!)!) MDVII. GIUGNO. . tuo amico di l-i Signoria, e melerà ogni amor con la cliri-stianissima majeslà. Da Henna. Come il papa parti a di... dii mexo presento, con ì cardinali, Pavia et San Piero in Vincula; va a llostia, per esser a parlamento coi re di Ragon, partido di Napoli per ondar in Spagna-. Qual, si dice, montò su l’animila a di 4 di zugno, videlicet su "alio... et nave..., e starà 3 di a llostia, poi ritornerà a Roma. E nota, sior Cabriti Moro, el cavalier, va con esso re fino a Saona, por decreto dii senato, et li ultri do ritornino. Fu posto far X milia fanti, ebome alias fu preso; videlicet che Lactantio di Bergamo fazi cernida (¡00 boni lauti, el lui ahi 25 ducati al mexe di proviseli, tanxa cavali 5; et cussi altri contestatali eie. Item, fu preso che 'I colegio halli libertà di.poter venir con le so opinion, |kt condur cavali 2000, si ohe si ahi cavalli X milia. Fu posto, per li savij ai ordeni, dar di don di più a le do galie dii trafego ducati 500 por galia, ut in parte. Fu presa. 47 Itevi, in letere da Milan si ave, conio a Zenoa era sta retenulo (pici Paulo da Novi, fo doxe di Zenoa. In questa malina fo balotà il caso di sier Piero Calbo, podestà di Cologna, in 4.'“ criminal, menato por l’avogaria, per sier Zuan Corner, chome ho scritti. Andò la parte : 7,7,22 ; iterimi : i), 7, 20. Nihil captum. A dì XI. Da malina in Rialto fu incanta 2 galie dii trafogo: la prima ave sier Luca Loredan, quondam sier Francesco, per ducati I ; la 2 sior Al-morò Griti, quondam sior llomolion, por ducati 1. Item, fo expodito il raso di sier Piero Calbo, in 4."*. Andò la parte: di proeiedre 12, 18 di no, 2 non sinceri ; et fo preso ili no. El (piai sier Piero Calbo refudò in quella matina ditta podestaria di Co-lognn, acciò più facile fusse asolto. È da saper, F ultimo pregadi fo preso dar lieen-tia a domino Antonio ili Pij, condutior nostro, è a Rimano, che con la sua compagnia si lievi di li per esser stato assai in scrvicio di la Signoria nostra; et in loco suo vaili domino Carlo Secho, con la sua compagnia. Da poi disnar fo colegio, di la Signoria, savij el oai di X, ad eonsuìendum. A dì 12. Da poi disnar fo consojo di X. A dì 13. Fo gran consojo. Et fu |>osto la parte, per i consieri, presa ini pregadi, di elozer por questa volta il consolo in Alexandria, per scurtinio et 4 man di eletion; sia asolto di (ansa, et non possi far mercadantia etc. Ave 100 e più di no. Fu presa. Et fo fato consolo iti Alexandria sier Marin da Mulini, fo podestà et capitanio a Cividal di Belun, quondam sier Jacomo, qual vene per scurtinio di una balota, da sier Andrea di Prioli, quondam sier Marco, quondam sior Zuan, procurator. Item, capitanio di le galie di Alexandria sier Andrea Pondi-mier, fo soracomito, ili sier Zanoto. Vene letere da Milan, di oratori nostri, di XI. Dii partir dii re per Saona; il sumario scriverò poi di solo. In questa matina sier Vetor Capelo, sier Andrea Mozenigo, el dotor, et sier Lorenzo Orio, el dotor, auditori nuovi, ritornati di synicha’ di terra ferma, nel qual sono stali zercha mexi..., referiteno in colegio de more ; el come erano stali in Romagna in le terre aquislate di novo etc. Referì l’Orio, per esser il più zovene. Zercha aver intromesso non disseno altro; è fama hano intromesso alcuni. Ì: da saper, a dì X di questo, a San Pollo, in cha’ Dnnado, per le noze di sier Andrea Yendramin, quondam sier Za caria, fu fato il disnar di compagni, e fato festa publicha sul campo di San Pollo, su so-leri, et sleteno a compir fino a li matini. Ne ho voluto far memoria. A dì li. Poi disnar fo consejo di X con zonta. A dì 16, fo San Vido. El principe de more andò, drio hi precession, por terra a San Vido, con uno sullo oralor, che più non vi è, videlicet quel di Ferara. Portò la spada sier Antonio Zustignan, dotor, va podestà a Bergamo; fo suo compagno sier Nicolò Miehiel, el dotor; et il resto, tutti zoveni. Da poi disnar li savij si re. 1 use ad consulendtim. A dì 16. Li matina andò in colegio sier Lorenzo di Prioli, venuto podestà di Cremona, et rotori justa ii solito. Da poi disnar fo progadi. Et leto le infrascripte letere : Da Milan, di oratori, di XI. Dii partir dii re per Saona. Et il Condolmer, oralor nostro, lo seguirà ; li oratori altri do nostri, juxta mandata, non ritornando il rotj a Milan, ritornieriano. Item, si tìen il re passerà di Saona in Aste, per andar a Lion. Item, va drio el re, el Cardinal Santa Prtxe-dc, legalo dii papa ; el di lì, zoo di S tona, monterà su le so do galie eh’ è a Saona et lo aspetta. Le zente francese resterà di qua di monti, et di sguizari etc. Di Ferara, dii Zustignan, vicedomino. Avisa dii zonzer li el Cardinal di Este, stato fin horra a Milan-, qual è ara!vescovo di Milan e Ferara. Di Cao d'Istria, di sier Nicolò Tririxan, podestà et capitanio. Alcuni avisi auli di Dimiau