299 MDXXX, GIUGNO. 300 gnale el vasi per il campo rolli, el come ho dillo se stendevano a menar le mane facevano un bel trailo a romperlo lullo el basla. La nova di sopra vi dico per cerla, et non zercale l’autore. Ferrariae 24 junii 1530. Sottoscritta : Galeoto Giugni dotor orator. A tergo : Al magnifico domino Bartolomio Gualleroti dolor, orator fiorentino in Venetia. Vene l’oralor del duca de Milun ; il duca suo sarà questo avosto de qui. Vene I’ orator vechio di Manloa domino Zuan Jacomo di Malatesli, et tolse licenlia ritornar a Mantoa, è venuto il suo successori il Serenissimo li fece grate parole. Vene il signor Liviano Liviano fo del signor Bor-tolamio, qual è signor di Pordenon, el apresentò una lettera di la signora Phantasilea Orsina (Buglioni) sua madre, qual è a Liviano, el scrive a la Signoria, n telilo quando morite il quondam suo marito capita-nio zeneral nostro fu preso nel Senato dar ducati 3000 per una al maridar di tre sue fiole, et per esser zà nubili, suplica la Signoria vogli far provisione, l’habhi tal loro dola aziòle possi maridar con altre parole. Il Serenissimo li rispose si vederla. Noto. Hozi in Rialto al terzo incanto fo deliberà la pallà nuova di Terre nuove verso Chioza, che per la vendeda falla por li Governadori, lo taià in Collegio, qual fo venduda a sier Juslinian Coniarmi et sier Ilironiino Grimani per ducali G000,«ra è slà de- liberada a Luca.....dal Sul per ducali 8040, et a di 28 fo aprovà in Colegio. È da saper. Ileri et hozi tulli li capi di zenle d’arme et capitani di Cantane siali in questa cilà molti zorni per esser expediti, vedendo an lar in longo la sua expeditione el il Collegio non hesser d’aqordo, si partirono ; restò solum quelli stali in Puia, et quelli di Romagna, capitani di fanlarie. Dapoi disnar fo audientia publica di la Signoria in Gran Conseio, el alditeno, tra li altri, sier Francesco Michiel avocato di Mori di Alexandria venuti per haver il suo, li porlo via Piero di Vicho venuto in questa terra, et aldito hinc inde, fo deputa per la Signoria li avogadori di Comun li expedissa. Di Roma, vene lettere del Surian orator, di 22, 23 et 24. Scrive come era slà fato roteili» per il papa uno navarese, condulo a dì 20 li in Roma, qual dicono havia do ampole di veneno, venuto per atosicar Sua Santità a requisition di Fiorentini, per il che el papa è in gran paura : ha fato retenir il suo camerier el uno altro, el datoli corda. Item, scrive come a dì 21 di note ussite fuora 174 di Fiorenza 3000 fanti con Stefano Colona, et an-dono ad asaltar il campo dove era il marchese del Guasto, et fono a le man, ma dicono è stà malmenati molti di quelli di fiorentini. Item, come l’abate di Farfa era andato per recuperar uno castello chiamato.......dove era 200 fanti, el non ha potuto far nulla, et altro parlicularilà ; il qual è nel contà di Taiacozo. Item, manda alcuni avisi hauti zerca Andrea Doria, la copia ò qui avanti. Item, come domino Andrea del Borgo orator di re Ferandin havia richiesto al papa che, expedila fusse l’impresa di Fiorenza, Soa Santità promelesse esser contenta che tutte le gente cesaree et quelle di Soa Santità andaseno in Alemagna per luor l’impresa di Uongaria contro il Turco; il papa li ha risposto che . .. ........... Item, per avisi di Pranza di la corte, fino a dì 13 non si havea hauti ancora il re Christianissimo li fioli. Summario di una lettera di Roma, di Hiro-nimo Bontempo, di 24 sugno 1530, scrita a Stefano Bontempo suo barba. A li 20 arivò in Roma el signor Piro del Castel di Piero el Oclavian Spirilo, venuti in poste, li quali veniva di campo, el ha menato seco uno ligaio, quale havia preso per la via, et per aviso che i havea da Fiorenza che’l venia in Roma per losicar il papa, et li fu trovalo il tossico adosso. Subito gionto dilli signori andorono da Nostro Signor, et li presentò costui qual secretamente subito fu messo in castello, et deleli molle strepale di corda, qual ha ditto clic havea intendimento con Antonio, boliglier secreto di Sua Santità, et uno altro. Et subito costoro furono presi, et hanno haulo molle strepale di corda, el nulla confessono di questo tal intendimento, et fin’ bora non si ha inteso altro. Beri malina Nostro Signor mandò il siguor Lorenzo Cibo a la volta di Brazano con molte zente per piar Bra-zano, bora che lo abbate di Farfa è nel stalo del contà di Taiacozo conira el signor Ascanio Colona. Non so quello sarà.