MDVIII, FEBBRAIO. 274 stanno con gran guardia, non lasano pasar niun. Ifem, dii zonzer di altri cavalli et fanti, et che ’1 re vera omnino. 11 marchese di Brandiburg, qual comprò le raxon di Verona da quelli signori di la Scala, è a Trento, e atende a l’impresa. Ita», dii zonzer a Bolzan dii zeneral di Dumiliati fo qui. Et alia. 139* Dii provedador Emo, date a Verona. Avisi, ut stupra, et provision ha fato. Et come Dionisio di Naldo, eh’è a Brenlonega, si à oferto mandar a far 1000 provisionati. Item, dii zonzer di fanti di le nostre terre, ut in litteris. Item, li strami, fato le discrition dii viver di villani, zoè di le bestie, il resto nostri li hanno tolti, a pagarli, ut superius dixi, ducati 2 il caro in 4 page. Item, ne vera strami di brexana fin lì etr. Di Udene, dii luogotenente, sier Andrea Lo-redan. Come è sta minata la rocheta di Gradiscila, et portano le piere in Gradiscila. E altri avisi di sopra, tamen non par più zente. Di Cadore, di sier Piero Gisi, eapitanio. Di zente venule a li confini ; et il eapitanio di Pcxcn con 300 cavalli et fanti. Et alia etc. Di Franza, da Bles. Coloquij di l’orator con il re et Roan ; et provision fanno. Et alia, ut in litteris. Di Milani. Dii partir di missicr Zuan Jacomo Triulzi, con cavali .... et fanti 3000; alozrrano sul mantoam. Item, il gran rnaistro à dito, il re veri a Milan, et è partito per Lion etc. Fo stirilo in campo, al provedador, una letera secreta. Et fo disputalion; veneno tamen zoso a hore 23. Mestò eonsejo di X fin hore 4 di note. Nolo, è slà manda una cadena grossa a Verona, perchè voleno serar l’Adexe a Sera valle, perchè par siano slà carge di sopra su zatre le artilarie, acciò non possino venir di longo. È passo streto, et, dici-tur, si poi obviar. A dì 5. Fo eonsejo di X, con zonla di colegio. A dì 6. Fo dito esser letere di Riva, come quelli di Riva erano in fuga, mandavano la roba e (ioli via; e questo, perchè il marchexe di Brandiburg era venuto con zente a ’Gresta. Et nota, che per il eonsejo di X fo scrii« a sier Francesco Bragadim, eapitanio di Verona, andasse a Riva, a conforbir quelli citadini, et dirli non dubitas-seno, et far altre provisione. E1 qual si parli di Verona a di..., et ivi andoe. Item, si dice il re di romani esser 5 mia lontan di Trento, et a Trento si aspeetasa ; si che le cosse si slrenze. Da poi disnar fo gran eonsejo. Fato eletion di podestà et eapitanio a Crema, et iteruni niun non passò: nè conte a Sibinico. Et etiam non passò dii eonsejo di X, in luogo di sier Zorzi Emo, è provedador zeneral in campo, perchè nel eonsejo di X il mexe pasato fu posto la parte, di indusiarli uno altro mexe a far in loco suo. Et non fu presa, atento con-vegnirà star provedador in campo. Vene questi zorni letere di Spalato, ili sier Piero Malipiero, conte, di — zener. Come, havendo hon-gari abandonato, per dubito di turchi, il locho di Sfi-gna, et volendo nostri lenirlo, a zio turchi non riavesse, mandono dentro alcuni. Et volendo portarli vituarie, li stratioti e il conte Xarcho andono per compagnar ditte vituarie con molti di Spalalo. Or turchi, erano imboschadi, fonno a le man, et ne la- 11 jono a pezi molti di citadini di Spalato, et il conte Xarcho et stratioti; sì che fo gran danno, come più diffuse di sotto scriverò al locho suo. Tnmrn questa lelora non fo Iota im pregadi a dì 7 ditto. A dì 7. Da matina, tutta la terra fo piena, tode-schi esser a la Pria, mia 2 di Roverè. Et vene in colegio molte letere di Verona, el dii provedador Emo e altrove, il sumario scriverò di solo. Et li oratori di Franza fono in colegio, consullono a le provision etr. Item, man Inno 1’ arminjo di sier Marco Eoredan, eletto eapitanio di le galie bastarde, a Verona, baiando, con alcuni altri maritimi, a veder le do galie è a Lacise, perchè le voleno botar in aqua in lago ; et parlato in colegio di mandarvi ditto eapitanio, sì come sier Alvixe Malipiero, podestà di Verona, à ricorda etc. F.t terminono mandar a Verona ducati X milia, qualli fonno tolti im presiedo, parte dii banco di Pixani, camerlengo a la cassa sier Hironimo Zu-slignan, el cassier di colegio sier Marco Dandolo, dolor et eavalicr. Da poi disnar fo pregadi. Et leto molte letere; et ne soprazonse altre, si rii Verona come di Vicenza. IH Verona, di sier Alvise Malipiero, podestà, perchè il eapitanio era a Pira, più letere. Di . successi; el di le provision fate a Roverè; el mandar 500 provisionali li, perchè quelli fanti erano, bona ¡»arte sono sehampadi. Item, mandar in la rocha monilion et vituarie etc. Item, che quelli di Verona rechiedcno a la Signoria, che non si pagi dado de quello intra in Verona al presente, perchè tutto si porla in la terra con gran furia. Et altro scrisse, ut in litteris. IH sier Zorzi Emo, provedador zeneral, più letere, prima di Verona, di 5 et 6. Dii partir,