13 MDVII, UAHZO. H taliter die anchora ognuno trema ili scriver Idere. Mnn>la li diti suoi navilli |« r luti gli viari che lui cognossc a suo profilo, j qualli vano c<>u lauta pre-steza et bona fortuna, die hè eossa iocredibille. Et questo inverno passito, liavemlo mandalo tuli diti tre soi navilli in rhanal ile Negroponte a diargar de formenti, trovorono una iiarza siota de circi la bota llll cento, la qual era caricha de fondenti ; et li turchi, che erano sopra il galion muur, adimandorono 4 al patron de la dita bar/a, diui li havessedatoliccn-tia di carichar formenti in qud Iodio, d che gli dovesse mostrar il comandamento lui liavcva di poter * charichar. El qual non il possali'lo mostrar, gli disseno che ’1 dovesse andar con loro a la Porla ; et montato che fu quello sopra el dirlo galion, feecno subito velia con luti 4 navilli. Et zonli che furono in Constanlioopoli, el dito sanzacho mandò (ter il |Mtron de la barai, el diaseli : Tu ve li, che il tuo vivere et morir sta ne le ime mano, guarita quello die tu ine vuoi dar se io ti scampo. El convellessi con lui de darli ducali III mille, degli qualli se ne fece far stara di sua mano. Con la qual el prefaclo san-zacho si presto andò dal signor, el disse: Guarda quello clic mi ha promesso questi tuoi ditelli da Sio. El immediale fu comandalo die fusseuo impi-diati luti ; et classi fu facto. 1 qualli foroiKi da persone 34, inipichati in dui lodii ; el la uave rimase al dido sanzaclio. El qualle al partir mio liavca mandalo el suo galion più grosso al viazo d' Alexandria, con boi nei ii III cento suso, et bellissima aridi..ria, insieme con el galion uienor et la nave fu Maiipiera ; tuli diti 3 legni di conserva, bellissimo in urdene, clia-ridii tuli di diverse manlianlic. Del qual sauzacho non più mi ex lendini, existimandoiui di lui la serenità vostra esserne informatissima auchor |ier altri. Ma laudalo Idio, die I' à largalo da la persona del signor. De li fi uoli del signor, che son 5 vivi al presente. A trovasi el dicto signor ha ver dnque figliuoli, i nomi degii qualli non mi extenderò narar per ora, essendo certissimo vostra cdsiludine saperti tuli ; ma ciasdiadun de li prediti tien Porta, bassa et scraglio, a usanlia del padre. Fra gli qualli, dui ne sono, die guerizaito mortalmente in>icme, maxime uno per ananci che si atrovava in Chafa, huomo valentissimo el de ingiegno el de force. Quando fu non guari tempo quella cussi mortai carestia in Gjnstautiiio-J*oli, costui, intesa che l’ebe, incomindò a slrcnzcr luti passi, a dò non li potesse andar formenti ; dove che quella terra, esseu lo asedíala per corsari et mali (empi da leparte ila basso, lui molto più 1' ase-diava ila le parte di sopra, in modo die Constuiili-nopoli era reduto ad estrema necessità. Costui an-chora si aparentó con el gran tartaro; la qual cussa, intesa |>er il padre molestissiinamenle, soto fidimi di aprésenla rio, li mandò alchune veste a donar, lo-sicliate, per le qualle tramutò questa vita in l'altra ; nè più el prefaclo signor ha dalo da poi quella pro- > vinlia a governo ili- figliuol uissuno, ma li ha posto uno sanzacho, che n’ à chura. El liuol veramente de Trcbisonda, costui atrovandossi una sorella a presso del padre, et desiderando a parodiarsi con el signor Ardevelli, o vi r Sopiti al modo nostro, |ht usar le suo force et sufragio a' sui bisogni, destramente gli fece 4 * intender di questa sua sorella, persuadendolo a mandar uno auibas$itor a suo padre a dimandargcla |mt moier; la qual persuasión operi) ili modo, clic 'I prefacio signor Ardcvdi mandò |ier un suo ambassalor a dimandar la prefada dona al signor turcho. Et sen -U-ndossi a Coiisladliuo[ioli la venuta del dicto ainbas-sator, si existima va comunamente da ognuno, che ’I non dovesse d.er non contra far a quello era sempre sialo il costume lon), pertanto uon il à voluta dar. Et con queste et altre si-meii piirole il licentiò. El mentre clic 'I dicto ambas- , sator siete in Constantino poli, el tene in continua vanlia, che alchuiio non li parlasse. Ma advene che, expedito quello ile la sua ambassala, si messe subito a comprar pani scadati et altri di color rosso, con altre rolic, tutavia spendando de la moneta del suo signor. Et odiorse, che per sicr Nicolò Zustignan li fo venduto certe robe; el qual, si chomo lui mi ha contesso che io habia a rclTerir a la serenità vostra, dice che atrovandossi in chatnera con el dieto ambassalor, quello i dimandò di qual nation lui fosse. Et rispondendoli esser venitian, mostrò haverne apiacer grandissimo, et disseli : Li rason, perchè la tua Signoria fece pace con questo signor ! Et lui li respose : Pei’ ltaver sentito quella, cussi etiamdio Ita-