371 MDVIll, MARZO. 37 2 il marchese di Brandiburgo venuto a parolo’e risa con le zenle dii ducha di .lulich, si era dito marchese levato di campo con zercha 10CK) cavali, e partito; si che non è resti, tra la Piera, Calian e Trento, to-dcschi 5000; è gran carestia. Item, quelli di Lodron li ha scrito ai nostri provedadori, veleno ben convicinar con la Signoria e dar avisi, e cussi quelli di Archi»; eh’ è segno le cosse todesche non è in quella reputation doveria. Item, che ’I re è a Olmo, a implorando ajuto, con pochi cavalli. Item, essi provedadori hanno- parlato con missier Zuan Jacomo Triulzi de tuor qualche impresa, el qual Triulzi è risentilo; varito, tarano etc. Da Milam, dii secretario. Zercha sguizari, stentano averli, è gran difìcultà ; pur il gran maistro dice, sperava averne. Item, che ’I gran maistro si à dolio dii ducha di Ferara, non si portava ben etc., et non havia voluto far quanto li scrisse. E li à scrito voler levar il suo orator è in Alemagna ; e si scusa non poter mandarli letere di la licentia, per non aver il modo. Di Spagna, di sier Francesco Corner, va orator, date a dì 5 di questo, da Almonga. Dii suo viazo ; et presto saria a la corte. Di A ndrea Bosso, secretario, date a Burgos, più letere, di 20 et 25 di tener et 5 fevrer, più avist ; questo è il sumario. Come, per queste novità, il gram capitanio voria venir in Italia ; il re non voi, dice voi mandarlo in Africha a quella impresa conira mori. Item, che ’1 ducha di Nazara e altri, inimici di quel re, huveano scrito letere al re di romani, venisse etc. ; et era sta trovate dite letere e portate al re, adeo il re non voi più si scriva in Ale-magna e fa cerchar tutti. Item, la raiua,soa (loia, è stata im parole col re; et questo per liaver lei me-dema batuto certi pagij, dormivano in I’ anticamera di soa altoza, et ordinò fosseno apichati per causa minima, et il re non volse; e seguì grani parole, dicendo lei : Questo regno è mio etc., ut in litteris. Fo tolto il scuriimo per far 3 savìj dii consejo; el non fo balotadi. Fono provadi li patroni di le ga-lie di Barbaria. Et, Iezando le letere, intrò dentro el consejo di X, con zonta dii colegio ; et poi fo licen-tià il pregadi, e restò consejo di X. A dì 29. Fo colegìo di savij. Et vene letere di Rovere, dii Pixani e Diedo, di 28. Come erano zonti in campo di nimichi 2000 grìsoni el 1600 cavalli, sì che lodeschi se ingrossano; e cussi scrivono l’F.mo, provedador, di Alla, sì che sono X milia fanti. E si dice vera da 50 milia persone, ut patet in relatio-nibus e avisi aulì, come dirò dì solo. Morite sier Piero Vìlurì, era savio a terra ferma, stato assa’ amallato. Fece uno testamento, chn dete molto che dir a la terra: privò li fìulì ili soa sorella, e lassò heriedi li frali di la Certosa el la scuola di San Marco etc., ut in ipso. A dì 30. Fo pregadi. Et leto le infrascripte le- 182' lere: Di Cao d’Istria, dii podestà. Come quelli di Trieste erano andati da li zudei, et tolto tutti li pegni haveand di li nostri subditi da Muja, excepto di uno. Et questo è mal ; e cussi dovesscmo far nuì etc. Di sier Hironimo Contarmi, va provedador in armada, date in galla, a Pyran, dove è lì con le do galle bastarde e V altra galla sotil, soracomito sier Francesco di Frioli. Come havia mandalo corle barche, per veder di prender una barella, era partita di Trieste, con letere di Alemagna, va al papa et a Roma, et le portano versso Ancona e Rimano etc. Di Friul, dii Cornei-, provedador, date a Trisesimo. Come atendevano a far certo batajon, o ver ordinanza, di 4000 cavali el 4000 fanti per esercitarli ; e lauda il signor Bortolo. Et haveano fato dischargar l’arlilarie ; era bel veder, e gran tremor ai nintici le udirano. Item, dii zonzer in campo lì quel domino Romeo di Popoli da Bologna, con provisionati ...., benissimo in hordine etc. Dì le cosse di lodeschi 0 intendono; e dìi ritornar lì di domino Hironimo Sovergnan da lì 3 Ponti, havendo provisto a tutto. Item, esser zontì certi fanti a Goricia; e danni fati per lodeschi pur sul nostro. Item, si risponda al signor Bortolo, per ultimar di esser gover-nador zeneral, qual prima di danari, poi di la ferma che vien per compir. Item, voria certi balestrieri a cavalo, 150; e altre richieste, ut in litteris. E provision fate, adeo da tutti vien laudato esso provedador e il signor Bortolo. Di Gradiscila. Avisi, ut supra; odi fanti di Monfalcon, qualli voriano di altri; e quel podestà va mutando per zumala di liomcnì dii conta’ in castello. E altre occorentie; 0 da conio. Di Cadore. 0 da conto; quelli fanti sì parte. Dii Dandolo, provedador, date in Arse. Etiarn O. Dii Valier. Come intendeva, certo numero di lodeschi dover venir versso i Forni. Mandò a sopraveder alcuni slratioti; volse andar Stefano Mone-la, capo di fanli fati qui. Qual todesclii, erano imbo-schati, ussìleno; li compagni fuzìno, el cavallo dii Monela non potè cussi presto, adeo fu preso e menalo via etc.