713 MDIX, CENNAJO. 71 i coloquij abuli insieme con altri. E aspelano la resolution di Franza, e saper quid erit, zoè che ’1 zonza a la corte il legato etc. Di Franza, da Bles, di l’orator nostro, di 22.0 ; il re sta muto, non dice 0, solum aspcta vengi il Cardinal Roan, qual mostrerà li rapitoli etc. Et de occurentiis. Di Rovere, di sier Bortolo Dandolo, podestà. Come a Trento si vocifera, die ’1 re di romani, poi eh’ è sequito la paxe con Franza, vegnirà contra ve-nitiani. ltem, si prepara lanze et altro, adeo è qualche molion di guerra ; et si fa una dieta. Di Trieste, di sier Francesco Capello, el ca-valier, provedador. Zercha li triestini, (jualli hanno mal animo; el quello intende etc. Di Udene, di sier Andrea Loredan, luogotenente. Come à, che in Lubiana si fa qualche aio-vesta di zelile, non perhò da conto ; ma si vocifera sarà guerra, e il re voi recuperar le sue terre. Et altri avisi, ut in litteris. Fu fato scurtinio di uno savio a terra ferma, in Iodio di sier llironimo Capello, à refudà, sier Alvise Emo, fo eao dii consejo di X, quondam sier Michiel ; solo, sier Lorenzo Capello, è di pregadi, quondam sier Zuan, proeurator. E intrò. Fu posto, per i savij tulli d’acordo, armar ga-lie XV, videlicet 4 bastarde qui, e farli uno capeta-nio, qual possi esser electo di ogni oficio, et armar 4 galie per (5 mesi qui, et 3 di refusura, et 4 in Can-dia. Ave tutto il consejo. Fu posto, per li savij, mandar arsilij in Levante, a tuor 500 stratioti, atento le occorentie presente. Fo disputation: sier Antonio Trun, proeurator, messe indusiar; li rispose sier Lunardo Mocenigo, savio dii consejo. Andò la parte: 9 fo di l’indusia, el resto di savij ; e questa fo presa. Fu posto, per li savij, certa exention a domino Renato di Triulzi, fradello di missier Zuan Jacomo, di alcune possession à sul cremonese, havia a tempo dii signor Lodovico. Et fu presa. 335 Fu posto, per li savij, atento li bisogni presenti, che li zudei pagaseno ducati 15 milia, videlicet 5000 al mexe, comenzando 5000 per tutto questo mexe, a li governadori di l’inlrade ; e non pagando, pagino con pena. Presa. A dì 6, fo il zorno di la Epifania. Il principe fo in chiesia, de more, con li oratori, Franza et Fe-rara, e il signor Bortolo d’Alviano et il primocierio. Da poi disnar fo colegio di savij. A dì 7. -tu colegio vene sier Antonio Bon, venuto podestà di Chioza, zoè varilo, et referite. / Diarii di M. Sanuto. — Tum. VII. Da poi disnar fo gran consejo. Vene il signor Bortolo, qual era andato a parlar al principe, et andò a capello, per esser zenlhilomo nostro; e Iodio nel primo, per ventura, balota d’oro, ma nel secondo fallì, et intrò il conte Vetor di Martinengo, era con lui. A dì 8. Da poi disnar fo pregadi. Et loto le in-frascriple (etere : Da Milan, dii secretar io. Come missier Zuan Jacomo è pur lì ; si aspela la resolution di queste cosse. Il Cardinal non è torna. Da Riva, di sier Zuan Antonio di Renier, provedador. Come a Trento si dice molte zauze et ininaze; e si fa diete di quelli dii conta’ di Tirol, et preparation di cosse beliche, ut in litteris. Fu fato scurtinio di capelanio di le galie bastarde. Et rimase sier Zuan Moro, quondam sier Antonio, fo capetanio dii lago di Carda, qual è ai X ofi-cij, di balote 22, di sier Zacaria Loredan, fo capetanio di le galie bastarde, quondam sier Luca, per aversi ben portà in el lago. Fu posto, per i savij, dar a la mojer fo dii conte Xarco, catarin, qual è di Poliza, provision ducali ti al mexe in vita, a page 8 a l’anno, a la camera di Sibinico, per i benemeriti dii quondam suo marito, morto in Dalmatia a’ servicij nostri. Presa. Fu posto di condur Coxulc a’ nostri stipendij, come à ricordà il conte di Sibinico, sier Antonio da Canal, con ducali 200 al mexe, e li sia dato ducati 100 di prestanza lì a Sibinico. Presa. Fu posto scriver al provedador dii Zante, debbi alitar il dazio (chiamà quartana) dii vin a menudo, zoè a spina, come lui à ricordà. Preso. Fu posto, per i savij, dar a uno episcopo di Malvasia, nome Arsenio Aristobolo, qual, per aver perso le inlrade di la Vaticha e Castel Rampali, non poi viver, per 11011 corerli le inlrade, una paga morta, e sia pagato in Candia, a page 8 a l’anno. Fu posto, per i savij, far 3000 fanti provisionati, sotto li capi nominati in la parte, zoè il signor Piero dii Monte, Latanlio di Bergamo, Zuan Francesco d’Ascoli et altri, ut patet. Fu presa ; et di questo fo comandà gran credenza. Fu posto, per sier Andrea Venier, savio dii consejo, far altri 500 stratioli eie. Conlradise sier Zorzi Corner, el cavalier, savio dii consejo, licet sia papa-lista in-questo non fu cazado; li rispose dito sier Andrea Venier. Et preso indusiar. Di Verona, di sier Francesco di Garzoni, 335 > podestà, et sier Domenego Contarmi, capetanio. Come à inteso, l’acordo è fato Ira il re di romani e il re di Franza, e per questo etc. 46