745 MD1X, FEBHHAJO. f Sier Alvise Michiel, lo consier, quondam sier Piero, proeuralor. Da Cremona, di sier Zacaria Contarini, ei cavalier, capetanio, di 6. Come ha ’ulo una letera dii vescovo di Trento, che voi li mandi il Carolilo, era suo secretano al far di le trieve, per reforniar li capitoli di la trieva, juxta l’bordine. Item, il conte Bernardin dia zonzer il dì sequente lì a Nlilan. Sumario di nove di Alemagna. La dieta fata in Austria importa de dare a lo im-peradore homeni 20 milia, pagati per anni 5; non si aferma questo, ma vien dito. La dieta fata a Bolzano importa la adequatone di la spesa fata in la guerra passala fra li homeni dii conta’ de Timi; et più è lato lo exlimo de 50cenle-nara de homeni per difensionedil paexe, et per fare quello vorà lo imperadore; quale, per lo primo bisogno, siano persone 5000, per lo segondo X milia, et per lo 3.° XX milia ; et non se toglia le [tersone de le minere, ma fanti forestieri et qualche valente homo del paexe. Li homeni del contado de Tirolo sono disposti a la pace; ma, quando pur l’imperador voglia dispo-ner de tale exercito, sarà bisogno far la voluntà sua. l)e presente li homeni de Austria et de Tirolo mandano soi ambasadori a Salzipurch, per fare fra Ihoro confederatone, et da Salzpurch diti ambasadori deno andare a la dieta imperiale a Vormazia. Non se sa quello reporterà l’imperador da la dieta ini|>erialc de Vormazia, perhù che li principi et signori sono sdegnati con la sua niajeslà, per li desordeni fati per la ordinatone da epsi principi ; et |)er haver la sua majestà ad dare l'insegna imperiale a li episcopi de Magunlia et Treveri, al conte palatini, al itolo del duca Alberto de Baviera et alcuni altri, poteria per questo mezo cavare da 1’ impe-rio qualche cosa al disiderio suo. Per lo aponlamcnto et pace con Pranza, lo Paese Baso de Fiandra ha donato a l’imperador fiorini 300 milia de quella moneda, che vai da cercha lire 3, soldi 6,l’uno ; et asoldano 8000 sguizari per anni 5 a la dispositene de l’imperador. Lo estimo del contato de Tirolo, de li óOcente-nara de persone, è diviso, 24 centenara a li contadini, 18 centenara a li ecclesiastici et nobeii, 3 eentenera a Copstan et le altre tere del ducliu Zor/.i, lo resto a le vale, che sono verso Brunich. Lo imperador ha dà auctorità a 7 soi conseglieri I Diarii di M. Sanuto. — Tom. VII. in el contado de Tirol per suo nome, et i per nome de li ecclesiastici, nobeii et contadini, de desponere de luto lo governo ile quel paexe, et de impegnare et alienare tute le intrade per anni 3, salvo li bene-tìeij et confiscatone de le cose criminal. A dì 9. Da poi disnar fo consejo di X con la 2 zonta. F.t eri partì Zuan Piero Stella, va in Alema-gna, con lelere di credenza al re, con do todesdii in compagnia. Di Roma, fo letere, di 4 et 5. Dii partir a dì 4 dii papa, con li oratori di Bergogna, per Hostia, per andar a caza etc. Si dice anelerà poi a Civita Veeliia, tamen ancora non à sotoscripto a li capitoli di Pranza etc. Et queste lelere vene la noie, e poi a nona gionse altre letere, pur di Roma, di li, bore 9 di note. Coloqurj abuti con cardinali, adeo |>er la terra fo tenute bone letere. Di Cremom. Dii zonzer lì il conte Alvise Avo-garo, con la compagnia ; aspelano il conte Bernardini e il fimi, e li alozerano in la terra, e le zente d’arme in li borgi. Item, esser zonto 300 fanti, mandati di Brexa, 100 ne hanno posto in caslello, dove è con-leslabele Jacomin di Val Trompia, et il resto in la terra, solo li do contestabeli, Francesco di Maran et Negrirn. E altre particularità, ut in litteris. A dì 10. La malina fo fato crida a San Marco e Rialto, che tutti quelli hanno formcnli, da stera 25 in suso, in Veniexia, vadino a darsi in noia, sub pcena di lire .. ., a li provedadori a le biave etc., ut in ea. E questo, perchè voleno far la descrilion di le biave, acciò non vengi carestìa in la terra, perchè li formcnli cresseva ; la farina lire 5, soldi 4. È provedadori a le biave sier Slephano Contarini, sier Thomà Lion, sier Antonio da Canal. Noto. Il papa in li zorni pasadi fece una proclama, che niun subdilo di la Chiesta vaili a stipendio di altri, in pana etc.; e tulio fe’, aziò non veuisse-no a soldo di la Signoria nostra. Item, è stà mandà capitoli a Fiorenza per il re di Pranza, che li dagino ducati 200 milia, videlicet 50 milia avanli habino Pisa, la qual il re prontele dargela, et 50 milia aula Pisa, el 100 milia si voleno star nel governo sono al presente. Li qual capitoli si tratano a Fiorenza, si voleno aceptar. Vene Piero di Bibiena, secretano dii conte di Piliano, in colegio, qual vien di Gedi, et scusò che ’1 conte non era venuto per aversi risentito, bora viene et sarà adì 14 in questa terra. Et fo ordinato, al signor Bortolo d’ Alviano, qual era ritornato a Pordenon, sia etiam lui di qui, perché voleno insieme in colegio consultar de agendis. 48