestà in quelle bande. Da Roma, a li 12 de luio 1530. 519 Questa notte, per lettere di Franza di 2 del presente, monsignor reverendissimo di Agramonte ha nuova di la reslitution di figlioli del re Christia-nissimo, quali erano in liberlade el primo di questo, et insieme con loro era venula la regina moglie di Sua Maestà. Di tal buona nuova si è sentilo qui mollo piacer, maxime dal canto di Nostro Signor, sì perchè pare a Sua Santità che questo sia segno di bona concordia et unione fra questi due principi, vedendosi il mantenir de la fede de l’una 0 de P altra di Soe Maestà, sì anche perchè Sua Beatitudine sarà conosciuta innocente di quello che alcuni li attribulano colpa, cioè che per causa et opera sua si lardava l’effetto di quesla restituitoli. Non resta che alcuni non dicano che bora non sia più propinqua la guerra che mai, perché liessendo